Venerdì, 09 Novembre 2012 - 02:00 Comunicato 3473

Anche se la Corte Costituzionale aveva giudicata illegittima la decurtazione imposta dal Governo per il triennio 2011-2013
I DIRIGENTI GENERALI DELLA PROVINCIA SI RIDUCONO VOLONTARIAMENTE LO STIPENDIO

La crisi impone scelte e comportamenti di grande responsabilità, anche personale. E' da questa consapevolezza che si origina la decisione, comunicata stamani con lettera dai 13 dirigenti generali della Provincia al presidente Lorenzo Dellai, di rinunciare a ciò che, in base a una recente sentenza della Corte Costituzionale, sarebbe un loro diritto, ovvero la restituzione delle somme decurtate con la legge provinciale 27 del 2010 che ha recepito la corrispondente normativa statale (decreto 78 del 2010), e il ripristino del trattamento economico precedente. La Giunta studierà ora la formula giuridico-contrattuale per dar corso a questa decisione, che potrebbe estendersi anche ad altri membri della dirigenza degli enti e delle aziende provinciali. Il presidente Lorenzo Dellai ha espresso il suo apprezzamento per un gesto "che dimostra come la nostra dirigenza sia composta non solo di persone di grandi capacità professionali ma anche dotati di senso di responsabilità nei confronti della collettività."
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La Corte Costituzionale ha dichiarato, con la sentenza 223 dell'8 ottobre 2012, non legittima una misura assunta dal Governo nel 2010, tramite decreto legge, riguardante la dirigenza dello Stato, la quale prevedeva una decurtazione 5 per cento nella quota dello stipendio lordo annuo eccedente i 90 mila euro e fino a 150 mila euro, e una decurtazione del 10 per cento per la quota eccedente i 150 mila euro. Lo Stato deve quindi procedere alla restituzione delle somme trattenute ai dirigenti e a disattivare il prelievo, che avrebbe dovuto avere valenza triennale, dal 2011 al 2013. Anche la Provincia autonoma di Trento avrebbe dovuto attenersi alla sentenza della Corte, avendo recepito con propria legge nel dicembre 2010 la decisione dello Stato, e quindi disapplicare la misura nazionale per quanto riguarda i suoi effetti sulla dirigenza provinciale. Stamani tuttavia tutti e 13 i dirigenti generali, unanimemente, e con in testa il direttore generale della Provincia Ivano Dalmonego, hanno comunicato al presidente Dellai, di avere deciso di dare un segnale di responsabilità, rinunciando quindi al rimborso delle quote già decurtate e mantenendo queste decurtazioni anche per il biennio 2012- 2013.

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