Venerdì, 12 Ottobre 2018 - 21:35 Comunicato 2444

Game, set, match: Billie Jean King, la tennista e la sua partita per le donne

Una data: 20 settembre 1973. Un evento: “The battle of sex”, l’incontro di tennis più seguito di sempre. All’Astrodom di Houston, la campionessa Billie Jean King, accetta la sfida di un ex campione degli anni 40, Bobby Riggs, sciovinista e scommettitore seriale. In quella partita la posta in gioco non è un trofeo ma qualcosa che vale molto di più: la dignità delle donne nell’America degli anni 70. Lo scrittore Nicola Attadio racconta la storia di quella donna e di quella partita in un incontro al Muse. "Un giorno sarò la migliore di tutti in qualcosa, non so di cosa, ma in qualcosa, la migliore."


Al Muse, lo scrittore Nicola Attadio racconta la vita di Billie Jean King come su un palcoscenico, tra parole, musica e teatralità. La presenta partendo dal suo incontro con Elton John che le ha ha dedicato una copertina di un lp e con cui condivideva la passione per gli occhiali. 

Nata a Long Beach, in California, il 22 novembre 1943, Billie Jean King è ricordata nella storia del tennis non solo per i suoi dodici titoli del Grande Slam, ma anche per le battaglie che ingaggiò a favore delle donne. Battaglie che raggiungono l'apice all'inizio degli anni '70 quando, campionessa in carica, combatte per ottenere, a parità di mansioni, gli stessi premi dei colleghi maschi nei tornei di tennis.

La sua tenacia è presente e viva ancora da ragazzina, quando alla madre confida: "Un giorno sarò la migliore di tutti in qualcosa, non so di cosa, ma in qualcosa, la migliore." Determinate fu il rapporto tra Billie Jean con "la più forte di tutte". Infatti, giovanissima, si allena con Alice Marble, campionessa dell'epoca, la prima donna a gareggiare con gli shorts, che le insegna un tennis aggressivo e veloce. Le due trascorrono molto tempo insieme, oltre gli allenamenti. Grazie alla Marble, Billie fa sua la convinzione che una donna può diventare la più grande di tutte. Il loro rapporto però, ad un certo punto si deteriora e Billie Jean prende la sua strada. La Marple la definirà "l’ingrata mocciosa". 

La stampa del tempo è sessista. La definisce "piccola grassottella occhialuta californiana"  ma lei non si lascia intimorire, anzi, perfeziona il suo stile e diventa un personaggio: "si dice che abbia cambiato più montature che tagli di capelli." A 21 anni lascia l’università e va in Australia dove si allena con il campione Mervyn Rose.

Sposa Larry King compagno di università e suo manager che la aiuta nella sua battaglia per la dignità delle donne. Il loro non è un vero e proprio matrimonio, ma più un sodalizio. Billie è omosessuale, ha un’identità sessuale incerta e a quel tempo era sconveniente dichiararla al mondo. E' innamorata di Marilyn Barnett, la sua parrucchiera.

Billie Jean non sopporta l'ipocrisia nel mondo del tennis, vuole che il suo venga considerato un lavoro come gli altri. Il 1968 anno fu un anno di cambiamento anche per il tennis, cade infatti nei tornei del Grande Slam la distinzione tra dilettanti e professionisti. Ma la battaglia che porta avanti Billie Jean riguarda le retribuzioni: le donne hanno diritto di avere una retribuzione uguale ai colleghi uomini. Nel 1970 si parla per un torneo del Grande Slam, di una retribuzione pari a 7.500 dollari per le femmine, a fronte di una retribuzione di 50.000 dollari per i maschi. In più, le donne che non raggiungono i quarti di finale non ricevono nulla.

Nove tenniste, capitanate da Billie Jean, si oppongono e creano un loro circuito, il Virginia Slims. L’obiettivo però è quello di ottenere la parificazione nel Grande Slam. Nel 1973 è l’anno della riscossa. Billie Jean accetta e affronta la sfida lanciata da Bobby Riggs, ex campione a riposo. Riggs intende dimostrare sul campo la supposta superiorità maschile. Il 20 settembre 1973 all’Astrodomo di Houston in Texas va in scena “la battaglia dei sessi”, la partita di tennis più famosa della storia. La posta in gioco: cento mila dollari e un set guadagnato all’emancipazione femminile. Il match tra Riggs e King finisce con il punteggio di 6-4, 6-3, 6-4, a favore della donna. Il volto e il punteggio finirono poi sulle maglie dei movimenti femministi. Billie, dopo l’incontro, dichiara la sua omosessualità e lascia il marito per andare a convivere con la sua amata.

La battaglia portata avanti negli anni ’70 da Billie Jean King per la parità dei sessi, nello sport ma anche nella vita di ogni giorno, è stata importante, ma non è bastata: ancora oggi le differenze di retribuzione tra i due sessi esistono e resistono.



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