
“La giornata di oggi - ha aggiunto l’assessore provinciale - ha confermato ancora una volta i veri valori del volontariato dove gli alpini sono sempre protagonisti. È quindi fondamentare riuscire a trasmettere questo messaggio alle nuove generazioni, perché ancora una volta si possa garantire futuro alla nostra comunità e alla nostra Provincia autonoma. Il percorso di rinascita del Trentino dai drammi del dopoguerra e di sviluppo del suo autogoverno lo si deve a quelle generazioni e a quelle figure tra cui in prima fila ci sono sicuramente gli alpini. Per questo oggi qui diciamo grazie alle penne nere di Storo, che rendono più forte la comunità”.
Fitto il programma della giornata, aperto in mattinata con il ritrovo e la deposizione della corona al monumento ai caduti presso le scuole medie, quindi la sfilata verso piazza Europa con l’accompagnamento della banda sociale di Storo e il successivo tributo ai caduti presso il municipio. A seguire la messa alla chiesetta di San Maurizio allietata dal coro Ana Re di Castello, prima del momento di aggregazione con il “rancio” alpino in località Piane, un menu all’insegna della tradizione del gruppo alpini (trippa, minestrone, spezzatino con patate, strudel e torta) preparato per 350 persone. Nel pomeriggio le esibizioni della banda di Storo, della fanfara di Pieve di Bono e del coro alpino Re di Castello, quindi la premiazione dei 16 alpini ultra 80enni del gruppo e in serata la degustazione di polenta carbonera.
“Questo appuntamento - le parole del capogruppo Enzo Giacomolli - è per noi molto importante e come presidente sono orgoglioso di avere una squadra così numerosa e attiva, fatta di gente che lavora, si impegna costantemente ed è sempre presente per la comunità. Siamo un punto di riferimento per il tessuto locale e abbiamo una bella collaborazione sia con le istituzioni che con le associazioni”. Lo testimonia la capacità di rispondere alle diverse richieste che giungono per l’organizzazione degli eventi. “Il nostro magazzino è sempre pronto per essere utilizzato - continua Giacomolli -. Abbiamo un servizio di cucina attrezzato e un servizio tavole con circa 800-1.000 posti a sedere. A malga Bes infatti, che è diventata la Casa degli alpini, offriamo ogni anno il pasto a circa 1.000 persone nella festa di San Lorenzo, il 10 agosto, che è uno dei momenti più rilevanti della nostra attività. Una struttura, quella della malga, che abbiamo recuperato e che ci è concessa in comodato d’uso dal Comune, ma che è a disposizione anche dei giovani che vogliono organizzare compleanni e momenti di aggregazione”.
Il gruppo è attivo anche nella solidarietà, con la colletta alimentare e altre iniziative, oltre ad essere in prima fila in tutti i momenti ufficiali dedicati alla memoria dei caduti e dei tragici eventi della prima guerra mondiale.
Gli alpini, inoltre, è il caso di dirlo, sono custodi della memoria e della tradizione ma sono anche pienamente al passo coi tempi. Il gruppo di Storo infatti offre un servizio “professionale”, benché di assoluto volontariato, gestendo al meglio le crescenti complessità dovute agli standard normativi e alla burocrazia legata agli eventi. “Abbiamo due segretari che si occupano della parte amministrativa e burocratica - spiega il capogruppo -. Inoltre, abbiamo tutte le certificazioni sia per la parte logistica che per quella alimentare. Il nostro personale di riferimento è infatti in regola e costantemente aggiornato anche con l’attestato HACCP”.
Una dimostrazione dunque della capacità di evoluzione costante del mondo del volontariato trentino.
Immagini e interviste a cura dell’Ufficio stampa
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Rassegna stampa ad uso interno: Articolo da L'Adige - 22.09.2024