
"Abbiamo approvata la legge urbanistica che va proprio in questa direzione e considera, fra l'altro, lo spazio dell'abitare in montagna con un approccio nuovo e adeguato - ha detto l'assessore alla coesione territoriale Carlo Daldoss - Ora dobbiamo fermarci un attimo, recuperare quello che abbiamo, ragionare sulla sostenibilità non solo urbanistica o edilizia ma anche sociale. Con la legge urbanistica siamo andati oltre, uno degli articoli indica proprio come i cittadini possono diventare protagonisti di queste scelte non post ma ante, tema fondamentale e strategico per ricucire quello strappo che c'è stato fra istituzioni e cittadini. Il punto cruciale è partecipazione e responsabilità: ognuno di noi deve sentirsi responsabile e applicare al suo lavoro questa modalità. Le scelte che dobbiamo fare hanno a che fare con la qualità della vita, non più come in passato, sviluppo uguale crescita (coniugazione finora utile) oggi deve essere coniugato col ragionamento che va nella direzione di anteporre qualità allo sviluppo. Sono molto fiducioso che il Trentino e l'Alto Adige continueranno ad essere laboratori di avanguardia e rivendichiamo la nostra autonomia perché i territori dal punto di vista economico e sociale hanno una responsabilità che hanno saputo attivare per autogovernarsi. Come noi e anche meglio di noi ci sono esempi in Europa come, per esempio, la Baviera. Se noi cogliamo quelle sollecitazioni di nuove organizzazioni - ha continuato l'assessore - andiamo verso costruzioni di luoghi nel quali gli anziani trovino una loro individualità. Abbiamo un'esperienza di co-residenza a Aldeno, una grande valenza sociale e urbana, sperimenta forme di convivenza abitativa tra generazioni diverse, tra anziani e giovani, accanto agli appartamenti privati ci sono spazi e servizi comuni che favoriscono la socializzazione. Questo per vedere se queste forme di co-abitazioni possano funzionare e gli anziani possano sentirsi in un contesto vivo, non un lento procedere del tempo ma un tempo che abbia capacità di contenuti, un tempo che è anche produzione di valore, una ricchezza che può essere distribuita. La grande sfida sta nella capacità di investire nella conoscenza, nell'alta formazione anche degli immigrati, formare cittadini futuri che abbiamo gli strumenti per confrontarsi con la società nuova che stiamo costruendo. Mi auguro che da questo convegno possano uscire degli ottimi spunti anche per il decisore pubblico per arrivare alle migliori scelte possibili per la nostra coesione sociale e mantenere questa terra agli alti livelli, come ci è stata consegnata".
Alla base dell'indagine territoriale multidisciplinare giunta alla terza edizione (organizzata da INU, Istituto Nazionale Urbanistica sez. di Trento e di Bolzano e dal portale Ambiente Trentino in collaborazione con i principali attori istituzionali del territorio indagato, i due Comuni capoluogo delle province, la Comunità di valle Rotaliana Konigsberg, la Comunità comprensoriale Oltradige Bassa Atesina, con l'egida e il sostegno della Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Sud Tirolo) c'è la considerazione che, a fronte dell'aumento molto rilevante della popolazione anziana c'è bisogno di progetti e strategie pubbliche.
Due le sessioni, quella mattutina e quella pomeridiana. Diversi gli interventi di esperti sia dell'ambito della pianificazione territoriale, sia delle politiche sociali. Fra questi Adriano Oggiano, direttore Ufficio tutela del paesaggio della Provincia autonoma di Bolzano e Paolo Valente direttore Caritas della diocesi di Bolzano e Bressanone. Sono intervenuti anche il sindaco di Lavis Andrea Brugnara, il presidente della Comunità Rotaliana Konisberg e il presidente del Comprensorio Oltradige-Bassa Atesina Edmund Lanziner. (fs) -