Sabato, 11 Febbraio 2012 - 02:00 Comunicato 337

Conclusa da una cerimonia ufficiale e solenne l'iniziativa "Il Trentino in Terra Santa"
I PELLEGRINI A BETLEMME, NELLA CULLA DELLA NATIVITÀ

Programma intenso, oggi, per i pellegrini del Trentino: in mattinata a Gerusalemme hanno visitato le esposizioni dei presepi allestiti presso il Patriarcato Latino e la Custodia di Terra Santa. Poi i quattro pullman dei pellegrini si sono diretti verso Betlemme (poco più di 10 chilometri separano le due città) oltrepassando il check point che divide il territorio israeliano da quello palestinese, per ammirare la Grotta della Natività e la città che deve il suo nome a Bet Lehem, "La casa del pane"). Dopo la visita pomeridiana al presidio salesiano, presente a Betlemme fin dalla metà del 1800 e sede del Museo della Natività, la delegazione trentina con il vicepresidente
Pacher, l'assessore Gilmozzi, i consiglieri provinciali Lunelli e Dominici, i sindaci Zanon, Welponer e Lozzer, accompagnati da Leonesi, coordinatore dell'iniziativa, e da Vaccari presidente dell'associazione "Rondine Cittadella della pace di Arezzo", sono stati ricevuti dal sindaco di Betlemme Victor Batarseh. Quindi, nella Basilica di Santa Caterina, si è svolta la cerimonia di chiusura dell'iniziativa "Il Trentino in Terra Santa. Il presepio, accoglienza e pace" alla presenza di tutte le autorità civili ed ecclesiastiche di Betlemme. Nel corso della cerimonia, la delegazione trentina, attraverso il vicepresidente Alberto Pacher, ha consegnato due borse di studio ad una studentessa palestinese e ad uno studente israeliano, come ulteriore gesto di integrazione e di pace. Il vicepresidente ha rivolto un affettuoso ringraziamento all'Associazione Amici del presepio di Tesero e al suo presidente Walter Deflorian. Una messa concelebrata dagli arcivescovi di Betlemme e di Trento, dai padri francescani - fra cui anche padre Pietro Kasvalder trentino di Roverè della Luna da tanti anni in Terra Santa - e dal parroco di Tesero, ha concluso nel modo più degno e solenne l'iniziativa trentina e il pellegrinaggio in Terra Santa. Stasera la cena fra le autorità trentine, di Betlemme e il Consolato italiano in Gerusalemme. Un modo, per il Console generale Giampaolo Cantini e il Console Aggiunto Hanna Pappalardo, di ringraziare la comunità trentina per ciò che ha fatto in questa terra.-

