Ben 305 milioni di cittadini europei – su una popolazione totale di 505 milioni - praticano sport almeno una volta in settimana. E le persone che lavorano nel comparto sportivo in Europa sono oltre 1,5 milioni. Questi numeri fotografano bene il potenziale di interesse che ruota attorno allo sport, non soltanto come fattore di inclusione sociale e di attenzione al benessere psicofisico, ma anche come terreno fertile per sperimentare innovazione sotto il profilo scientifico e tecnologico. Di questo si parla oggi e domani al Mart di Rovereto nell'ambito della conferenza internazionale "University Sport: Inspiring Innovation", primo grande evento nel programma ufficiale dell'Universiade Trentino 2013 che sta per cominciare.
Come suggerisce il titolo della conferenza internazionale, lo sport è infatti fonte inesauribile di innovazione. Dall'invecchiamento della popolazione alla sedentarietà, dal disagio sociale all'emergenza ambientale: le questioni che lo sport affronta incrociano alcune tendenze che saranno al centro anche del nuovo programma quadro di finanziamento Horizon 2020 della Commissione Europea e possono costituire anche un punto di partenza per nuove iniziative imprenditoriali.
Ad assistere ai lavori della conferenza internazionale oggi c'erano esperti e amministratori, rappresentanti di governi e istituzioni di alta formazione da tutto il mondo, imprenditori, studenti e, dal mondo sportivo, atleti, allenatori e responsabili tecnici, interessati ad approfondire il tema dell'alleanza, possibile e strategica, tra sport universitario e innovazione, occupazione ed educazione.
"Lo sport è un'esperienza di vita che abitua le persone a confrontarsi per raggiunge grandi obiettivi" – ha detto il presidente del C.O. Universiade Trentino 2013, Sergio Anesi nel suo saluto di benvenuto. "La sfida che oggi ci troviamo ad affrontare in occasione dell'Universiade è quella di fare in modo che lo sport lasci qualcosa sul territorio. E, in questo senso il Trentino ha interpretato questo evento come una grande opportunità. Siamo consci di avere in Trentino molte persone capaci di fare rete e anche tanti giovani che resistono al periodo di crisi che attraversiamo con un entusiasmo contagioso. Significativo è anche il luogo in cui ci troviamo oggi, la città di Rovereto, che ospita la conferenza e che ci dà l'opportunità di creare un evento che resterà nella storia dello sport universitario. Il mio auspicio, da membro della giunta Coni, è che anche grazie a iniziative come questa, in Italia si possa sviluppare in futuro una migliore sensibilità verso lo sport e la valenza che esso può avere per i giovani".
"Parlare di innovazione significa parlare del futuro, in particolare del futuro dei giovani", ha evidenziato Rossana Ciuffetti, direttrice della Scuola dello Sport del CONI. "Il Trentino è terra di best practices non solo nello sport, ma anche nel turismo, nella cultura e in molti altri ambiti, tra cui anche la ricerca scientifica. Da questi presupposti nasce la collaborazione che come CONI abbiamo instaurato positivamente con le istituzioni locali per la ricerca applicata allo sport".
A portare il saluto della FISU è stata questa mattina Alison Odell, responsabile della Commissione Educazione per la Federazione Internazionale Sport Universitario: "Lo sport ha davvero il potere di cambiare il mondo, perché parla un linguaggio che la gente comprende e offre terreno fertile dove sperimentare e mettere a fattore comune competenze e interessi diversi. Per gli atleti, per i volontari, per i giovani ricercatori e per i giovani imprenditori questa conferenza e questa Universiade rappresentano una grande opportunità per eccellere, sfruttando la leva dello sport. Il nostro compito è quello di ispirarli e supportarli attraverso le reti di collaborazione che si sono stabilite e che sempre più vedono l'Italia in primo piano".
"Obiettivo di questi due giorni – ha sottolineato la rettrice dell'Università di Trento, Daria de Pretis – è stimolare la riflessione del mondo accademico, sportivo, politico e industriale sulla potenziale fruttuosa sinergia tra sport e università, due mondi che il senso comune fatica a pensare insieme, ma che possono tuttavia parlarsi, crescere, imparare reciprocamente. Sono molti i valori che lo sport e un sano contesto di ricerca e innovazione condividono: il desiderio di mettersi in gioco e misurarsi con sfide ambiziose, la capacità di rapportarsi con gli altri in un'ottica competitiva, la capacità di valutare obiettivamente le proprie risorse e quelle degli altri concorrenti, le competenze organizzative e la gestione dei tempi, l'essere in grado di far fronte alle difficoltà con strategie di coping attive. "Inspiring Innovation" vuol dire riunire la comunità accademica, la comunità dell'innovazione e la comunità sportiva".
