Domenica, 10 Giugno 2012 - 02:00 Comunicato 1718

"ESSERE TUTORI", A VILLA S. IGNAZIO FOCUS SUI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI

Il ruolo del tutore, ma anche la condizione giuridica e le modalità di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati in Trentino sono stati i temi al centro del convegno "Essere tutori oggi. Focus sulla tutela dei minori stranieri non accompagnati" che si é tenuto oggi a Trento presso Villa S. Ignazio. Il convegno è stato organizzato dal Centro informativo per l'immigrazione - Cinformi - dell'assessorato provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza in collaborazione con l'Associazione volontari tutori minori stranieri. Scopo dell'appuntamento era fare il punto, in chiave presene e futura, sulla situazione dei minori stranieri non accompagnati in Trentino.-

Ha aperto i lavori Luca Comper, dirigente del Servizio politiche sociali e abitative della Provincia autonoma di Trento, che ha ricordato che i minori stranieri non accompagnati sono stati a lungo seguiti dai servizi sociali territoriali in collaborazione con il terzo settore. In seguito il coordinamento della materia è stato affidato al Cinformi. Recentemente la Giunta provinciale ha approvato le Linee di indirizzo per la definizione del Protocollo di procedura per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati in Trentino su proposta dell'assessore alla Solidarietà internazionale e Convivenza Lia Beltrami Giovanazzi. L'obiettivo generale é una riorganizzazione del sistema di accoglienza puntando su economie di scala per un'ottimale gestione e utilizzazione delle risorse e dei necessari servizi.
Patrizia Gianotti, dell'area ricerche Cinformi, ha invece offerto uno sguardo d'insieme sul fenomeno migratorio in Trentino, soffermandosi soprattutto sulle seconde generazioni di stranieri, la "sfida" presente e futura relativamente alla presenza dei nuovi cittadini sul territorio provinciale e nazionale.
Mansueto Crepaz, Procuratore della Repubblica presso il tribunale per i Minori di Trento, ha invece tracciato un quadro della condizione giuridica dei minori stranieri, prendendo in esame e illustrando i loro diritti e i loro doveri, approfondendo le normative nazionali e internazionali che riguardano in particolare i minori stranieri non accompagnati.
Delle procedure di regolarizzazione di questi ragazzi ha parlato invece Anna Schiralli, Dirigente dell'ufficio immigrazione della Questura di Trento. La dottoressa Schiralli, dopo aver fatto il punto sugli arrivi in provincia di Trento dei minori stranieri non accompagnati, ha illustrato il percorso da seguire per il loro regolare soggiorno sul territorio. Una procedura nella quale la dirigente dell'ufficio immigrazione della Questura ha sottolineato la positiva collaborazione con il Centro informativo per l'immigrazione.
Pierluigi La Spada, coordinatore responsabile del Cinformi, dopo una presentazione dell'organizzazione del Centro (con particolare riferimento alla nuova competenza in materia di minori stranieri non accompagnati passata dai servizi sociali territoriali alla Provincia), ha presentato in dettaglio le Linee guida per l'accoglienza dei minori approvate dalla Giunta provinciale. Linee guida che intendono assicurare al minore straniero non accompagnato la protezione e le cure necessarie al suo benessere e sulla base delle quali verrà definito un Protocollo interistituzionale per stabilire i rispettivi ruoli e impegni nell'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, definendo anche la collaborazione con i soggetti del terzo settore.
Ivana Screti, referente del gruppo di lavoro minori non accompagnati presso il Cinformi, ha parlato del percorso migratorio, delle aspettative, della presa in carico da parte dei servizi e dei progetti di inserimento, fornendo tra l'altro alcuni dati. Nel 2011 sono stati 104 i minori stranieri non accompagnati - tutti maschi - che si sono presentati ai servizi sociali in Trentino. I principali Paesi di provenienza, sempre nel 2011, sono stati Albania, Tunisia, Kosovo, Marocco, Bangladesh e Pakistan. Il motivo per il quale i minori stranieri non accompagnati intraprendono il loro viaggio é quasi sempre di natura economica. La speranza di questi giovani é quella di migliorare le loro condizioni di vita e quelle della loro famiglia in patria. Ogni percorso di accoglienza - ha sottolineato tra l'altro la dottoressa Screti - é calibrato sulle peculiari esigenze di ogni utente: un progetto individualizzato elaborato in base al reale stato di bisogno.
Dell'accoglienza nelle strutture residenziali hanno parlato invece i rappresentanti di APPM, "Casa mia" e "Si Minore", che hanno evidenziato soprattutto le difficoltà sul piano psicologico ed emotivo dei minori stranieri non accompagnati nel loro percorso di inserimento sociale; un percorso di vera e propria crescita che li può rendere una preziosa risorsa per l'intera comunità.
A chiudere la mattinata di lavori la toccante testimonianza di Ali, giovane ex minore straniero non accompagnato che ha raccontato il drammatico viaggio dal Pakistan verso l'Italia attraverso sfruttatori, condizioni disumane e tanta paura. Una terribile esperienza intrapresa per cercare di aiutare dall'estero la famiglia lasciata i patria e in particolare la madre gravemente malata. "Ho avuto la fortuna - ha raccontato Ali - di arrivare in Italia e in particolare a Trento, dove sono sceso dal treno praticamente per caso. Qui un connazionale mi ha accompagnato dai servizi sociali. Nel periodo dell'accoglienza ho studiato e lavorato; ho potuto aiutare i miei cari e mi sono fatto una famiglia qui, in Trentino".
Dopo questa testimonianza ha preso la parola Lara Zambanini, del gruppo di lavoro minori non accompagnati (Cinformi), che ha parlato dell'accoglienza di questi minori presso le famiglie. Una modalità che si affianca all'accoglienza nelle strutture residenziali ma senza sostituirla. Le famiglie che accolgono il minore - comunque seguite dai servizi con particolare attenzione - possono essere famiglie senza alcun legame con l'utente, famiglie con un legame parentale o famiglie omoculturali. Queste modalità di affidamento consentono, accanto ai vantaggi di una dimensione familiare per i minori stranieri non accompagnati, un significativo risparmio per l'ente pubblico, pur riconoscendo alle famiglie un contributo economico.
Dell'importanza del ruolo del tutore, con riferimento agli aspetti giuridici, ha parlato Chiara Messina, avvocato membro dell'Associazione volontari tutori minori stranieri, che ha tracciato un quadro dei compiti e delle responsabilità del tutore e del suo "campo di azione" con riferimento al contesto normativo.
Ha chiuso i lavori Gianni Valentini, che ha ripercorso la storia e l'attività dell'Associazione volontari tutori minori stranieri, organizzatrice, assieme al Cinformi, dell'appuntamento di ieri. -