Castello del Buonconsiglio e Castelli provinciali
Inaugurata quasi un mese fa, la mostra “Durer e gli altri. Rinascimenti in riva all’Adige” testimonia la presenza – fugace ma particolarmente significativa - di Albrecht Dürer in Trentino e la sua influenza sulla produzione artistica locale nel Rinascimento.
Partendo dallo spettacolare “caso Dürer”, il progetto illustra l’avvio di quel Rinascimento originale che si sviluppa in Trentino tra 1470 e 1530/40. Tale stile nuovo, o meglio, l’insieme di tali nuovi stili (perché in realtà si tratta di linguaggi di un Rinascimento variegato e diffuso), si realizza in una pluralità di forme grazie a contatti molteplici, che spaziano dall’Italia settentrionale, alla Germania, ma anche alle Fiandre. La grande mostra celebra il Centenario dell’istituzione museale negli spazi del celebre Castello dove è allestita anche “Con Spada e Croce. Longobardi a Civezzano”. Il biglietto d’ingresso permette l’accesso alle vaste collezioni permanenti, oltre che all’esposizioni temporanee. Nel mese di agosto il Castello è eccezionalmente aperto anche al lunedì.
Aperti anche gli altri castelli provinciali: Thun, Stenico, Beseno e Caldes. Proprio a Castel Caldes, che festeggia dieci anni di museo, è in corso la mostra “Castelli e Acquerelli. Le dimore feudali delle Valli del Noce nelle vedute di Vigilio Kirchner”. Focus dell’iniziativa è una serie di 72 vedute di rocche e castelli riprese dal vero un secolo fa e riunite oggi in un incalzante itinerario virtuale lungo il corso del fiume Noce, nella suggestiva cornice di Castel Caldes. La mostra si propone di avvicinare il pubblico a questo ingente patrimonio monumentale, parte del quale è oggi accessibile e di proprietà pubblica.
Fino a settembre i castelli trentini ospitano anche la rassegna "Dicastelloincastello", promossa in collaborazione con il Castello del Buonconsiglio monumenti e collezioni provinciali, Centro Servizi Culturali S.Chiara e la Rete dei Castelli del Trentino: musica, cinema, performance teatrali oltre alle rievocazioni più maestose inviteranno il pubblico all'interno dei manieri trentini.
Archeologia
Dalla Tridentum romana al Parco Archeo Natura e al Museo delle Palafitte di Fiavé, dal Museo Retico di Sanzeno all’area archeologica Acqua Fredda al Passo del Redebus, l’estate dell’archeologia trentina offre anche nel mese di agosto numerose occasioni di conoscenza e divertimento alla portata di tutti. I musei e i siti saranno aperti nei consueti orari anche il giorno di Ferragosto.
Per chi visita la città, è particolarmente interessante l’itinerario alla scoperta della Trento romana, l’antica Tridentum fondata dai Romani nel I secolo a.C., che oltre allo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, situato nel sottosuolo dello storico Teatro Sociale con accesso da piazza Cesare Battisti, e la Villa romana di Orfeo, in via Rosmini, si è recentemente arricchito con la riapertura dell’area archeologica di Palazzo Lodron nell’omonima piazza. Il SASS ospita fino al 27 ottobre 2024, la mostra “Dalla terra il futuro. Viaggio nei 150 anni della Fondazione Edmund Mach". L’esposizione dà forma visiva alla lunga storia dell’ente, attraverso pubblicazioni, manufatti storici e fotografie selezionate nell’archivio fotografico della FEM e tra i fondi dell’Archivio fotografico storico provinciale.
Al Museo Retico di Sanzeno, percorrendo il pozzo del tempo, si può conoscere l’archeologia e la storia antica della Val di Non, dai cacciatori paleolitici ai santi martiri di Anaunia, passando per le testimonianze dei misteriosi Reti, la popolazione preromana che abitava la valle nell’età del Ferro.
A Fiavé, il Museo delle Palafitte e il Parco Archeo Natura con la vicinaarea archeologica, inclusa nel Patrimonio Mondiale UNESCO, offrono un vero e proprio viaggio nel tempo, alla scoperta della vita quotidiana degli abitanti dei villaggi palafitticoli che 3.500 anni fa sorgevano sulle rive dell’antico lago Carera. La visita è completata e arricchita da attività coinvolgenti per piccoli e grandi: laboratori, incontri di archeologia dimostrativa, visite guidate partecipate, spettacoli teatrali.
