L'assessore Dalmaso ha sottolineato come sia "sotto gli occhi di tutti la necessità e l'urgenza del riconoscimento delle differenze di genere. Ed è importante che oggi si renda conto delle iniziative avviate nelle scuole, e non solo, in questi ultimi due anni. E' infatti tema strategico quello di far sì che su questi temi si possano avvicinare ragazze e ragazzi da subito. E' da loro che si deve partire per intaccare stereotipi ancora pesanti che si vedono anche sui banchi di scuola. Per far questo è altrettanto importante che gli adulti abbiano gli strumenti adeguati. Certo, la scuola non può fare tutto, ma può fare tanto e può dare il suo contributo non tanto sulla quantità delle cose ma lavorando su atteggiamenti consapevoli del fatto che è decisivo partire dalle relazioni. E le opportunità offerte dalla relazione di genere vanno appunti colti in questo senso".
L'assessore Dalmaso ha anche ricordato come l'incontro nasce anche grazie all'ottima collaborazione tra i due Assessorati provinciali, l'IPRASE (oggi era assente Chiara Tamanini che ha dato un importante contributo all'organizzazione) e il Centro interdisciplinare di studi di genere dell'Università di Trento (rappresentato da Barbara Poggio).
Lucia Trettel ha poi ricordato - prima dell'avvio del confronto di esperienze nella provincia di Trento - come proprio la legge provinciale sulle pari opportunità, dedichi un articolo alla previsione per la Provincia di realizzare interventi di educazione, promozione e sensibilizzazione rispetto alle pari opportunità nelle scuole di ogni ordine e grado. E' quindi obiettivo della Provincia sostenere, attraverso la scuola, una cultura orientata al genere, basata sulla comprensione di ciò che significa nella nostra società essere uomini ed essere donne, accompagnando i giovani e le giovani nella fondamentale riflessione sulla costruzione della propria identità e sull'importanza dell'appartenenza sessuale. Ecco che così sono stati proposti alle scuole laboratori rivolti agli studenti ma anche agli insegnanti e ai genitori, come è stato presentato nelle relazioni dell'incontro di oggi. Un percorso delicato e impegnativo ma indispensabile per il futuro dei nostri figli e delle nostre figlie, per percorrere il quale è necessario il contributo di tutti.
I lavori sono poi proseguiti con la relazione introduttiva, "La formazione al genere: riflessioni a partire dall'esperienza" di Maria Serena Sapegno dell'Università la Sapienza di Roma e la presentazione della sperimentazione con "L'articolazione del progetto e le scelte educative" di Giulia Selmi, Centro Studi Interdisciplinari di Genere; "Gli strumenti educativi progettati" di Maria Agnese Maio, formatrice, Associazione Il Progetto Alice; "L'esperienza di insegnanti e alunni/e: i laboratori al Liceo "A. Rosmini" di Rovereto" di Francesco De Pascale, dirigente scolastico Liceo "A. Rosmini" e Michela Marchi, docente presso il medesimo liceo. Infine la tavola rotonda "Educare al genere in provincia di Trento" coordinata da Barbara Poggio del Centro Studi Interdisciplinari di Genere e alla quale hanno partecipato Lucia Trettel, Ufficio per le politiche di pari opportunità; Isa Cubello, Commissione Pari Opportunità e Anna Molinari, Fondazione Fontana. -
Incontro oggi presso il Palazzo dell'istruzione di via Gilli, a Trento
"GENERE E SCUOLA", LE ESPERIENZE IN TRENTINO
Un confronto di esperienze, attorno ad un tema centrale: questo è "Genere e scuola", l'incontro che si è svolto oggi, presso l'aula magna del Palazzo dell'istruzione di via Gilli, a Trento. Ad organizzarlo l'Università di Trento, l'Iprase e gli assessorati all'istruzione e allo sport e alla solidarietà internazionale e alla convivenza della Provincia autonoma di Trento. Ad introdurre i lavori l'assessore Marta Dalmaso - che ha portato anche il saluto della collega Lia Giovanazzi Beltrami, impossibilitata ad intervenire - e Lucia Trettel dell'Ufficio per le politiche di pari opportunità.-