Martedì, 09 Ottobre 2012 - 02:00 Comunicato 3074

Grazie a "Le Vie dei Parchi" (1-7 ottobre), un'iniziativa promossa dall'IPRASE e dall'Ufficio politiche giovanili della Provincia
GIOVANI TRENTINI, CALABRESI E ROMENI UNITI NEL NOME DEL DIALOGO

Si è concluso il viaggio nella regione Oltenia della Romania, seconda tappa – dopo quella vissuta quest'estate in Val di Sole, – del progetto "Le vie dei Parchi" (www.leviedeiparchi.it), che ha visto protagonisti un gruppo di giovani provenienti dal Trentino, dalla Romania e dalla Calabria. Nella suggestiva cornice dei monasteri della Romania, le ragazze e i ragazzi, attraverso l'incontro, il dialogo e il camminare insieme, hanno imparato a conoscersi e integrarsi. Abbattendo così pregiudizi e stereotipi per intrecciare e costruire relazioni autentiche. Come spiega Domenico, a conclusione del viaggio, "dopo questa settimana non possiamo più parlare di calabresi, trentini, rumeni ma di Lidia, Roxana, Pietro, Oana, Gabriel, Riccardo, Adelina, Domenico, Andrei, Luca, Giuseppe, Constantin, Francesco, Silvia, Pietro, Francesca, Luca, Gianna, Elisa, Nicolò, Diana, ognuno con la propria storia, la propria cultura ma accomunati dal fatto che non ci sentiamo più così diversi".
"Le vie dei Parchi" è stata una settimana orientata al dialogo interculturale e interreligioso nel contesto di un turismo montano sostenibile e rappresenta la seconda fase di un progetto realizzato dall'IPRASE e promosso dall'Ufficio politiche giovanili della Provincia autonoma di Trento, con il contributo del Governo italiano in materia di Politiche giovanili.-

"Quando si cammina lungo le strade della Romania – ci ha raccontato uno dei partecipanti - si ha l'impressione di trovarsi a metà strada tra una festa di Halloween e la copertina del disco Led Zeppelin IV su cui è ritratto un contadino piegato sotto il peso di una fascia di legname. Splendore, luccichii, pubblicità ricoprono palazziin austero stile comunista, ma oggi in decrepita rovina. Eppure questa è Bucarest. Una volta lasciata la capitale ci si immerge in quella che è la Romania rurale fatta di contadini coi loro carretti che trasportano tanta povertà. Ma soprattutto spiccano i monasteri, dove regna la spiritualità. E qui si scopre un'altra faccia della Romania, forse la più vera".
La settimana de "Le Vie dei Parchi" ha avuto inizio con l'incontro con il deputato Mircea Grosaru, nonché presidente dell'associazione degli italiani di Romania. I giovani partecipanti sono stati nel museo dell'associazione e hanno visitato la mostra "Dall'immigrazione all'integrazione": un racconto per immagini della storia degli italiani in Romania, cioè della Comunità storica che s'è formata in seguito alla grande emigrazione italiana tra la fine del XIX e l'inizio del secolo XX.
Da Bucarest il gruppo si è trasferito a Cozia, pernottando nel monastero locale. Le giornate successive sono state dedicate al camminare: passo dopo passo, i giovani hanno raggiunto il rifugio Cozia, a 1500 metri di dislivello. Il gruppo, passando per i monasteri di Turnu e Stanisoara, ha toccato con mano la grande spiritualità di questi luoghi sacri immersi nella natura, dove è la preghiera e il lavoro a scandire la giornata dei monaci. Ed è proprio qui, sui Carpazi orientali, che, attraverso lavori di gruppo ma specialmente grazie alla volontà dei partecipanti di mettersi in rapporto di empatia con l'altro, è nato un dialogo di scambio e di confronto sulle differenze e le somiglianze tra l'Italia e la Romania, tra sud e nord Italia. E al termine delle due giornate in rifugio i giovani hanno avuto modo di dialogare con il professore universitario Stefan sulle "religioni ecumeniche" nell'insolita cornice della salina Ocnele Marine.
È stato un viaggio arricchito dagli incontri con chi, della spiritualità, ha fatto una scelta di vita come Iuliana, una delle suore del Monastero di Bistrita. La giornata di venerdì è proceduta con un'escursione nel parco Buila Vantuarita e la visita al Monastero di Horezu, patrimonio dell'Unesco. La settimana si è poi conclusa con la visita della città di Craiova e con un seminario sul tema "Oltenia. Romania, cultura, arte e spiritualità" curato da Florin Rognenau, direttore del museo di Oltenia.
"Viaggiare vuol dire anche sperimentarsi con una lingua diversa, con orari e con usanze diverse – ci ha spiegato uno dei partecipanti - Viaggiare significa anche assaporare il cibo e le tradizioni locali, il modo diverso dei vari popoli di vivere aspetti per noi così quotidiani e scontati. Ma il viaggiare per scoprire una cultura e una religione diversa in compagnia di coetanei rende il tutto più significativo e autentico".
(g.z.)
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