Roberto de Bernardis Presidente dell’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia del Trentino ha illustrato la sua storia di profugo, contestualizzandola con gli avvenimenti storici che hanno caratterizzato le vicende del confine orientale nel Secondo dopoguerra. Ha inoltre proiettato uno sguardo al futuro, parlando della collaborazione delle città di Nova Gorica e Gorizia, che nel 2025 rappresenteranno la Capitale europea della cultura in un’ottica di collaborazione e di pace.
A seguire, il direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi ha spiegato agli studenti le motivazioni che hanno reso più difficile fare memoria di questo momento storico. Li ha poi esortati a fare tesoro di quanto hanno appreso grazie allo studio della storia, divenendo a loro volta testimoni, affinché quanto è accaduto non abbia a ripetersi.
Infine vi è stata la toccante testimonianza della signora Loretta Durin, che ha ripercorso con lucidità e autenticità gli anni della sua infanzia, durante i quali, assieme alla sua famiglia, ha dovuto abbandonare la sua città natale per intraprendere un lungo e doloroso percorso di sradicamento che si è concluso con l’insediamento della famiglia Durin nella città di Trento. Nel suo racconto sono emersi sentimenti di dolore, di tristezza e di nostalgia, ma mai di rancore. La testimone ha fornito agli studenti presenti in sala numerosi spunti di riflessione, sottolineando l’importanza dei legami familiari, della consapevolezza delle proprie origini e della volontà di costruirsi un proprio destino con dignità e con impegno, valorizzando l’importanza dello studio e della formazione personale.
Il pomeriggio si è poi concluso con un breve dibattito durante il quale gli studenti hanno potuto interagire con i relatori approfondendo gli aspetti di loro interesse.
Immagini Ufficio Stampa PAT
Assessore Mirko Bisesti
Loretta Durin
Matilde Gottardi
Service video