Sabato, 12 Ottobre 2019 - 12:43 Comunicato 2507

Fratelli Porcella, cavalcando la paura del cuore

La storia di Francisco e Niccolò Porcella, fratelli di sangue e di surf, due protagonisti del mondo dell’estremo che vivono tra il cielo e il mare oggi al Festival dello Sport. La loro vita, le vittorie e i momenti duri, i sogni e le ispirazioni, il rapporto tra loro e quello con la paura, costante del loro presente. Cresciuti in campagna, sono sempre vissuti in piena libertà praticando sport. Ma prima degli estremi c’è stato il calcio per Francisco e la ginnastica artistica per Niccolò. Tutto cambia quando la famiglia Porcella si trasferì da Cagliari alle Hawaii dove Francisco ha fronteggiato le "monster" del Pacifico e partecipato alla World Surf League, l'élite mondiale, conquistando importanti riconoscimenti individuali come l'XXL Biggest Wave Award, l'Oscar del surf, domando a Nazaré (Portogallo) un'onda alta più di 22 metri. Niccolò invece è diventato uno degli atleti più versatili nel panorama degli sport estremi. Eccelle in tre discipline e rivoluziona il mondo del kitesurf, oltre ad essere punto di riferimento con la tuta alare addosso o sulla tavola.
Caratteri molto diversi, con una competizione che li ha migliorati e spinti a livelli più alti. I fratelli Porcella hanno parlato anche del loro rapporto con la paura. Il coraggio non è solo questione di adrenalina ma uno stato di meditazione, che fa sentire vivi quando si è a contatto con la natura e con la sua potenza. La paura è una costante da gestire con l’allenamento e da cavalcare con l’esperienza, seguendo quella del cuore e abbandonando quella dell’ego.

Luca Castaldini, giornalista di Sportweek, ha moderato l’evento dedicato a Francisco e Niccolò Porcella, fratelli di sangue e di surf, due protagonisti del mondo dell’estremo che vivono tra il cielo e il mare, con un animo green e sostenibile.
I fratelli Porcella sono cresciuti in campagna e hanno avuto la possibilità di provare fin da piccoli diversi sport, con una mamma e papà dalla mentalità molto aperta ed altrettanto sportivi (la mamma, di origini americane, praticava il windsurf anche col pancione e il papà correva in moto). I fratelli Porcella sono sempre vissuti così, in piena libertà, con lo sport come costante che li ha portati fino ai livelli di oggi. Ma prima degli sport estremi c’è stato il calcio per Francisco e la ginnastica artistica per Niccolò.
Francisco: “Il calcio è sempre stata la mia passione prima degli sport acquatici; avrei avuto un altro futuro, ma poi ho scoperto il mare e la mia passione è diventata vivere a contatto con la natura. A 14 anni, alle Hawaii, mio fratello ed io ci siamo guardati negli occhi e abbiamo capito che quella era la nostra strada”.
Niccolò: “Per me l’inizio è stato lo skate e saltare scalinate, poi a 8 anni ho iniziato a praticare ginnastica artistica che è stata la base per tutto il resto, dal windsurf fino alla tuta alare”.
Quando Francisco ebbe 12 anni, la famiglia Porcella si trasferì da Cagliari alle Hawaii e lì cambiò tutto. Così, il destino e l'ambizione hanno portato Francisco a fronteggiare le "monster" del Pacifico, onde rese celebri dal cinema dai grandi campioni del surf. Primo italiano a partecipare alla World Surf League, l'élite mondiale, Francisco ha conquistato importanti riconoscimenti individuali. Nel 2017 ha vinto l'XXL Biggest Wave Award, l'Oscar del surf, domando a Nazaré (Portogallo) un'onda alta più di 22 metri, raccogliendo complessivamente tre nomination in tre diverse categorie.
Niccolò invece, è diventato uno degli atleti più versatili nel panorama degli sport estremi. Rispetto al fratello maggiore è riuscito ad eccellere in almeno tre discipline e ha letteralmente rivoluzionato il mondo del kitesurf, oltre a rappresentare un punto di riferimento con la tuta alare addosso o sulla tavola. Per il surf ha rischiato la vita: nel luglio del 2015 a Tahiti venne travolto da una gigantesca onda da cui riuscì a riemergere. Dopo l'incidente ha subito ripreso a surfare, vincendo nel 2016 il premio XXL Wipeout ed entrando nel novero degli atleti nominati per i Biggest Wave Awards.
I fratelli parlano anche del loro rapporto: “I nostri caratteri sono molto diversi - spiega Niccolò - c’è sempre stata competizione tra noi ma questa ci ha migliorati e ci ha spinti a livelli più alti. Francisco è una fonte di ispirazione per me. Ognuno ha la propria strada e vive la propria vita, ma quando ci ritroviamo sentiamo che il nostro legame è unico”.
Alla domanda di rito "perché lo fate?" risponde prima Francisco: “Non è solo questione di adrenalina. E’ uno stato di meditazione, oltre che una passione che si è evoluta insieme a noi che ci fanno sentire vivi quando siamo a contatto con la natura e con la sua potenza. Sentirsi vivi nell’esplorare i diversi ambienti che ci circondano. La nostra passione ci ha portati a sentire le vere sensazioni che la natura riesce a regalare. Così siamo diventati persone migliori e apprezziamo di più ciò che facciamo”. Francisco parla anche della sua religiosità:  “Veniamo da una famiglia cattolica ma poi abbiamo preso le nostre strade. Il mio dio - spiega - è la Madre Terra, con le sue potenze, il mare, il vento, dove c’è l’energia pura da vivere al cento per cento in un tempo molto piccolo che siamo chiamati a vivere su questo mondo.”
I due fratelli parlano anche del loro rapporto con la paura: “Per noi la paura rappresenta uno stato di meditazione quando normalmente sarebbe uno stato di panico - racconta Niccolò - . Abbiamo formato nel tempo la solidità mentale indispensabile per praticare questi sport grazie all’aiuto di molti mentori e di amici che ci hanno aiutati, soprattutto nei momenti più duri. Anche i nostri genitori sono stati importanti, soprattutto è grazie a loro che abbiamo potuto trasferirci alla Hawaii. La paura è una costante da gestire con l’allenamento e da cavalcare con l’esperienza. E' importantissima - continua Niccolò - è uno stimolo positivo che porta ad osare. Ma bisogna saper distinguere la paura del cuore, che bisogna seguire e cavalcare, da quella dell’ego da cui bisogna allontanarsi perché pericolosissima. La paura è quella che ti dà la gioia, dove metti te stesso, provi il tuo massimo e se credi in te stesso, diventa coraggio”. 



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