A fare gli onori di casa insieme alla rettrice era presente oggi anche il sindaco Andrea Miorandi che ha voluto portare un messaggio di pace e di fratellanza, riprendendo lo spirito dell'Universiade e quello della "Città della pace". Entrambi, la rettrice e il sindaco, hanno voluto dedicare un omaggio particolare al ricordo di Nelson Mandela: "Rovereto oggi ha il grande onore di dare il via alle Universiadi 2013. Non con una gara, ma con un'anteprima che ha il sapore di una celebrazione. Qui noi oggi, celebriamo infatti quel valore di fratellanza universale che sta alla base di ogni competizione olimpica e dello sport, che da sempre ha la funzione insostituibile di favorire il dialogo e la vicinanza fra i popoli. Un messaggio di pace e di fratellanza che in queste ore acquista un significato ancora più intenso e vibrante per la straordinaria concomitanza con la scomparsa di uno dei giganti della non violenza e della fratellanza mondiale, Nelson Mandela".
"Rovereto ha più di un motivo per ospitare oggi questa conferenza – ha aggiunto Miorandi – Qui l'innovazione è di casa. La troviamo applicata a quelle che costituiscono da sempre le due anime della città: il "sapere" e il "fare". Il mondo della cultura, dell'arte e dell'alta formazione, da una parte. E dall'altra, il mondo dell'imprenditoria, del commercio, dell'artigianato. Una vocazione che ancora oggi viene coltivata e mantenuta. A questo si aggiunge l'anima green, la vocazione alla sostenibilità ambientale. Infine, ma non ultimo, lo sport, che a Rovereto non solo trova una vasta adesione di massa, con migliaia di praticanti, decine di associazioni sportive e alcune fra le più importanti strutture sportive del Trentino. Qui lo sport ha trovato anche, da qualche tempo, una culla ideale di sperimentazioni, di attività laboratoriale, grazie al rapporto fecondo fra le istituzioni locali, la comunità e i centri universitari di Trento e di Verona, quest'ultima in particolare attraverso il Cerism, che qui ha un importante laboratorio per testare materiali e per progetti di valenza internazionale. Una città-laboratorio, dunque, dove pensare allo sviluppo di un centro di ricerca permanente su sport e innovazione, realizzato grazie a una rete di relazioni di eccellenza, con le Università, con la Provincia, con i centri di ricerca già esistenti, con i privati e il mondo dell'impresa, con partnership internazionali".
I lavori della conferenza internazionale sono entrati quindi nel vivo con gli interventi di Paolo Bouquet, delegato allo Sport dell'Università di Trento e responsabile scientifico e di Federico Schena, docente dell'Università di Verona e coordinatore della conferenza "Mountain, Sport & Health" che si tiene in parallelo. "Con questa conferenza – ha spiegato Paolo Bouquet – vogliamo dare avvio ad un progetto particolarmente ambizioso, che ben si sposa con lo spirito dell'Universiade. Vogliamo portare all'attenzione del Trentino, e anche fuori dai confini provinciali e nazionali, una testimonianza di come lo sport possa essere risorsa per la ricerca e l'innovazione che può stimolare la creatività in vari ambiti scientifici, da quelli più tradizionali della meccanica, dell'ingegneria dei materiali o della medicina, a quelli più attuali dell'informatica o delle scienze cognitive. Il nostro obiettivo è quello di mettere in rete tutto ciò che già esiste in questa direzione e di gettare le basi per proporre Rovereto e il Trentino come polo di attrazione internazionale per ricercatori, imprenditori e amministratori pubblici intenzionati ad investire sulle potenzialità dello sport abbinato a ricerca e innovazione tecnologica".
Un'idea che fa da filo conduttore anche della conferenza biennale "Mountain, Sport & Health", che da ormai cinque edizioni si tiene a Rovereto, promossa dal Cerism. "Lo sport analizzato in un contesto montano è una sfida ancora più impegnativa da affrontare", ha spiegato il coordinatore scientifico Federico Schena. "Una difficoltà aggiuntiva che si somma a quella di mettere a frutto l'innovazione, a beneficio dell'intero territorio. Il nostro contributo è mirato a valorizzare le potenzialità dello sport in montagna. Un obiettivo che ci poniamo dal 1995, anno in cui il Cerism è stato fondato su impulso dell'ex rettore Fabio Ferrari.
L'edizione di quest'anno sarà dedicata in particolare alla dimensione trasversale dello sport e all'integrazione dei saperi che in esso convergono".
Un'opportunità di formazione, oltre che di ricerca, che ha attirato alla conferenza di Rovereto anche una folta delegazione di studenti della Facoltà di Scienze motorie dell'Università di Verona.
I lavori della conferenza sono proseguiti nel pomeriggio e si terranno anche per tutta la giornata di domani al Mart, con sessioni plenarie e sessioni parallele con workshop e interventi curati da relatori di rilievo internazionale. Al Palazzo dell'Istruzione è in corso in parallelo, invece, la Business Session promossa da EIT ICT Labs (segue comunicato stampa). (as)
Informazioni sulla conferenza disponibili su: http://events.unitn.it/en/wu-conference2013
FOTOSERVIZIO: Roberto Bernardinatti
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