
Misurando parametri specifici come guadagno, componenti del nucleo familiare, presenza di prestiti o mutui e altre variabili, ad esempio le prestazioni sociali usufruite, è possibile misurare le disuguaglianze di spesa fra la popolazione di una data età e dimostrare, di conseguenza, che il sistema fiscale americano, così come è oggi, è errato e disuguale. Oltretutto è progressivo, ma non proporzionale. Possono esserci disparità sia fra generazioni, sia all'interno di una stessa generazione: Kotlikoff ha posto l'accento sull'importanza della riduzione del "fiscal gap", valutare questo divario è l'unico modo per misurare le cose, secondo l'economista, che ha parlato anche di una "illusione di deficit" che è molto più grande di quello che è stato descritto e che in realtà è una misura alla ricerca di una definizione corretta. "Il ruolo dell'economista è evidenziare la realtà economica, ma non dare giudizi di valore" ha ammesso Kotlikoff; però gli studiosi possono consigliare sul da farsi, tanto che lo stesso Kotlikoff ha presentato un corposo scritto in occasione della sua candidatura alle presidenziali, in cui ha proposto, tra l'altro, di garantire a tutti una copertura assicurativa di base per l'assistenza sanitaria primaria e la riduzione della spesa sanitaria in rapporto al PIL in quanto in USA, pur essendo elevata, non ha ricadute positive. Riguardo alle disuguaglianze di salute, superiori a quelle in spesa, purtroppo i poveri muoiono più giovani, mentre i ricchi in età più avanzata. Le disuguagliaze di ogni tipo sono purtroppo in aumento e le nuove tecnologie o l'automazione non facilitano i progressi economici quanto potremmo pensare tanto che, ha concluso Kotlikoff, "Io ho paura dei robot, perché sottrarranno sempre di più lavoro in certi settori".
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