Sabato, 03 Giugno 2017 - 19:42 Comunicato 1483

Giustizia ambientale dopo i disastri

I disastri ambientali si verificano più frequentemente in aree "povere", ma è vero anche che i fenomeni di inquinamento tossico dell'ambiente portano ad un impoverimento delle popolazioni che abitano le zone interessate. C'è una distribuzione disuguale dell'esposizione delle popolazioni agli inquinanti tossici: le categorie socio economiche più svantaggiate hanno dei rischi maggiori, indipendentemente dal fatto che vivano o meno in un ambiente inquinato ed a parità di esposizione. L'intervento al Festival di Marco Armerio (in collegamento skype dal Royal Institute of Technology di Stoccolma), Annibale Biggeri, che insegna Statistica medica all'Università di Firenze, e Giulia Malavasi, ricercatrice della Società per l'epidemiologia e la prevenzione "G.A. Maccacaro", è una denuncia, quarant'anni dopo i disastri di Seveso e di Manfredonia, della "non neutralità" della scienza, e insieme la riaffermazione del diritto delle popolazioni ad essere informate, come riconobbe la Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo alla quale fecero ricorso le donne di Manfredonia.

Partendo dalla storia del movimento per la giustizia ambientale nato negli USA agli inizi degli anni 90, Armieri arriva a definire le lotte popolari, dei cittadini, contro i disastri ambientali "lotte contro il sistema necro-capitalistico che produce profitto dalla negazione della vita" e invita a recuperare le "narrative biografiche tossiche" per ridare storia e identità alle vittime, ed a "sabotare le narrative che silenziano l'ingiustizia".

E' ciò che la popolazione, o almeno una parte di essa, di Manfredonia ha fatto e sta facendo da anni, con le tende blu in piazza Duomo prima, e poi con la Ricerca epidemiologica partecipata, un processo di coinvolgimento diretto della popolazione nell'analisi del disastro e del post-disastro che continua ancora oggi. Un disastro non solo ambientale, ma anche psicologico, che ha diviso in due la città e le generazioni, gli operai dai cittadini, i padri dai figli, le donne dai mariti attraverso il ricatto occupazionale.

"Manfredonia fu la Seveso del Sud? - si è chiesta Giulia Malavasi - Nessuna se la ricorda, fu un danno ingoiato, una memoria divisa, una rimozione di Stato. Una catastrofe irrisolta, dopo l'Enichem c'è stata disoccupazione, emigrazione, ma il sito ancora non è stato bonificato e continua ad inquinare: Dare giustizia ai cittadini significa anche provvedere a questo".  

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