Mercoledì, 18 Luglio 2012 - 02:00 Comunicato 2190

In archivio il trekking musicale tra i rifugi del Cevedale per "I Suoni delle Dolomiti"
I MILLE COLORI DELLA MUSICA E DELLA MONTAGNA

Si è concluso con un intenso concerto tra gli specchi d'acqua al Rifugio Lago Corvo in Val di Rabbi la tre giorni di trekking de "I Suoni delle Dolomiti". Sessanta partecipanti che, dopo essere saliti al Rifugio Larcher, hanno toccato il Rifugio Dorigoni e quindi sono ridiscesi dalla Val di Rabbi. Il tutto in compagnia della musica proposta da Mario Brunello e da Isabelle Faust con i loro splendidi strumenti.-

Si potrebbe partire dal bis concesso quest'oggi da Mario Brunello e Isabelle Faust alla conclusione del loro concerto in Val di Rabbi, per dare un'idea della varietà e della ricchezza di situazioni e ambientazioni che hanno contraddistinto i tre giorni di trekking de "I Suoni delle Dolomiti", sulle cime del gruppo del Cevedale dal 16 al 18 luglio.
I due musicisti, la violinista tedesca col suo stradivari e il noto violoncellista veneto col suo Maggini, si sono cimentati in un veloce brano di Bartok – una delle tante trasposizioni in classica della tradizione sonora tzigana – che si è librato nell'aria assieme al dolce rumore dell'acqua che scorreva tra le pietre, passando da una all'altra delle tante conche lacustri che punteggiano l'area del Lago Corvo. Acque nere, se viste da lontano, e limpidissime da vicino, adagiate in prati verdi che sfumano nelle rocce che salgono fino a cima Collecchio.
Da lì, dai suoi quasi 3000 metri di quota, sono giunti quest'oggi, partendo dal Rifugio Dorigoni, i sessanta trekker che hanno deciso di condividere una tre giorni di musica e alta montagna, scoperta e sperimentata in tutti i suoi colori e in tutte le sue sfumature. "Non ho mai trovato un gruppo così numeroso, animato da una così grande passione per la musica e per la natura" ha affermato Isabelle Faust ieri sera quando ha proposto, assieme a Brunello, un concerto serale tra le mura accoglienti del Rifugio Dorigoni.
A Mario Brunello invece è piaciuto molto il percorso, che questi tre giorni di cammino ed esperienze condivise hanno tracciato. Un primo avvicinamento all'alta quota con la salita al Rifugio Larcher – Cevedale e i suoi 2600 metri, lunedì 16 luglio. Il primo impatto con i colori delle morene, con la grande presenza d'acqua, con il bianco abbagliante delle cime innevate e i semplici accenni di quello che si nascondeva oltre quelle vette. Nessuno dei presenti poteva immaginare quello che li avrebbe attesi l'indomani.
Così il 17 mattino, di buon ora, con le orecchie ancora piene delle note di Mozart, di Bach, di Ravel, che hanno introdotto tutti alla scoperta del "duo", ossia delle composizioni pensate per il dialogo tra due strumenti a corda come violino e violoncello, i "camminatori" del Festival si sono avventurati in una giornata in cui tutto ha preso la forma dello "sviluppo". Dalle ore passate camminando, dalle valli di origine glaciale percorse in tutta la sua lunghezza fino alla scoperta dei lavori di Bela Bartok e Zoltan Codali. Ieri, quindi, superati i primi dislivelli, la carovana ha costeggiato il lago Caserer ed ha risalito le morene fino a quando ha scoperto con stupore il ghiaccio della vedretta omonima. Imponente. Per molti "aveva l'aspetto di un'onda insormontabile", come ha detto lo stesso Brunello, "quasi un animale adagiato che però poi ha mostrato la sua fragilità non appena i piedi sono affondati in quella neve".
Passata la bocchetta di Saent a quota 3200, la meta è diventata il Rifugio Dorigoni, dove Brunello e Isabelle Faust hanno proposto anche due sonatine di un giovanissimo Mozart. "In un posto così speciale non potevamo che proporvi due cose speciali" ha spiegato il musicista amico de "I Suoni delle Dolomiti".
L'ultima giornata di cammino e di musica ha permesso a tutti di scoprire perle che si immaginano difficilmente raggiungibili. In una giornata tersa, il percorso ha costeggiato specchi d'acqua limpida, pascoli d'alta quota, colorate fioriture con panorami che spaziavano dall'Adamello - Presanella al Brenta, alla Marmolada e fino a tutta la cresta di confine.
Tra i laghi nelle vicinanze del rifugio Lago Corvo, in cima alla val di Rabbi, è andato in scena l'ultimo concerto, che ha tirato le fila di quanto proposto nei tre giorni. Anzitutto tutti hanno potuto gustare nella loro completezza i quattro movimenti del "Duo" di Ravel, quindi una "Sarabanda" dalla Terza Suite di Bach e un "Adagio" dalla Terza Sonata sempre di Bach.
Particolarmente intensa è stata anche l'esecuzione di un "Canone" dell'Arte della fuga. Si tratta del lavoro più misterioso del grande compositore tedesco che Brunello e Faust hanno eseguito con grande trasporto, guadagnandosi i sentiti applausi del pubblico.
Per i partecipanti al trekking, quindi, non è rimasto che scendere a valle, portando con sé questa "forte" esperienza in alta quota e l'idea di bissare le stesse atmosfere con il concerto che Brunello terrà venerdì 20 luglio ai 3.500 metri del rifugio Mantova al Vioz. (ac)

Info: www.isuonidelledolomiti.it -