Sabato, 09 Marzo 2013 - 02:00 Comunicato 616

Spunti e suggestioni per progettare un loro ideale labirinto, lungo le strade del mondo
GLI STUDENTI DEL LICEO GALILEI APRONO LE PORTE AL PORFIDO

Da Tutankhamon al granito rosa di Predazzo, dalla lingua cinese a Renzo Piano, dai cubetti ai mercati esteri. È stato un frullatore di nozioni e suggestioni, che ha fatto leva sulla curiosità e la passione dei giovani, l'incontro tra gli studenti del Liceo Scientifico "Galileo Galilei" di Trento ed il Distretto del porfido e delle pietre trentine che per l'occasione ha giocato anche la carta delle competenze motivazionali di Trentino Sviluppo e della sua esperta di innovazione Antonietta Tomasulo. Invitati dal prof. Roberto Conte, docente di Disegno e Storia dell'Arte, Mariano Gianotti, Andrea Angheben, Carla Pani e Graziano Molon hanno dialogato con i ragazzi per un paio d'ore, aiutandoli a riempire quella cassetta degli attrezzi che servirà loro per progettare un labirinto in pietra che un giorno, chissà, potrà abbellire qualche scuola o piazza trentina.-

E' toccato a Mariano Gianotti, presidente del Distretto del porfido e delle pietre trentine, ma anche custode della memoria storica e del grande bagaglio di conoscenze che il comparto lapideo rappresenta, introdurre l'argomento con cenni su geologia, storia e tradizione nell'utilizzo delle pietre locali. "In pochi siti al mondo - ha ricordato Gianotti - c'è una combinazione di essenze di pietra così variegata e composita come nella nostra provincia".
Andrea Angheben, direttore di Espo, l'Ente sviluppo porfido, si è invece soffermato sull'utilizzo al giorno d'oggi, evidenziando come la materia prima non basti, ma serva molta preparazione dalla gestione della cava fino alla messa in opera di un prodotto che è ambasciatore del Trentino nel mondo. "Porfido e pietre trentine - ha detto Angheben - abbelliscono luoghi ed edifici pubblici in ogni angolo della terra, da Piazza San Babila a Milano a San Carlo a Torino, da Wall Street a Melbourne. E particolari lavorazioni, impensabili fino a pochi anni fa, permettono un utilizzo anche in spazi interni o su elementi di arredo e di design".
Carla Pani, giovane ingegnere ed architetto che al porfido ha dedicato la sua tesi al Politecnico di Milano, ha presentato le proprie idee per garantire qualità, dalle cave fino alla posa in opera, grazie anche ad iniziative quali il marchio di qualità che il porfido trentino, tra i materiali e le pietre naturali, è l'unico in Italia ad avere.
Graziano Molon, direttore di Trentino Sprint, ha invitato i giovani a guardare oltre i confini della propria terra: "Siate consapevoli che l'essere connessi al mondo sarà per voi questione di sopravvivenza, imparate più lingue perché essere internazionali é uno stato mentale che dovrete interiorizzare partendo proprio dai banchi di scuola".
Un assist ideale per la chiusura affidata ad Antonietta Tomasulo, consigliere di Trentino Sviluppo con delega all'Innovazione, che ha calamitato l'attenzione dei giovani. "Vedo in voi tanti potenziali innovatori – ha detto Tomasulo – siate sempre curiosi, coltivate lo spirito del gioco, abbiate passione ed energia nel fare le cose, ma soprattutto datevi uno scopo. Il mondo presenta oggi tantissime sfide, prendetene una e buttatevi dentro". (d.m.) -