Sabato, 04 Maggio 2019 - 09:45 Comunicato 929

Lunedì a Trento il meeting dedicato all’inserimento dei giovani fuori dai percorsi formativi con la partecipazioni di delegazioni europee
Europa, le buone pratiche del Trentino nella formazione dei giovani

La sala giunta di Palazzo Europa (secondo piano) ospiterà dalla mattina di lunedì 6 maggio il meeting, aperto a delegazioni europee, dedicato alle nuove opportunità per i giovani fuori dai percorsi formativi. Si tratta di un momento importante di confronto che presenterà le buone pratiche - intese come politiche, attività e progetti - che la Provincia autonoma di Trento ha adottato e sta sviluppando per affrontare e limitare il fenomeno dei NEET, ovvero i giovani tra i15 e i 29 anni che sono al di fuori dei percorsi formativi ed educativi o del mondo del lavoro. L’incontro fa parte del progetto europeo NO-NEETs, di cui la Provincia autonoma di Trento è capofila, e si terrà in città dal 6 all’8 maggio prossimi.

Il fenomeno della disoccupazione giovanile ha assunto in Europa una rilevanza economica e sociale senza precedenti negli ultimi decenni, tanto da essere collocato in primo piano nell'Agenda politica dell'UE. Particolare attenzione è riservata ai giovani NEETs, cioè ai soggetti dai 15 ai 29 anni che non lavorano e non stanno partecipando a un percorso formativo, scolastico o di tirocinio. Pur eterogenea la cosiddetta "generazione NEET" è composta per più del 50% da giovani inattivi, cioè che non ricercano un lavoro, soprattutto perché scoraggiati. Il passaggio da tale stato a quelli dell'esclusione sociale, della deprivazione economica e della marginalizzazione permanente o di lunga durata può essere facile. La non iscrizione ad un centro pubblico per l’impiego ne impedisce inoltre l’ammissione a garanzia per i giovani.

Per affrontare la problematica risulta necessario individuare, testare e validare dapprima delle strategie e degli strumenti che siano in grado di ridare fiducia a questi giovani, verso le istituzioni, verso il mercato del lavoro e verso sé stessi. “Simili processi di riattivazione - spiegano gli organizzatori - devono consentire in particolare a questi giovani di intercettare dei processi di formazione quale conclamato e principale strumento per superare la loro condizione”. Questi processi devono però essere costruiti in continuità con quelli di riattivazione, cioè tenendo conto dei gap e delle condizioni psico-sociali dei giovani da intercettare. Una volta riattivati e riavviati verso percorsi di apprendimento delle competenze essenziali per la vita e il lavoro, questi giovani possono anche beneficiare con successo dei percorsi ordinari di garanzia per i giovani.

Obiettivi del progetto e del meeting che si aprirà lunedì a Trento, sono quindi la definizione condivisa di strategie e strumenti per la riattivazione e, una volta maturata tale condizione, per il concreto accesso alla formazione, orientata a fornire competenze per la vita e per la cittadinanza attiva.

(pff)