Sabato, 02 Giugno 2012 - 02:00 Comunicato 1597

Incontro con Guglielmo Weber, direttore del nuovo Centro Studi Economici Antonveneta
GIOVANI E LAVORATORI MARGINALI PAGHERANNO LA RECESSIONE

Qual è l'anello più debole? Secondo Guglielmo Weber, professore di Econometria all'Università di Padova e direttore del nuovo Centro Studi Economici Antonveneta, saranno i giovani, e più in generale tutti i lavoratori marginali, che pagheranno una recessione senza precedenti.-

Sollecitato dal vicedirettore del Tg3, Giuliano Giubilei, il professor Weber ha presentato i dati dell'indagine Share, condotta in Europa, su un campione di ultracinquantenni. Sono state raccolte informazioni sulla composizione familiare, i redditi, lo stato di salute, le relazioni sociali, il volontariato e (Sharelife) informazioni su tutta la vita degli intervistati a partire dai dieci anni.
Dall'indagine è emerso che le positive condizioni di vita e le abilità scolastiche dell'infanzia riducono la probabilità di avere difficoltà finanziarie in età adulta. Ma questo non basta.
"Le recessioni generano difficoltà finanziarie attraverso l'aumento della probabilità di shock individuali, come la disoccupazione. Inoltre, amplificano le frizioni nel mondo del lavoro e i periodi di disoccupazione e spesso c'è la tendenza del lavoratore ad accettare, pur di rientrare nel mondo produttivo, occupazioni meno qualificanti e a reddito basso", ha detto Weber.
Le conseguenze su salari e stipendi sono, invece, differenti per uomini e donne. Le donne sono più colpite.
Weber ha affermato che gli effetti della recessione possono riguardare anche altri aspetti della vita del singolo, come la salute. "Mi riferisco sia alla salute soggettiva, ossia percepita dal singolo, e, almeno per gli uomini, anche a quella oggettiva, dimostrabile. In questo secondo caso, talvolta l'effetto è permanente". Effetti sulla salute, ma non solo. "Nascere e crescere in un periodo di recessione modifica le aspettative dei ragazzi. I giovani tendono a credere che la riuscita personale dipenda più dalla fortuna che dallo sforzo. Ci attende una grande sfida. I meccanismi informali di solidarietà, come le reti familiari ed amicali – ha concluso Weber – dovranno attutire l'impatto materiale della recessione sui ragazzi. Temo, comunque, che le cicatrici su di loro rimarranno, come gli effetti sulla salute".

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