Sabato, 12 Ottobre 2019 - 17:54 Comunicato 2523

Una passione che avvicina le generazioni
Figurine Panini, mito senza tempo

Un pubblico eterogeneo di bambini, giovani e meno giovani ha gremito l'Auditorium della Facoltà di Lettere per celebrare il mondo delle figurine Panini e, di riflesso, anche il mondo del calcio.

Lo scrittore e giornalista Marco Malvaldi, appassionato di calcio e di figurine, ha condotto con brio l'incontro, che ha visto a confronto generazioni diverse e distanti di campioni del calcio, tutti immortalati nelle amate figurine.
Bruno Bolchi, calciatore ed allenatore, la prima figurina Panini, stampata nel lontano 1961, quando a 23 anni era capitano dell'Inter e giocava in Nazionale. "Forse non ero il più forte, ma correvo tanto", ricorda oggi, raccontando di aver saputo solo a distanza di anni di essere stato la figurina n. 1.
Pier Luigi Pizzaballa, ottant'anni portati con entusiasmo, divenuto "l'introvabile Pizzaballa" perché, chissà per quale motivo, la sua figurina era davvero difficile da scovare nei pacchetti, che rivendica invece di essere stato assai presente in campo, nella sua lunga carriera di portiere.
Gianluca Zambrotta, raffigurato come volto della Juve e sopratutto dell'indimenticata Italia campione del Mondo di Germania 2006.
Ricordi passati e vicini di uno sport, il calcio, che unisce e separa come nessun altro in Italia. A legare idealmente il racconto, come un filo rosso, le figurine Panini, che nonostante l'avvento di internet e dei social rappresentano, ancora oggi, un rito irrinunciabile per appassionati di tutte le età.
A rappresentare, come suggerisce il direttore editoriale di Panini Fabrizio Melegari, la parte migliore del sistema calcio, nelle foto che, nonostante il passare del tempo, avvicinano, rendendoli alla fine molto simili, i campioni del passato a quelli di adesso.
Perché, oggi come ieri, essere sulle figurine Panini conta, anche se giochi in serie A.

(cr)


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