Lunedì, 07 Ottobre 2013 - 02:00 Comunicato 2849

Incontro giovedì 10 ottobre allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas di Trento
GLI UOMINI DEL LEGNO SULL'ISOLA DELLE ROSE

"Gli uomini del legno sull'isola delle rose" è il titolo dell'incontro che Renzo Maria Grosselli, storico e giornalista, terrà giovedì 10 ottobre, alle ore 17.30, al S.A.S.S., lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, a Trento, sotto piazza Cesare Battisti, nell'ambito della mostra fotografica "Trentini nell'Egeo. Da Giuseppe Gerola ai boscaioli della Val di Fiemme". I protagonisti di questa pagina di storia di emigrazione trentina poco conosciuta sono i boscaioli e i segantini fiemmesi che nel 1935 giunsero con le famiglie sull'Isola di Rodi, Protettorato italiano, per occuparsi delle locali foreste. La loro straordinaria vicenda è stata ricostruita nel volume "Gli uomini del legno sull'isola delle Rose. La vicenda storica del villaggio italiano di Campochiaro a Rodi 1935-1947" di Renzo Maria Grosselli (Curcu & Genovese editore) e nella mostra visitabile al S.A.S.S. fino al 31 ottobre.-

Nel 1935 il governatore italiano Mario Lago creò a Rodi per le famiglie fiemmesi un nuovo villaggio che fu chiamato Campochiaro. Li raggiunsero altri valligiani e pochi altri trentini. Avrebbero dovuto, con minoranze altoatesine e friulane, occuparsi della coltivazione delle locali foreste, depauperate nel corso degli ultimi secoli. Una emigrazione organizzata al meglio che, nelle intenzioni della maggioranza dei trentini, doveva essere definitiva. Ma la "Grande Storia" aveva deciso altrimenti. Il Dodecaneso, a partire dalla fine del 1936, divenne un avamposto "strategico" del nuovo impero italiano e conobbe un processo di massiccia militarizzazione. Quindi, con l'entrata in guerra dell'Italia, fu stretto nella morsa navale e aerea degli inglesi con continui bombardamenti e scarsità di viveri. Una parte dei trentini scelse di rientrare nella propria terra nel 1939, altri nel 1943, quando l'Arcipelago passò sotto lo spietato controllo dell'esercito tedesco. Con la sconfitta dell'Italia, e dopo due anni di amministrazione inglese, il Dodecaneso passò sotto amministrazione greca e le famiglie trentine che avevano sperato di poter rimanere in quella terra, in cui avevano intessuto rapporti di amicizia e reciproca stima con la popolazione locale, dovettero lasciare l'isola. Le ultime fecero rientro in patria nel 1947. Campochiaro, ora abitata da famiglie greche, cambiò nome e divenne Eleoussa. A partire dagli anni ‘80 nacque in Val di Fiemme un flusso di turismo verso Rodi, fatto di ex emigrati e di loro figli e nipoti che, nei decenni, avevano trasformato in un "mito" le vicende di quella emigrazione.

Renzo Maria Grosselli ha iniziato le sue ricerche di taglio storiografico sull'emigrazione, trentina e italiana, nel 1981. Ha scandagliato archivi trentini, italiani, brasiliani e cileni. Ha al suo attivo molte centinaia di ore di registrazione sonora di "storie di vita". Ha dato alle stampe una decina di volumi sulla storia dei flussi migratori caratterizzati dal taglio di "storia sociale", tre dei quali sono stati tradotti e pubblicati all'estero, abbinando a ricerche di archivio le testimonianze dirette e la memorialistica degli emigrati. Altri volumi pubblicati dall'autore hanno come oggetto le tradizioni delle genti trentine e la ricostruzione della vicenda storica di particolari "anfratti" del cammino del Trentino tra Ottocento e Novecento: sviluppo del fenomeno turistico, rivoluzione idroelettrica, abbandono della montagna, cucina e alimentazione. Grosselli ha pubblicato anche una serie di saggi brevi, su particolari aspetti dei flussi migratori (venditori ambulanti, emigrazione di valle, rapporto tra emigrazione di ritorno ed imprenditorialità, lingua ed emigrazione etc.)

Il ciclo di incontri prosegue venerdì 18 ottobre con "Il Dodecaneso italiano tra politica e cultura" a cura dello storico Luca Pignataro e si conclude il 25 ottobre con l'intervento di Alessandro Spiridione Curuni, docente dell' Università degli Studi di Roma "La Sapienza", che parlerà di "Giuseppe Gerola, Soprintendente ai Monumenti di Trento, a Rodi e nelle Isole del Dodecaneso". (md)

La partecipazione è libera e gratuita.

Informazioni
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