I pellegrini trentini - al passaggio del check point di Betlemme - hanno guardato con occhi critici quel Muro, che divide il territorio israeliano da quello palestinese. E' stato costruito nel 2002 poco dopo la visita di Giovanni Paolo II in Israele (Giubileo del 2000). I pellegrini trentini hanno ricordato le parole di Papa Woityla in quell'occasione, parole che, purtroppo, sono rimaste inascoltate: "Qui, non servono i muri, servono i ponti per la pace". Toccante la visita alla Basilica della Natività che risale al 325 ed è a croce greca con cinque navate. Come tutti i presidi sacri in questa terra, israeliana o palestinese che sia, la Basilica è divisa in tre parti: Frati francescani, Greci ortodossi e Armeni. Nel territorio delle contese religiose - qui sono presenti tre religioni monoteiste, l'ebraismo, il cristianesimo (1,4 per cento a Gerusalemme il 12 per cento a Betlemme) e l'islam - si ha l'impressione che il rigore e la sobrietà siano le uniche caratteristiche comuni nella professione di fede, quale essa sia.
Nel pomeriggio, durante la visita al Museo della Natività presso l'Istituto salesiano di Betlemme, il vicepresidente Pacher in occasione del dono (un presepe dedicato dall'associazione Amici del Presepio di Tesero al loro fondatore Felix Deflorian) lasciato nell'istituzione museale salesiano, ha commentato: "Ospitando questo presepio voi ospitati il Trentino e il Trentino viene in questa Terra in punta di piedi, come è solito fare. Un grazie di cuore per questa grande ospitalità". Poco dopo l'arcivescovo ha benedetto il presepe.
Nel municipio di Betlemme, il vicepresidente Alberto Pacher con tutta la delegazione trentina è stato ricevuto dal sindaco Vistor Batarseh. Il primo cittadino, nel dare il benvenuto, ha spiegato: "Abbiamo dei legami molto forte fra Palestina e Italia", inoltre ha ringraziato l'associazione "Rondine - Cittadella della pace di Arezzo" per quanto sta facendo specie in relazione all'educazione e all'integrazione fra palestinesi e israeliani."Speriamo - ha quindi aggiunto il sindaco - che i legami fra Palestina e Italia rimangano forti per sempre". Infine ha ringraziato in particolare modo Antonio La Rocca, architetto del Consolato generale d'Italia in Gerusalemme, che ha: "Aiutato le infrastrutture palestinesi a crescere".
Il vicepresidente Alberto Pacher ha quindi portato il saluto del governo trentino ma anche delle associazioni del volontariato che: "Rappresentano la parte migliore della nostra comunità. Ci sono centinaia di trentini, specie giovani, che lavorano a diverso titolo in questo Paese. Anche in quest'occasione siamo qui per testimoniare la fratellanza del Trentino con Betlemme, ma anche la capacità del Trentino di essere parte del mondo. Spero che oggi rinforziamo questa collaborazione fra i nostri due territorio".
Il vicepresidente ha infine donato una Natività al sindaco di Betlemme e un libro dedicato alla città capoluogo del Trentino, invitando il sindaco in Trentino. Il dono del sindaco al vicepresidente e ai componenti della delegazione è stata una kefia con i colori della Palestina e lo stemma della municipalità di Betlemme.
Sia l'architetto La Rocca del Consolato italiano in Gerusalemme, sia il presidente (Franco Vaccari) dell'associazione "Rondine Cittadella della Pace di Arezzo" - che ha collaborato nel progetto "Il Trentino in Terra Santa" - intervenendo all'incontro hanno puntato l'attenzione rispettivamente, sull'importanza di lavorare insieme e sulla necessità di continuare a sostenere le comunità autonome locali di questa terra.
La delegazione e il sindaco hanno sostato davanti al presepe a grandezza naturale del Trentino e sono entrati in chiesa per la cerimonia conclusiva
dell'iniziativa.
A dare il benvenuto alla delegazione e ai pellegrini trentini è stato il parroco della chiesa di Santa Caterina, padre Marwan Di'des, quindi il sindaco di Betlemme, rivolgendosi ai trentini ha detto: "Questa iniziativa ha costituito motivo di gioia per i cittadini di Betlemme, non solo per i Cristiani cattolici ma per tutti. Ha portato con sé tanti altri messaggi, di pace e di accoglienza. Ha sottolineato i valori dei cittadini del Trentino. Vorrei ringraziare molto la Custodia di Terra Santa e il guardiano del Convento di Santa Caterina per aver permesso di concretizzare questo progetto". Il padre superiore della Custodia di Terra Santa, a nome del Custode Pierbattista Pizzaballa all'estero per lavoro, ha ringraziato di cuore tutti i pellegrini e ha regalato il bambinello di Betlemme all'arcivescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan. Quindi ha preso la parola l'arcivescovo di Betlemme: "Fra Trento e Betlemme - sono state le sue parole - c'è una grande vicinanza spirituale e i presepi del Trentino sono davvero i più belli del mondo". L'arcivescovo di Betlemme ha ringraziato tutti, organizzatori, volontari e fedeli e, in particolare, i trentini per la consegna delle due borse di studio che contribuiscono ad unire i popoli e a educare le menti. Subito dopo è stato il presidente di "Rondine Città della pace di Arezzo" a dare la testimonianza: "Di fronte alla vita e di fronte all'amicizia che nasce fra nazioni che la storia avrebbe consegnato al perenne conflitto. A 'Rondine' i tanti ragazzi che hanno già fatto questa esperienza in 15 anni del nostro e loro lavoro, sono ora costruttori di pace e vi ringraziamo per questo".
"Sono erede - sono state invece le parole dell'arcivescovo di Trento - di una fede che è feconda della vostra fede, di arte e di solidarietà internazionale. Ringrazio tutti, anche gli artisti della Val di Fiemme, che continuano a regalarci nuove opportunità di fede e riflessione".
E' poi intervenuto il vicepresidente Alberto Pacher che ha portato il saluto del governo trentino e del presidente Dellai a tutte le autorità ecclesiastiche e civili presenti. "Una terra che sa essere aperta al mondo - ha detto - Ciascuno di voi pellegrini porta una parte dei valori trentini dentro di sé, e lo fa qui ma anche in tante altre parti del mondo. La tradizione dei presepi trentini diventa, ancora una volta, ambasciatore della terra trentina. In questa iniziativa c'è la capacità di saper fare, ma anche di farlo insieme, con generosità. E' un modo per guardare lontano. Noi vorremmo, grazie anche al presepe che quest'oggi si potesse concretizzare una speranza collettiva: quella di portare una speranza di pace vera dentro questa terra affaticata. Speriamo che si possano riallacciare dei nodi di dialogo, contando sulla capacità di stare insieme perché ognuno, si senta meno solo". Il vicepresidente ha consegnato la borsa di studio a Kameliah Alqam, studentessa palestinese di Betlemme che studia presso l'Università degli Studi di Roma, che ha scelto di vivere l'esperienza di "Rondine Cittadella della pace", decidendo di ripudiare ogni forma di violenza per vivere, nel quotidiano, la sfida della riconciliazione ed aprirsi ad una mentalità di dialogo e rispetto reciproco. Infine il presidente dell'associazione Rondine ha ritirato la borsa di studio consegnata allo studente israeliano Guy Frishman, che non ha potuto essere presente a Betlemme. (fs) -