Venerdì, 09 Marzo 2018 - 18:39 Comunicato 412

La tavola rotonda "A suon di parole" e Katia Castellani della commissione europea
Festival delle Lingue: conclusa la seconda giornata

Negli ultimi mesi, l'Unione europea ha pubblicato diversi documenti importanti sui temi dell'istruzione e della cultura, che sono stati discussi in occasione di vertici al più alto livello. A portare il punto di vista dell'Unione europea per quanto riguarda l'istruzione è stata Katia Castellani, dell'ufficio di rappresentanza in Italia della Commissione europea a Roma, che ha spiegato come ultimamente ci sia "molto fermento, a livello europeo, per quanto riguarda l'istruzione", spiegando come una delle proposte della Commissione Europea è l'istituzione di uno spazio europeo dell'istruzione entro il 2025.
Nel corso del pomeriggio si è tenuta anche una tavola rotonda dedicata al progetto “A suon di parole”, per fare il punto sulla formula di debate sviluppata nella scuola trentina nel corso di quasi un decennio di esperienza.

La comunicazione della Commissione europea "Rafforzare l'identità europea grazie all'istruzione e alla cultura", che è servita da base per il dibattito al vertice dei leader europei del novembre scorso a Göteborg, invita ad investire nelle persone e nella loro istruzione e a garantire che i sistemi di istruzione e di formazione aiutino gli studenti ad acquisire le conoscenze, le abilità e le competenze fondamentali nel mondo di oggi; in particolare, come ha spiegato Katia Castellani: "Essa auspica l'istituzione, entro il 2025, di uno Spazio europeo dell'istruzione". Tre le proposte avanzate: "Un piano d'azione per l'istruzione digitale; una raccomandazione del Consiglio sui valori comuni, l'istruzione inclusiva e la dimensione europea dell'insegnamento; e una raccomandazione del Consiglio relativa alle competenze chiave per l'apprendimento permanente, che rivede il quadro delle competenze del 2006 alla luce dei cambiamenti intercorsi nella società e nei mercati del lavoro". 

Fra gli appuntamenti pomeridiani anche la tavola rotonda dal titolo "L'importanza del dibattito nella scuola come strumento educativo e di partecipazione attiva", condotta da Chiara Tamanini coordinatrice del progetto “A suon di parole”. Iprase, insieme alla Facoltà di Giurisprudenza, al Comune di Trento e al Comune di Rovereto, sostiene e promuove questa tipologia di dibattito argomentativo che in Trentino è diventato un “modello”; 5.000 gli studenti coinvolti negli anni, delle classi IV e III delle Scuole Superiori, che si sono esercitati nell’arte della dialettica e della controversia, nell'anno in corso hanno preso parte al debate 16 Istituti Superiori trentini, con un coinvolgimento di oltre 200 tra docenti, giudici e tutor. Le finali in italiano si terranno durante il Festival dell’Economia di Trento, quelle del gioco in lingue straniere invece si sono svolte stamattina. Alla tavola rotonda hanno partecipato Cristina Azzolini, vicesindaco e assessore all’istruzione, formazione, ricerca e promozione delle pari opportunità del Comune di Rovereto, Mariachiara Franzoia, assessore con delega per le politiche sociali, familiari ed abitative e per i giovani presso il Comune di Trento, Paolo Sommaggio, referente scientifico del progetto e docente presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Trento e di Padova, Federico Reggio, avvocato e mediatore, collabora da alcuni anni con l’Università di Trento per il progetto “A suon di parole”, in particolare per le sue varianti in lingua inglese e tedesca, Alvise Schiavon, dottore di ricerca in Studi Giuridici Comparati ed Europei (Università di Trento, 2014); Laura Simeon, insegnante di Filosofia e Storia al Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Trento, Michele Dossi, insegnante Filosofia e Storia al liceo scientifico Leonardo da Vinci e docente di materie filosofiche presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose.

Questa sera, all'auditorium Melotti, in scena poi la Scuola Paritaria Veronesi di Rovereto con "The Little Prince", liberamente tratto dal capolavoro di Antoine de Saint-Exupéry, una rappresentazione con lingue e linguaggi diversi, principalmente inglese e italiano, ma anche tedesco, francese e spagnolo, uniti nella recitazione, nella musica e nella danza.

L'intervista a Katia Castellani:

 

Riprese e immagini a cura dell'Ufficio Stampa

(at)


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