Mercoledì, 25 Settembre 2024 - 18:24 Comunicato 2516

Il presidente della Provincia Fugatti all’assemblea: “Il ruolo del commercio, turismo e servizi fondamentale per le comunità e la sicurezza. Sosteniamo gli investimenti delle aziende”
I 50 anni di Confesercenti del Trentino: al centro le sfide future

Confesercenti del Trentino celebra un traguardo importante: 50 anni a fianco di imprese e imprenditori, liberi professionisti e lavoratori autonomi. L’associazione di categoria ha festeggiato 50 anni di storia con un’Assemblea, organizzata all’Itas Forum di Trento, densa di testimonianze, ma anche analisi e riflessioni su oggi e soprattutto domani. Al centro il futuro economico e sociale di imprese e imprenditori, liberi professionisti e lavoratori autonomi.
A portare il suo saluto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti: “I 50 anni di Confesercenti del Trentino, fondata nel 1974, appena tre anni più tardi dalla nascita della confederazione a livello nazionale, offrono un’opportunità preziosa per riflettere non solo sulle storie individuali e collettive che hanno segnato quest’Associazione, ma anche per affrontare con maggiore consapevolezza le sfide economiche e sociali del presente e futuro. In un contesto sempre più complesso e in continua evoluzione, Confesercenti del Trentino ha rappresentato e continua a rappresentare un punto di riferimento cruciale per le piccole e medie imprese, i lavoratori autonomi e i liberi professionisti, che costituiscono il cuore pulsante del nostro tessuto produttivo. Così come rappresenta per le Istituzioni, come quella provinciale, un interlocutore prezioso, che contribuisce assieme alle altre categorie economiche a dare voce alle prospettive, alle difficoltà e alle esigenze del mondo imprenditoriale, favorendo un confronto positivo e produttivo sulle soluzioni”.
[ Alessandro Zanon]

Fugatti ha ricordato, tra le diverse iniziative, il Tavolo di lavoro sui salari, avviato all’inizio di quest’anno durante il mandato alla presidenza del Coordinamento imprenditori del Trentino affidato a Mauro Paissan. “Una sede opportuna per l’approfondimento e il confronto su un tema - quello delle retribuzioni - centrale per la stessa competitività e attrattività del Trentino, nonché per i livelli di benessere dei lavoratori e delle loro famiglie. In quegli stessi mesi, con il Coordinamento imprenditori, questa Amministrazione provinciale ha illustrato le priorità dell’azione di governo, messa ulteriormente a fuoco attraverso un importante documento che abbiamo voluto chiamare “Strategia provinciale”, a dimostrazione del fatto che ci si vede muovere uniti per non disperdere energie e obiettivi. Siamo tutti pienamente consapevoli dell’importanza che riveste il settore delle imprese. Le attività del terziario e dei servizi, oltre a generare ricchezza e occupazione, sono spesso il cuore della vita sociale e culturale delle nostre città e delle nostre valli. La loro sopravvivenza e prosperità toccano la vita quotidiana di tutti noi, creando un legame indissolubile tra economia e qualità della vita. Da parte nostra, come Provincia autonoma di Trento, continueremo a dare il massimo per sostenere l’economia locale. Il nostro impegno sarà volto a coinvolgere pienamente tutte le categorie economiche, nella consapevolezza che solo attraverso un lavoro sinergico e coordinato sarà possibile garantire prosperità al nostro territorio”.

Per il presidente di Confesercenti del Trentino, Mauro Paissan, è necessario un ripensamento profondo del settore terziario. “Fare impresa ‘nel piccolo’ sta diventando sempre più difficile – dice il presidente di Confesercenti del Trentino -. Commercianti, venditori, liberi professionisti, agenti di commercio, amministratori di condominio, agenti immobiliari, titolari di pubblici esercizi, benzinai, per citarne solo alcuni, si ritrovano oggi più che mai, a dover affrontare difficoltà che erodono fatturati e aumentano i carichi di lavoro. Il peso di fisco, costo del lavoro, burocrazia, talvolta l’inefficienza della PA, distolgono da quelle che dovrebbe essere le priorità nel fare impresa: innovazione, competitività, sviluppo. A nostro avviso servono nuovi equilibri nella nostra economia: un Commercio che guarda al futuro e molto più forte; un progetto per un Turismo, sempre più di eccellenza e quindi diversamente forte; un Comparto Industriale capace di crescere e rafforzarsi, che faccia da traino nella partita delle retribuzioni e da volano verso i mercati internazionali, su cui dovremo essere più competitivi. Per fare ciò, serve una convergenza di intenti: nella politica, nel mondo economico e fra politica e mondo economico. Verrebbe da dire, anche se non va di moda: unità di intenti, coraggio, ambizione, visione, disponibilità e lungimiranza. Quell’unità che recentemente si è dimostrata fragile, se non totalmente assente. Le nostre porte sono e saranno sempre aperte al dialogo e al confronto serio e leale, con tutti coloro che dimostreranno di avere a cuore i reali interessi del Trentino Alto Adige”.

