Martedì, 12 Luglio 2016 - 17:08 Comunicato 1513

Sabato 16 luglio, il MUSE inaugura la nuova mostra con una festa aperta a tutta la cittadinanza
Estinzioni. Storie di catastrofi e altre opportunità

L’estinzione è un rumore di fondo che da sempre accompagna la storia della vita. In alcuni momenti la scomparsa delle specie si è concentrata in quelli che chiamiamo eventi di “estinzione di massa” che hanno tinto di imprevedibilità la storia evolutiva. Che indicazioni possiamo trarre da questi fenomeni alla luce della crisi, di biodiversità, ambientale e forse anche sociale che stiamo attraversando? E che ruolo ha, e quale ruolo dovrebbe avere l’uomo, in questo scenario? Da un progetto di ricerca e divulgazione scientifica sviluppato grazie a un cofinanziamento MIUR, il MUSE Museo delle Scienze di Trento inaugura il 16 luglio la mostra Estinzioni. Storie di catastrofi e altre opportunità. Un racconto che intreccia i contributi della paleontologia, della biologia e dello studio della società per leggere gli effetti devastanti delle crisi ecosistemiche, ma anche per riflettere sulle occasioni inattese che si aprono proprio nei momenti di maggiore instabilità.

Con Estinzioni. Storie di catastrofi e altre opportunità il MUSE dà il via a un ambizioso progetto che mette in dialogo le ricerche e le riflessioni sulla sesta estinzione di massa - ovvero la crisi ecologica che stiamo vivendo - con le dinamiche che hanno caratterizzato le cinque grandi estinzioni paleontologiche avvenute negli ultimi 500 milioni di anni. Il progetto nasce da un importante lavoro di ricerca e selezione dei più significativi reperti originali di vertebrati estinti in tempi storici preservati presso i musei italiani (Torino, Roma, Firenze, Ferrara, Treviso, Voghera, Padova, Verona e Trento): dallo scheletro di un grande dinosauro sauropode (l’unico di questo tipo esposto in un museo italiano) che accoglierà il pubblico all'ingresso della mostra, al celebre cranio di Homo neanderthalensis “Guattari I”, il più completo preservato nel nostro paese.

Il repertorio di reperti esposti - tutti originali - con le storie che si celano dietro ognuno di essi, permetterà di conoscere il destino delle specie più carismatiche ormai scomparse e di addentrarsi fra le pieghe di vicende meno note, ma altrettanto illuminanti.

Il percorso della mostra è arricchito da raffinate installazioni multimediali, video e animazioni originali, interviste e spazi interattivi. Fra i documenti inediti anche interventi filmati eccellenti, quello di Severn Cullis-Suzuki, la bambina, divenuta oggi un’impegnata attivista ambientale, che nel 1992 “zittì” il mondo con il suo intervento all’ONU in difesa del futuro del pianeta. Questo corpus di testimonianze costituisce il filo narrativo di un progetto che, per la prima volta in Italia, mette in dialogo paleontologia e sociologia, biologia della conservazione ed economia offrendo un’analisi lucida e lontana dalla retorica delle dinamiche che rendono pericolosamente assimilabili i grandi eventi di crisi del passato all’epoca che stiamo vivendo.



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