Venerdì, 31 Maggio 2019 - 17:32 Comunicato 1233

Europa, un patrimonio da preservare contro i sovranismi

“L’Europa è importante soprattutto per le generazioni future, si tratta di un’istituzione che ha garantito e generato pace e ricchezza per tutti. La cattiva politica negli ultimi anni è riuscita nell’impresa titanica di farci tornare indietro nel tempo, ora c’è un’incredibile desiderio di essere illiberali. Questo dobbiamo fronteggiare non permettendo all’economia di dettare tutte le priorità”.

Jan Zielonka, politologo polacco e scrittore di fama mondiale, è stato protagonista assoluto in un Palazzo Geremia stracolmo. Al centro della sua analisi il perché nell’aria si respira sempre più desiderio di sovranismo. “Per una persona della mia generazione (lo studioso è un classe 1955) è ancora più difficile capire ciò che sta accadendo. Io ho lottato per fare entrare la Polonia all’interno dell’Europa libera, ho fatto parte del movimento Solidarność e ora mi rendo conto che il mio stesso Paese desidera l’opposto. Sembra quasi che essere liberali sia diventato un problema, che sia sbagliato, ma non è così”.

Zielonka è poi andato diritto al punto senza giri di parole: “Il fatto è che non ci sentiamo più rappresentati dai nostri politici, non ci fidiamo di loro ancora prima di votarli. Se invece si decide di andare ai seggi si pensa comunque che una volta eletto il rappresentate di turno non farà nulla di concreto per noi. Questo perché l’economia, piuttosto che Bruxelles o la Banca Centrale sono i veri soggetti che scelgono quale strada una nazione debba prendere. La stessa economia che ha portato in dote la diseguaglianza sociale, basti pensare a cosa accade quando fallisce un istituto di credito. Si cerca subito di riparare i danni facendo ricorso a soldi pubblici quando magari si è appena rifiutato un aumento di salario a insegnanti e infermieri”. Il politologo ha analizzato anche il tema dell’immigrazione: “Domandiamoci cosa abbiamo fatto nei confronti dell’Africa negli ultimi anni. Si è smesso di investire direttamente o attraverso agenzie internazionali, fatto cadere governi, bombardato alcuni Paesi mentre altri sono stati lasciati in mano a dittatori. E non c’erano i populisti al potere, ovviamente tutto ciò contribuisce a far perdere credibilità favorendo la propaganda dei sovranisti”.



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