Sabato, 28 Settembre 2024 - 13:22 Comunicato 2570

Genitori alla pari, missione possibile

L’obiettivo di una parità di genere tanto nella genitorialità, quanto nella gestione dei propri tempi (di lavoro e non), non è una “mission impossible”. Anzi, giusto per parafrasare il claim di Wired Next Fest 2024 (“Impossibile”), “possibile” lo è, a patto che si acceleri sull’individuazione delle giuste soluzioni a livello politico e sociale. Alessandra Minello ha affrontato l’argomento nel suo ultimo libro “Genitori alla pari. Tempo, lavoro, libertà” (con Tommaso Nannicini, 2024), di cui ha parlato stamattina al teatro Zandonai nell’incontro moderato da Sara Uslenghi di Wired Italia.

“Questo lavoro, che segue a “Non è un Paese per madri”, è nato – spiega la socio-demografa e autrice –dal bisogno di dare sfogo e proporre un ragionamento sul discorso della maternità, non però considerato come fine a se stesso, ma guardando oltre verso la ricerca di risposte in tema di genitorialità condivisa, che la cultura e struttura in cui viviamo non ha ancora ben definito. È importante che si superi lo scoglio di parlarne anche all’interno della famiglia”. Occorrono – è questa la proiezione – ben due mesi in più ogni anno per una madre lavoratrice, rispetto a un padre lavoratore, impiegati a prendersi cura della famiglia, mentre il partner può leggere, andare in palestra, fare gli straordinari o giocare a calcetto con gli amici. Il ruolo degli uomini e padri rimane in effetti ancorato a dei cliché: “Abbiamo tre fasi – prosegue l’autrice –: quella in cui l’uomo è assente; dove viene chiamato “mammo”, con una bruttissima espressione e quella che si avvera quando anch’egli partecipa alla cura e viene considerato (anziché essere esaltato) un fatto normale dai media. Noi siamo ancora alla seconda fase”. 

Le giovani donne subiscono un pressing sociale basato sul diktat della performance a tutti i costi, nella carriera e nella maternità, ma la filosofia del pro-natalismo non funziona, in primis se non è sorretta dalla libera scelta e, anche in questo caso, se non si investe sui servizi adeguati. Rivoluzionare il paradigma culturale è allora indispensabile, per “spezzare” il ciclo generazionale e puntando sul futuro. “Pensiamo alla scuola – osserva Minello -, che dovrebbe diventare sempre più una comunità, oltrepassando il mero concetto di servizio scolastico; vi sono poi altri strumenti: l’assegno unico e i congedi parentali, su cui la vicina Spagna è avanti rispetto a noi”. La prospettiva, se non si mette mano a questi asset, non è buona: “ci vorranno 204 anni per arrivare ad una parità di tempo dedicato”. Nel frattempo, la visione della famiglia tradizionale, modello “Mulino bianco”, è stata scalzata da altre tipologie di famiglie, da quelle monoparentali a quelle omoaffettive.

Ci sono tanti modi per spingere ad un cambiamento di mentalità, che comprendono l’esempio applicato all’interno della propria famiglia, il compito delle agenzie educative e la formazione anche alle classi dirigenziali, per “scardinarne la resistenza alla parità”. “Il traguardo – conclude la relatrice – è sempre lo stesso: mirare al benessere e migliorare la qualità della vita di tutti i soggetti, bambine e bambini, donne ed anche gli uomini, che – lo dimostrano gli studi – ne guadagnano pure in salute”.

Il Wired Next Fest Trentino è organizzato da Wired Italia in partnership con Trentino Marketing per conto della Provincia autonoma di Trento - Assessorato Sviluppo Economico, Lavoro, Università e Ricerca, Trentino Sviluppo, Comune di Rovereto, APT Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo. Insieme alla redazione di Wired Italia, hanno contribuito alla costruzione del palinsesto la Fondazione Bruno Kessler, la Fondazione Edmund Mach, Fondazione Caritro, l’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa - IPRASE, il MUSE - Museo delle Scienze e la Fondazione Hub Innovazione Trentino.

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