Presente anche la presidente nazionale di Confesercenti, Patrizia De Luise: “Sono molto lieta di partecipare ad un momento così importante per un’Associazione come Confesercenti Trentino che, da cinquant’anni, contribuisce alla crescita e al benessere delle imprese del suo territorio e con esse alla qualità della vita dei cittadini. Tutelare i negozi di vicinato, i pubblici esercizi, la ricettività, infatti, significa garantire una vivibilità migliore ed una maggiore sicurezza a chi quei territori li abita. Le imprese che rappresentiamo, in maggioranza attività di vicinato del commercio, dei servizi e del turismo, sono una parte fondamentale del tessuto economico del nostro Paese, con un considerevole valore occupazionale. In questi anni hanno vissuto una fase difficile ed ancora oggi la stanno, in parte, attraversando. Ed è proprio in questi momenti che Associazioni come la nostra, che hanno strumenti e know-how per valorizzare lo sviluppo delle imprese, devono svolgere anche un ruolo propositivo nei confronti delle Istituzioni, per tutelare i tessuti economici che rappresentano. Un compito che Confesercenti Trentino sta già svolgendo con capacità, nella consapevolezza così di poter essere parte integrante della prosperità di questo meraviglioso territorio”.

Così il sindaco di Trento, Franco Ianeselli: “È un traguardo importante quello raggiunto oggi dalla Confesercenti del Trentino. Di questi cinquant’anni di storia voglio sottolineare due aspetti: il fondamentale ruolo di rappresentanza dell’associazione, la sua capacità di fare sintesi di una molteplicità di esigenze per ricondurle nell’alveo dell’interesse comune. E poi, dall’altro lato, c’è il valore di una categoria che è alla confluenza più ambiti. Innanzitutto c’è l’economia di prossimità, con i mercati, i negozi di vicinato, i bar di quartiere. Poi c’è la socialità che ruota attorno alle attività economiche: è una socialità che rende viva la città, ne valorizza le strade e le piazze. Infine c’è la forte valenza turistica di un settore che è sempre stato sinonimo di accoglienza. È un circolo virtuoso che oggi dobbiamo difendere tutti insieme perché si tratta di un prezioso patrimonio collettivo”.

L’ incontro, propositivo, ha guardato alle sfide che devono e dovranno affrontare imprenditori e lavoratori partendo da quelle radici che hanno permesso a Confesercenti del Trentino di crescere. Un modo anche per ringraziare chi c’era, chi c’è e anche chi ci sarà negli anni futuri.
A partecipare al cinquantesimo di Confesercenti del Trentino, anche il vicepresidente vicario Massimiliano Peterlana; il vicepresidente referente per l’area commercio, Fabio Moranduzzo; il vicepresidente referente per l’area servizi, Claudio Cappelletti; il direttore di Confesercenti del Trentino, Aldi Cekrezi; il vicedirettore Fabrizio Pavan. Tanti i soci e i rappresentanti della Categoria di ieri e di oggi seduti in platea.

La storia in tappe - Le radici
Confesercenti, il cui nome indica “Confederazione italiana esercenti attività commerciali”, è stata fondata a Roma nel 1971 per rappresentare le imprese del Commercio, Turismo, Servizi, dell’Artigianato e Piccola Industria. Confesercenti del Trentino è nata a Trento con un’assemblea svoltasi il 7 luglio 1974 con l’obiettivo di tutelare i piccoli commercianti, i cui interessi erano – e sono - diversi da quelli della grande distribuzione. La Confesercenti trentina nel suo cammino si è posta anche come voce critica nei confronti delle trasformazioni del commercio. Ad esempio espresse la propria contrarietà alla costruzione del Bren Center e al piano commerciale provinciale. Nei primi anni Novanta, quando il centro storico di Trento fu percorso da cantieri per il nuovo arredo urbano, non tenne una posizione oltranzista, ma propose una sorta di doppio turno nei cantieri. Alla sua nascita, il comitato promotore era costituito da: Gianfranco Marsilli, Silvano Dalzocchio, Pompeo Peterlana, Silvano Pontara, Giuseppe Grasselli ed Ezio Zoara. L’assemblea nominò presidente il commerciante Giuseppe Tomasoni. A lui seguirono: Mario Zucchelli (1977-78), Franco Bonvecchio, titolare di una rivendita di tabacchi e giornali (1979-1980), Alberto Rivaira, rappresentante di commercio (1980-1984), Giuseppe Caracristi, titolare di una cartoleria (1984-1988), ancora Giuseppe Tomasoni (1988-1994), Luciano Lucin, titolare di pubblico esercizio (1994-2001). Nell’ottobre 2001 venne eletto Salvatore Bottari, commerciante su area pubblica, nel 2005 Loris Lombardini, titolare di un’agenzia pubblicitaria. Nel 2015 fu eletto Renato Villotti commerciante e nel 2022 Mauro Paissan, titolare di un’agenzia di marketing, attuale presidente.

