Giovedì, 23 Aprile 2015 - 02:00 Comunicato 922

Presentata oggi a Roma la decima edizione
FESTIVAL DELL'ECONOMIA: LE PAROLE DEI PROTAGONISTI

Presentata oggi a Roma, nella sede della casa editrice Laterza, la decima edizione del Festival dell'Economia di Trento, in programma dal 29 maggio al 2 giugno e dedicata al tema della "Mobilità sociale".
"Un tema - ha spiegato il direttore scientifico del Festival Tito Boeri - che gli economisti hanno affrontato solo recentemente riprendendo le riflessioni fatte già da tempo dai sociologi. Ma è cruciale affrontarlo perché è uno strumento fondamentale per evitare che le differenze all'interno di una società si perpetuino e si amplifichino". "Le dimensioni per affrontare il tema della mobilità sociale - ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi - sono molte e a più livelli. La nostra realtà locale, piccola, ma dotata di una propria identità specifica, con il Festival vuole aprirsi al mondo. Da decisori politici, noi trentini, grazie all'Autonomia, possiamo sperimentare nuove soluzioni. Con senso di responsabilità - ha aggiunto Rossi - abbiamo quindi cercato di costruire sistemi e politiche in grado di aumentare la mobilità sociale nel nostro territorio".-

"Il rallentamento della crescita economica - ha aggiunto Tito Boeri - rende più acuto il tema della mobilità sociale: chi ha ingenti patrimoni ne risulta avvantaggiato e chi invece opera nel mondo del lavoro, anche se è bravissimo, ne risulta danneggiato perché non riuscirà mai a colmare il divario di reddito. C'è poi un problema di divari tra generazioni diverse: e in questo senso, il gap può essere ridotto solo se i giovani possono recuperare le situazioni di svantaggio che hanno in partenza. Sono molte le istituzioni - ha aggiunto Boeri - che possono favorire la mobilità sociale: il sistema educativo, che dovrebbe permettere anche ai figli dei poveri di ricevere un'istruzione di qualità, svelando e dispiegando i propri talenti; i sistemi di accesso al mercato del lavoro e delle professioni, perché chi ha grandi idee ma non ha i fondi per realizzarle può trovare o meno il credito che gli consente di mettere in pratica le sue intuizioni, a seconda del funzionamento, il sistema fiscale e le regole della tassazione, perché tassare il capitale meno del lavoro rende più difficile ridurre le disuguaglianze nella distribuzione dei redditi ma per ottenere risultati occorre un coordinamento tra i Paesi nella tassazione dei capitali".
"Noi ci stiamo provando - ha detto Ugo Rossi - investendo sul sistema scolastico e universitario, attraverso le iniziative per aumentare il collegamento scuola-lavoro e le politiche sul trilinguismo, che può offrire ai nostri ragazzi un ampliamento delle opportunità anche all'estero. Sul piano sociale poi abbiamo sperimentato il reddito di cittadinanza per ridurre il gap economico tra i diversi strati della popolazione e in questo modo abbiamo dimostrato che questo tipo di esperienza è, con le dovute attenzioni, esportabile anche in contesti nazionali. Il Festival, pertanto, - ha concluso Rossi - è per noi l'occasione di fare rete con le migliori esperienze e riflessioni che il mondo accademico ci offre".
"Quest'anno il festival accentuerà il proprio stile di apertura al pubblico - ha spiegato l'editore Giuseppe Laterza. Il nostro obiettivo è portare i massimi esperti mondiali di mobilità sociale a parlare all'opinione pubblica di un tema complesso ma decisivo per la vita collettiva. Per questo le relazioni saranno delle vere e proprie "lezioni di piazza" che consentiranno di interagire con i cittadini. In più, il Festival 2015 prevede la presenza - ha aggiunto Laterza - di alcuni grandi attori italiani che reinterpreanno i temi in chiave satirica. Tra loro, è prevista la presenza di Alessandro Bergonzoni, Marco Paolini e Marco Baliani".
"Per l'università di Trento - ha detto il rettore Paolo Collini - il Festival ha sempre un significato particolare. E quest'anno ancor di più: il sistema formativo, infatti, ha un ruolo cruciale per aumentare la mobilità sociale di un Paese. Può infatti valorizzare le capacità personali, dare gli strumenti per recuperare gli svantaggi che le condizioni di partenza creano. Per docenti e studenti è una grande occasione per partecipare alle riflessioni sollevate in quei giorni. Se pensiamo che ogni anno, 50 mila giovani, lasciano il nostro Paese attratti da sistemi socio-economici che mostrano di apprezzare i loro meriti, senza chiedere di chi siano figli o amici, capiamo che per vincere la sfida c'è bisogno di tutto il nostro impegno: si tratta di discutere un po' di noi stessi, - ha concluso Collini - del nostro modo di essere università pubblica al servizio dei giovani e del Paese che di loro ha un enorme bisogno". -



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