Giovedì, 05 Gennaio 2012 - 02:00 Comunicato 29

La fotografia e i numeri del progetto di accoglienza attuato in Trentino
EMERGENZA UMANITARIA NORD AFRICA, FACCIAMO IL PUNTO

"L'accoglienza dei migranti per l'emergenza del Nord Africa va oltre la risposta ai bisogni primari. E' stata avviata una progettualità che ridisegna, per queste persone, un nuovo percorso di vita. Per questo, accanto all'ospitalità di base, vengono promosse costantemente attività formative e di socializzazione. La dimensione umana di queste persone è al primo posto nel progetto di accoglienza attuato in Trentino." Così l'assessore alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza della Provincia autonoma di Trento, Lia Beltrami Giovanazzi, sintetizza l'approccio con il quale la Provincia sta rispondendo ad una precisa richiesta del Paese riguardo l'emergenza umanitaria del Nord Africa. Le persone arrivate in Trentino, circa la metà rispetto alla cifra massima prevista inizialmente, hanno alle spalle un vissuto di lunga sofferenza e, nel viaggio verso l'Italia, anche di agonia. Qui stanno coltivando la speranza di una nuova vita, di un nuovo inizio. "In tal senso – afferma l'assessore Beltrami Giovanazzi – la recente nascita di Progress, figlia di una coppia di nigeriani separata a Lampedusa e ricongiunta in provincia di Trento, è per tutti i migranti un simbolo di speranza. E per l'intera comunità Progress è una 'nuova trentina' che esprime la dimensione interculturale presente e futura di questo territorio".-

Per coordinare le azioni per l'emergenza umanitaria del Nord Africa la Giunta provinciale di Trento – lo ricordiamo – ha istituito una "cabina di regia" composta da un tavolo di coordinamento istituzionale e da un tavolo di coordinamento tecnico. A questi si aggiunge un gruppo di soggetti che svolgono attività per valorizzare il tempo libero dei migranti.
Nel complesso una grande rete per un'accoglienza a 360 gradi che tra l'altro comporta un costo giornaliero (a carico dello Stato e anticipato dalla Provincia) per ogni richiedente protezione internazionale sinora molto inferiore al tetto massimo previsto dal Sistema nazionale di protezione civile. Questo nonostante le molte attività che vengono organizzate per i migranti, tenendo conto che il diritto internazionale in materia di asilo non consente loro di lavorare per i primi sei mesi dall'arrivo in Italia. Iniziative che spaziano dalla formazione (come i corsi di italiano) alle occasioni di incontro con la comunità locale.
Nei diversi Comuni dove risiedono, la rete dell'accoglienza è particolarmente attiva nell'organizzazione di riunioni e assemblee con le associazioni e quindi con la comunità locale. Le persone che rientrano nel progetto di accoglienza hanno sempre risposto con grande entusiasmo a tutte le proposte organizzate sul territorio all'insegna del dialogo, dell'incontro, del confronto e della conoscenza reciproca, scoprendo tra l'altro la cultura e le tradizioni trentine.

I numeri che descrivono l'accoglienza in Trentino per l'emergenza umanitaria nel Nord Africa

Dal 16 aprile 2011 al 31 dicembre 2011 (gli ultimi arrivi sono del 28 agosto 2011) sono stati accolti in Trentino 223 migranti sui 452 inizialmente programmati dal Sistema nazionale di protezione civile nell'ambito dell'Emergenza umanitaria Nord Africa. La maggioranza dei suddetti migranti (60%) sono di nazionalità maliana (54), somala (30), nigeriana (22), nigerina (16) e ghanese (13). Tutti provengono dalla Libia e sono per il 72% dell'Africa Occidentale, il 19% dell'Africa Orientale e il restante del Nord Africa e dell'Asia.
Nel corso dell'accoglienza 14 sono le persone uscite dal progetto 14: 10 volontariamente e 4 per comportamenti non conformi alla Disciplina di accoglienza. L'ultima persona accolta nel progetto è nata all'ospedale Santa Chiara di Trento il 24 novembre 2011 da una coppia della Nigeria. I migranti accolti nel progetto al 31/12/2011 sono 210 e tutti regolarmente soggiornanti.
L'età media dei migranti presenti in Trentino accolti nel progetto Emergenza Nord Africa è di 25 anni; il più giovane ha 37 giorni e il più vecchio ha 45 anni. 10 sono minorenni, dei quali 9 minori non accompagnati. Su 210 presenti, 8 sono di genere femminile.
I migranti provenienti dalla Libia sono distribuiti in 45 alloggi gestiti dal privato sociale (5 dei quali messi a disposizione dai Comuni di Denno, Lavis, Mori e Villalagarina); la maggioranza degli appartamenti è a Trento (10) e a Rovereto (7).
Secondo le indicazioni della Protezione civile nazionale, l'accoglienza dura fino alla comunicazione del parere della Commissione che valuta le domande di protezione internazionale e prosegue fino al termine dello stato di emergenza umanitaria nel territorio nazionale nel caso di parere favorevole da parte della Commissione stessa. Nel caso di parere contrario da parte della Commissione e qualora il migrante non abbia fatto ricorso contro il rigetto della domanda di protezione internazionale termina l'accoglienza al migrante che sarà pertanto gestito dall'Autorità di pubblica sicurezza.
Ai migranti accolti nel progetto viene erogato un sussidio economico in forma di buoni spesa da 9,60 euro al giorno per poter provvedere alle esigenze di vitto e alle necessità personali. Inoltre i migranti richiedenti la protezione internazionale hanno accesso al servizio sanitario nazionale e hanno parità di trattamento e piena uguaglianza di diritti e doveri rispetto ai cittadini italiani per quanto attiene all'obbligo contributivo, all'assistenza erogata in Italia dal servizio sanitario nazionale e alla sua validità temporale ai sensi dell'articolo 34 del Testo unico sull'immigrazione. Infine, hanno utilizzo gratuito del trasporto pubblico.
Quasi tutti i migranti sono già stati ascoltati dalla Commissione territoriale dello Stato che valuta le domande di protezione internazionale. Sul totale delle persone sentite dalla Commissione, 61 hanno già ottenuto una risposta. 12 hanno ottenuto la massima protezione prevista dagli accordi internazionali, ovvero lo status di rifugiato (Somalia, Nigeria, Costa D'Avorio). 12 hanno ottenuto la protezione sussidiaria (Ciad, Ghana, Niger, Nigeria, Somalia), 10 la protezione umanitaria (Costa D'Avorio, Gambia, Mali, Mauritania, Niger, Sierra Leone) e in 27 casi non è stata accolta l'istanza di protezione internazionale. Di questi ultimi, 26 hanno presentato ricorso al Tribunale competente entro i 30 giorni previsti dalla legge, grazie alla disponibilità soprattutto degli "Avvocati per la solidarietà" del Trentino, con il sostegno della Fondazione Caritro per le spese vive.

In allegato pdf una scheda tecnica sull'emergenza umanitaria -