Il forum di approfondimento
L’incontro assembleare, “Nuove sfide, nuove soluzioni”, è stato declinato in diversi momenti. Il panel di approfondimento “Un terziario da ripensare per garantire equilibrio e competitività al nostro territorio” ha visto gli interventi dei professori del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Trento Roberto Poli; Agnese Vitali, Giuseppe Sciortino.

Tra i temi approfonditi: gli scenari legati alle dinamiche demografiche in Trentino; il cambiamento della popolazione trentina e quindi anche della clientela, della forza lavoro e del retail.
Roberto Poli si è soffermato sul “mercato del futuro” quando la capacità di spesa delle donne sarà complessivamente maggiore della capacità di spesa degli uomini. “Già ora – ha osservato Poli - quasi il 40% delle mogli americane guadagna più dei mariti. Il cambiamento di cui sto parlando arriverà prima nei Paesi del Nord Europa, poi in Germania e Francia, successivamente in Italia a Milano e Bologna, etc. Prescindendo dai dettagli della dinamica, il punto fondamentale è che, quando questo cambiamento effettivamente arriverà, cambieranno molti aspetti del mercato di cui dobbiamo tenere conto fin da ora”. Focus anche sul quadro demografico “nonostante possa sembrare negativo ci sono anche elementi positivi. Ad esempio, l’aumento della popolazione anziana potrebbe creare nuove opportunità per il settore retail, come la domanda di prodotti e servizi specifici per questa fascia di età”.

L’analisi di Giuseppe Sciortino si è concentrata sul bilanciamento tra standardizzazione e personalizzazione del commercio al dettaglio e dei servizi. “L’equilibrio tra questi due elementi sta oggi rapidamente cambiando sotto la spinta di due fattori molto diversi – ha spiegato Sciortino - Il primo è la crescente eterogeneità culturale della domanda. Diversità che è solo in parte una conseguenza dei processi migratori. Contano anche, e forse soprattutto, i processi di individualizzazione e la crescita della diversità culturale endogena. L'altra è la sempre maggiore diffusione delle piattaforme, che mettono in discussione la stessa idea di commercio al dettaglio come noi la conosciamo”.

Agnese Vitali ha messo in evidenza il potenziale legame tra aumento dei consumi e i futuri scenari legati alle dinamiche demografiche in Trentino che prevedono una popolazione più piccola e più anziana di oggi. “Ci aspetta una massiccia uscita dal mercato del lavoro da parte dei figli del baby boom, che sarà solo in parte rimpiazzata dalle generazioni successive, numericamente molto più piccole. Si prevede dunque una carenza di manodopera. Al tempo stesso, si prevede una crescente domanda di forza lavoro nei settori legati alla silver economy e, in età più avanzata, nell’ambito dell’assistenza sanitaria e della cura alla persona. È innegabile che il ruolo della forza lavoro straniera sarà cruciale per compensare la domanda di lavoro non soddisfatta”.
Al centro dunque il cambiamento demografico al contempo sfida e opportunità da cogliere. “Con dati – ha detto ancora Vitali – che portano alla luce un potenziale inutilizzato. Una donna su cinque esce dal mercato del lavoro dopo essere diventata madre. Flessibilità lavorativa e conciliazione del lavoro retribuito con i carichi di cura verso familiari dipendenti, minori ma non solo, saranno cruciali per aumentare l’occupazione. Sostenere le giovani generazioni mettendole in condizione di rendersi autonome economicamente entrando nel mercato del lavoro con condizioni contrattuali tali da garantire stabilità e sufficienti guadagni avrebbe importanti effetti sui tassi occupazionali, sul gettito fiscale e, sul piano individuale, sul miglioramento del benessere soggettivo e della realizzazione personale”.

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(us)


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