L’asma bronchiale è una delle patologie croniche più diffuse in età pediatrica. Nei paesi occidentali, Italia inclusa, interessa circa un bambino su dieci e ha notevoli ricadute, in termini di spesa sanitaria, oltre che di assenze scolastiche e lavorative. Gli attacchi acuti d’asma sono causa di un numero elevato di accessi agli ambulatori e ai pronto soccorso pediatrici e portano in molti casi al ricovero ospedaliero, poiché potenzialmente pericolosi per la vita. Nonostante la disponibilità di linee guida per il trattamento di questa patologia, si registra ancora una marcata disomogeneità di comportamenti, sia sul territorio sia in ospedale.
Quest’anno la Giornata mondiale dell’asma si è celebrata il 3 maggio e il tema («Closing Gaps in Asthma Care») era incentrato proprio sulla necessità di garantire un accesso alla diagnosi e alle cure uguale per tutti i bambini, senza differenze socioeconomiche, etniche e di età, attraverso la comunicazione nelle scuole, il monitoraggio dell’aderenza all’uso dei devices e la consapevolezza della cronicità della malattia, che, come tale, deve essere considerata sia dagli specialisti sia dagli amministratori della salute pubblica.
L’U.o. di pediatria di Rovereto, come centro di pneumologia pediatrica, è il riferimento della Simri per tutto il Trentino per quanto riguarda l’asma in età pediatrica e in generale per le malattie respiratorie dei bambini.