Sabato, 13 Ottobre 2018 - 21:11 Comunicato 2480

"Grazie!", ai gruppi sportivi militari

E’ proprio una storia italiana, guardata con curiosità, invidiata, anche emulata, quella dei gruppi sportivi militari, realtà a cui molti atleti devono dire grazie e a cui, medaglieri alla mano, dobbiamo guardare con rispetto tutti noi. Di questa esperienza hanno parlato nel tardo pomeriggio di oggi, in una sala Depero gremita, Francesca Dallapè, tuffatrice trentina che gareggia per l’Esercito, Marco Galiazzo, arciere e aviere, Simona Quadarella, nuotatrice delle “Fiamme Rosse”, il gruppo sportivo dei Vigili del Fuoco, Gregorio Paltrinieri, poliziotto e nuotatore, e ancora la pattinatrice di short track delle “Fiamme Gialle” della Guardia di Finanza Arianna Fontana, il carabiniere Armin Zoeggeler, C.T. della Nazionale di slittino e considerato il più grande slittinista di sempre, e i due velisti della Marina militare Giulio Calabrò e Giacomo Ferrari. Hanno risposto con grande disponibilità alle domande di Pierangelo Giovanetti, direttore de L’Adige e di Valerio Piccioni, giornalista de La Gazzetta dello Sport.

Quella dei gruppi sportivi militari è una presenza decisiva per lo sport italiano perché spesso supplisce alla carenza di impianti e offre agli atleti più promettenti la possibilità di allenarsi senza l’assillo di trovare sponsor o lavori da conciliare con l’attività agonistica. Nello stesso tempo il contatto con colleghi che fanno un lavoro, per così dire, “normale” aiuta gli atleti a rimanere con i piedi per terra, a confrontarsi quotidianamente con la vita reale.

“Grazie alla possibilità che mi è stata data – ha detto Francesca Dallapè – ho potuto fare sport e allenarmi in serenità, potendo contare sul sostegno dell’istituzione e sul buon rapporto con i colleghi”.

E’ andato sul personale Armin Zoeggeler. “I miei genitori – ha ammesso – sono stati contenti quando ho raggiunto, con l’ingresso nel gruppo sportivo, la sicurezza economica. E’ stato un passaggio particolarmente importante per me che ho praticato uno sport di nicchia. Ho potuto concentrarmi sui miei obiettivi”.

“Mi ha sempre affascinato – ha aggiunto Simona Quadarella – un corpo in cui donne e uomini lavorano assieme per salvare vite”.

Gregorio Paltrinieri, reduce da un periodo di allenamento a Livigno, ha riconosciuto quanto il suo gruppo sportivo gli sia vicino e come abbia un rapporto positivo con i colleghi che incontra ogni volta che ritorna alla sua caserma.

Marco Galiazzo ha spiegato di aver iniziato per caso con l’arco, regalatogli dai genitori verso i 14 anni, dopo aver provato diversi sport, cosa che per lui è particolarmente importante per tutti i giovani che devono trovare la loro strada e la loro disciplina.

“I primi a vedere qualcosa in me – ha detto Arianna Fontana – sono stati proprio quelli delle Fiamme Gialle e quindi a loro devo molto, visto che dal gruppo è arrivato anche lo stimolo a fare sempre meglio. Siamo fortunati a poter contare su questa possibilità”.

“Chi non vive questa realtà – gli ha fatto eco Paltrinieri – ce la invidia”.

Francesca Dallapé ha parlato anche del suo impegno per conciliare l’attività agonistica con quella di mamma e ha detto che nel suo futuro le piacerebbe provare a diventare allenatrice, anche se il pensiero va ancora alle gare.

Qualche riflessione è stata dedicata anche all’importanza di fare sport per i giovani che, è stato detto, devono poter coltivare i loro sogni.

“A me – ha detto Simona Quadarella – lo sport ha aiutato a crescere, attraverso i valori”. “Non è impossibile conciliare scuola e sport” ha aggiunto Pasltrinieri. “Lo sport – ha detto Francesca Dallapé – mi ha insegnato a rialzarmi dopo le sconfitte”. “Lo sport – ha chiarito Zoeggeler – mi ha fatto diventare l’uomo che sono, insegnandomi disciplina e rispetto per gli altri”. “Nella vita – ha concluso Arianna Fontana – nessuno ti regala niente. Lo sport serve anche a insegnarti questa verità”.

(lr)


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