Lunedì, 10 Febbraio 2020 - 18:44 Comunicato 271

Giorno del ricordo, la cerimonia presso il Comune di Trento

“Sono di ritorno dalle Foibe di Monrupino e Basovizza dove, con una rappresentanza di studenti trentini, ho potuto respirare la tragicità di quei luoghi e della loro storia. Lo scorso anno siamo andati anche ad Auschwitz e da lì stanno rientrando anche quest’anno molti giovani trentini. Col passare degli anni il rischio è che le cose si dimentichino. Coinvolgere i giovani in un percorso di conoscenza è quindi il modo giusto per ricordare chi ha perso la vita o la casa per colpa di queste tragedie. Oggi andare presso le Foibe e capire come molti hanno perso la vita è stata un’esperienza che contiene un messaggio forte, soprattutto per i giovani, che deve essere diffuso. Il presidente della Repubblica ha parlato delle Foibe come di una sciagura nazionale. Credo che ricordare quanto avvenuto sia segno di unità e sia fondamentale per lo sviluppo civile della comunità. Esserci come trentini rappresenta inoltre l’orgoglio di voler ricercare la verità della storia nei luoghi di sofferenza dove questa è avvenuta”: con queste parole il presidente della Provincia autonoma di Trento è intervenuto questo pomeriggio alla cerimonia per il “Giorno del ricordo” presso la Sala Falconetto di palazzo Geremia, sede del Comune di Trento.

Alla cerimonia sono intervenuti anche il sindaco di Trento, il Commissario del Governo Sandro Lombardi, il presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia di Trento Roberto de Bernardis e il direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi.

Il 10 febbraio di ogni anno si celebra la solenne ricorrenza istituita per «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».
In mattinata il presidente si era recato presso la Foiba di Monrupino e presso il Sacrario della Foiba di Basovizza, dove erano presenti anche tre classi dell'ITT Guglielmo Marconi di Rovereto. La visita degli studenti è poi proseguita al campo di concentramento della Risiera di San Sabba a Trieste.

(lr)


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