Sabato, 29 Settembre 2012 - 02:00 Comunicato 2954

EDUCA - LIBERTÀ È PARTECIPAZIONE

"Per affrontare il domani abbiamo tutto ciò che ci serve" Nelle parole dei giovani che in questi giorni si sono raccontati ad EDUCA non c'è disillusione, paura, incertezze. C'è voglia di farsi sentire, di fare, di cambiare.

"La libertà non è stare sopra un albero, non è neanche il volo di un moscone, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione". Sono forse queste poche righe cantate da Giorgio Gaber a rappresentare meglio il percorso Officina Giovani che durante questi 3 giorni ha ospitato a EDUCA giovani di tutta Italia. Ed è un'Italia diversa da quella cui negli ultimi tempi siamo stati abituati. Un'Italia che rispecchia una politica diversa, un impegno per la propria "polis" che nasce proprio da chi ne rappresenta il futuro: i giovani. Ed è un'Italia fatta di desiderio, di sogni forti, di emozioni vere ma soprattutto di azioni concrete.-

Nelle loro parole non traspare paura, sfiducia, preoccupazione per il domani, ma piuttosto "la sicurezza di non essere solo", "la speranza di potercela fare", "il coraggio per provare". Giovani che per affrontare il domani sembrano avere tutto con sé: una testa per pensare, due mani per lavorare guidati dalla passione per il futuro. Lo testimonia, ad esempio, Alessandra, membro di RippleMarks, agenzia di giornalismo partecipativo creata da un gruppo di giovani – alcuni universitari altri delle scuole superiori -con la collaborazione dell'Istituto degli Innocenti e della cooperativa Lama di Firenze. "L'informazione e l'espressione di sé sono un diritto di tutti, anche e soprattutto degli adolescenti. Vogliamo che la nostra comunicazione sia come un'onda che si diffonde, proprio come i centri concentrici che si propagano quando getti un sasso nell'acqua. Di qui il nostro nome: "Ripple", come onda e "mark" come segno – ha spiegato Alessandra. Vogliamo capire cosa ne pensa la gente, conoscere le opinioni delle persone: questo è il nostro modo di partecipare attivamente." Ma lo dimostrano anche le centinaia di ragazzi che ogni anno partecipano al "Treno della Memoria" – organizzato dall'Associazione Terra del Fuoco – per ripercorrere una delle pagine più nere del Novecento, l'olocausto. E ancora l'associazione Goel della Calabria, territorio che appare povero e privo di risorse e dove, proprio per questo, un gruppo di ragazzi fra i 20 e i 30 anni ha deciso di creare servizi pubblici come spazi integrativi per mamme e bambini, un centro di aggregazione giovanile, ma anche promuovere attività e animare il territorio con incontri culturali e campi estivi per bambini e ragazzi. Infine dalla Carnia, regione del Friuli, l'esperienza di "Carnjalive", una vetrina dove associazioni, organizzazioni, cooperative, gruppi informali possono mostrarsi alla gente attraverso l'espressione dei propri talenti: chi con la musica, chi con i giochi, chi con lo spettacolo. Secondo Mirco, 22 anni, non è difficile trovare qualcuno che abbia voglia di mettersi in gioco, l'importante è metterlo in rete con altri. Poi, una volta avviata, la rete si autosostiene" . Il percorso di Officina Giovani si è concluso questo pomeriggio nel seminario "Altri modi di abitare il mondo" dove i ragazzi, guidati dai coordinatori Cristiano Conte, Andrea Marchesi e Cristian Aiardi, hanno riflettuto sugli incontri fatti durante l'intero anno ed in particolare in questi due giorni di EDUCA da cui i ragazzi si sono portati via "lo stupore di vedere persone che ancora ci ascoltano con vera passione" "la certezza che il cambiamento parte dall'idea"; "la consapevolezza che 1+1 fa 3 per la presenza di quell'uno invisibile che la pensa come me e che trasforma il desiderio del singolo in una potenza da sviluppare insieme."
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