MUSE e sedi territoriali
Al MUSE - Museo delle Scienze sono due le mostre in corso: la neo inaugurata “The Mountain Touch. Viaggio nella natura che cura” e l’allestimento “Ecologie minerali”, nello spazio Agorà. Nel primo caso, 17 artiste/i e le opere da loro realizzate si mettono in dialogo con contenuti scientifici per raccontare l’associazione tra buona salute e connessione con la natura. La mostra offre stimoli visivi di carattere artistico e al contempo introduce una serie di temi e di ricerche scientifiche attuali, relativi alle implicazioni positive e negative nella relazione tra umano, montagna e natura in senso più ampio. Tutte le opere in mostra sono legate alla montagna e, più in generale, alla natura. “Ecologie Minerali”, fino al 25 agosto, propone un dialogo tra le collezioni geologiche del museo, costituite da oltre 20.000 campioni (raccolti dal 1770 a oggi e solitamente non esposti al pubblico), e i linguaggi dell’arte contemporanea. Grazie all’installazione site-specific dell’artista Chiara Camoni e ai lavori filmici di Yto Barrada, Liv Bugge e Ana Vaz, il nuovo allestimento mette in discussione la posizione dei nostri sguardi verso rocce, fossili e minerali, insieme alle montagne, deserti e oceani di cui sono parte.
Nella sede territoriale del Giardino Botanico Alpino Viote continua, fino al 30 settembre, la mostra fotografica “Miriade: la microscopica moltitudine” di Marco Colombo sui collemboli, mentre nella vicina Terrazza delle Stelle si susseguono secondo un fitto calendario osservazioni del cielo e concerti. Al Museo Geologico delle Dolomiti a Predazzo, fino a 15 settembre, c’è “GEOdi. Al museo la Geologia diventa digitale”, un viaggio virtuale alla scoperta della geologia del Trentino e delle Dolomiti. Indossando un visore per la realtà virtuale, sarà possibile scegliere il proprio percorso e vivere un’esperienza immersiva tra minerali, rocce, miniere e scenari inaspettati. Infine, rimane sempre aperta la sede del Museo delle Palafitte del Lago di Ledro con la ricostruzione del villaggio palafitticolo e la mostra permanente che racconta la storia dei nostri antenati e antenate di 4000 anni fa. Per un vero tuffo nella preistoria.
Mart Rovereto e Galleria Civica di Trento
A Rovereto il Mart propone “Il sogno di Luigi Serafini” la prima antologica mai dedicata all’artista, fino al 20 ottobre. La mostra prende le mosse dal celebre Codex Seraphinianus: enciclopedia fantastica, oggetto di culto in tutto il mondo, che conta entusiasti e noti sostenitori negli ambienti intellettuali e artistici, come Italo Calvino, Federico Zeri, Umberto Eco, Tim Burton, Jean-Michel Jarre, Orhan Pamuk, Philippe Starck e Fernando Arrabal. In un allestimento pensato dall’artista, la mostra attraversa l’intero arco creativo di Serafini, evidenziano l’eterogeneità della sua produzione, dall’architettura al design, della pittura alla scultura, dalla grafica alla fotografia, fino l’arte digitale.
Il progetto dialoga con “Surrealismi. Da de Chirico a Gaetano Pesce”, una rassegna sull’arte fantastica italiana, restata a lungo nell’ombra e finalmente al centro di recenti studi e riscoperte. In occasione del centenario del Movimento surrealista, la mostra si dipana tra 150 opere di 70 artisti tra cui Giorgio de Chirico, Alberto Savinio,Leonor Fini, Italo Cremona, Fabrizio Clerici, Stanislao Lepri, Enrico Colombotto Rosso. Anche in questo caso, c’è tempo fino al 20 ottobre.
Sempre al Mart proseguono fino al 1° settembre la grande mostra “Arte e Fascismo”e le monografiche su Pietro Gaudenzi e Felice Tosalli.
L’offerta a Rovereto si completa con le sale dedicate alle Collezioni del museo e con la visita alla Casa d’Arte Futurista Depero, a dieci minuti a piedi dalla cupola di Mario Botta.
