Lunedì, 30 Novembre 2015 Comunicato 3032

I ricercatori di S.Michele all'Adige studieranno lo stato di salute e la vitalità delle foreste
GESTIONE DEL BOSCO CEDUO, FEM NEL PROGETTO "FUTUREFORCOPPICES"

Quasi la metà della superficie forestale italiana è gestita come bosco ceduo per ottenere legna da ardere e per applicazioni complementari all'agricoltura; esso è quindi un elemento economicamente significativo per le aree rurali e montane. La Fondazione Mach è stata scelta come partner del progetto europeo Life "FutureForCoppiceS", coordinato dal Centro di ricerca per la selvicoltura (CREA), per valutare la sostenibilità delle varie forme di boschi cedui. I ricercatori di S. Michele all'Adige saranno responsabili di valutare la vitalità dell'ecosistema forestale testando nuovi indicatori e di spazializzare i risultati con modelli di upscaling.-

Nei Paesi del Mediterraneo i cedui coprono oltre 23 milioni di ettari; in Italia il 42% della superficie forestale, circa 3,7 ettari, sono piantati a scopo di taglio. Bastano questi dati per capire quanto i boschi cedui siano importanti dal punto di vista economico.
Per valutare la sostenibilità di varie forme di gestione dei boschi sfruttati per la produzione di legna, l'Europa ha finanziato con 765 mila euro il progetto Life "FutureForCoppiceS", coordinato dal Centro di ricerca per la selvicoltura (CREA) di Arezzo. La Fondazione Mach, assieme alle Università di Firenze e Sassari e agli enti forestali di Sardegna e Toscana, è partner dell'iniziativa.
Il ceduo è una forma di gestione del bosco, praticata fin dall'antichità, riservata alle latifoglie con capacità di emissione di nuovi getti (polloni) dopo il taglio. Oltre a produrre legna da ardere e piccola paleria, i boschi cedui sono utili anche per l'assorbimento del carbonio e la protezione idrogeologica, oltre a favorire lo sviluppo di funghi, miele, selvaggina e piante aromatiche.
FutureForCoppiceS si basa su una serie di sperimentazioni avviate dal CREA già negli anni '70 e si prefigge di valutare vantaggi e svantaggi delle varie forme di gestione di boschi cedui, anche dal punto di vista della sostenibilità e della valorizzazione delle interazioni con l'ecosistema, in un contesto di cambiamento globale. Il focus, quindi, non sarà solo sulle produzioni tradizionali come legna da ardere e biomasse, ma anche sui benefici ambientali assicurati da queste formazioni forestali.
In particolare la Fondazione Mach fornirà il suo contributo a in due azioni. La Piattaforma Biotecnologie ambientali sarà responsabile di valutare la vitalità dell'ecosistema forestale testando, accanto agli indicatori previsti dai protocolli di Forest Europe, nuovi indicatori come la fluorescenza della clorofilla a, il contenuto di clorofilla e la morfologia fogliare. La Piattaforma GIS e Telerilevamento, invece, si concentrerà sulla spazializzazione dei risultati ottenuti espandendo i risultati di laboratorio a vaste porzioni di territorio tramite i modelli di upscaling. Questo permetterà di individuare l'effetto di diversi approcci gestionali sulla salute dei boschi, attraverso la realizzazione di mappe dedicate. Le aree considerate nel progetto europeo si trovano in Sardegna e Toscana, ma i metodi adottati potrebbero essere di interesse per studiare anche i boschi del Trentino. -

(ac)


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