A Trento il Mart gestisce la Galleria Civica dove è in corso, fino al 6 ottobre, la doppia personale di due artisti trentini: Annamaria Gelmi e Albino Rossi.
METS - Museo etnografico trentino San Michele
Fino al 30 settembre il Museo etnografico trentino San Michele ospita la mostra “Simboli. L’arte rupestre del Monte Bego e della Valcamonica a confronto”, con l’obiettivo di valorizzare anche la ricerca sulle scritte dei pastori della valle di Fiemme. Questo repertorio comprende ben 48.000 iscrizioni dipinte, accostate ai due più importanti siti alpini di arte rupestre: il Monte Bego e la Valcamonica.
È ancora in corso, fino al 13 ottobre, “Ricami di Memoria” che omaggia la creatività dei manufatti realizzati con ago e fili colorati. Oltre alle opere confezionate dalle abili mani delle ricamatrici dell'associazione ArcoRicama, è esposta anche la preziosa coperta in boutis proveniente dal Museo del Ricamo della Fondazione Don Mazza di Verona.
Infine, “Sciamani. Téchne, spirito, idea” propone una riflessione sul legame che corre, nel confronto tra gli esseri umani e l’ambiente, tra il mondo visibile (il “naturale”, l’immanenza della materia) e quello invisibile (il “soprannaturale”, la trascendenza dello spirito). A cura di Sergio Poggianella, Micaela Sposito e Luca Faoro, la mostra è visitabile fino al 6 ottobre.
Museo Per Via di Pieve Tesino
Prosegue per tutto il 2024 la rassegna “Stampe in piazza”: un ricco calendario di incontri, dialoghi, inaugurazioni di mostre, tutti a ingresso libero, per ragionare sul potere delle immagini a dieci anni dall’inaugurazione del Museo di Pieve Tesino. L’epopea degli ambulanti tesini diventa uno spazio di riflessione da cui partire per capire il nostro sguardo sul mondo e la costruzione degli immaginari, oggi e nel passato. Nell'ambito della rassegna si è tenuta ieri l’inaugurazione della mostra "Dare forma a un sogno. 150 anni di Villa Daziaro", mentre martedì 13 agosto alle 17.30 sarà presentato il nuovo allestimento museale "Contro-epopea. Sfortune, disgrazie, fallimenti dell’ambulantato tesino". Il decennale è anche un momento di festa, e con questo spirito nasce "Dieci anni per via. Un museo di storie", domenica 25 agosto alle 17.30, per rivivere la nascita del Museo Per Via con le persone che lo hanno voluto.
Museo storico e altri sedi
Alle Gallerie di Piedicastello sono visitabili queste mostre, ad ingresso libero: "Records – Anelli di congiunzione" fino al 5 gennaio 2025, un percorso espositivo che, attraverso linguaggi diversi e innovativi, permette di avvicinarsi ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026; “Rimbombo” fino al 29 settembre 2024, esposizione tratta dall'album fotografico che documenta il bombardamento del quartiere di San Martino a Trento, avvenuto il 13 maggio 1944 da parte dell’aviazione anglo-americana; "La via del Brennero. Il viaggio dalla Mitteleuropa al Mediterraneo" fino al 25 febbraio 2025, che promuove una riflessione sul significato della costruzione dell’opera viabilistica come motore di sviluppo per il territorio, nel più ampio contesto culturale che vede il valico del Brennero al centro di una storia millenaria ed è organizzata dalla Fondazione Museo storico del Trentino e Autostrada del Brennero Spa, in collaborazione con la Fondazione Ing. Lino Gentilini.
Aperto nei week end ad ingresso libero anche Forte di Cadine, dove sono presenti tavolo multimediale, un plastico dinamico, installazioni e pannelli esplicativi che illustrano i temi della Grande Guerra e del sistema fortificato trentino.
Al Museo dell'aeronautica Gianni Caprini (ingresso a pagamento) c'è il nuovo percorso virtuale "Un viaggio nella storia dell'aeronautica italiana: storie di aerei e di piloti", nonché la ricca collezione aeronautica di livello mondiale.
La Fondazione Museo storico del Trentino gestisce anche il sito di Base Tuono a Folgaria (ingresso a pagamento), una vasta area museale dedicata al sistema NATO di difesa missilistica Nike-Hercules e alla Guerra Fredda.
Estate nei musei trentini
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(s.m. e a.t.)