Domenica, 30 Settembre 2012 - 02:00 Comunicato 2959

EDUCA - FACCIAMO QUALCOSA DI SPECIALE PER I RAGAZZI CON DISABILITÀ

Nato come diario privato, il racconto del viaggio coast to coast di Franco Antonello, autore di "Se ti abbraccio non ti avere paura", e di suo figlio Andrea, ragazzo autistico, è una continua fonte di ispirazione per chi deve affrontare la disabilità. E ora la storia di Andrea verrà pubblicata anche in Cina.-

"Quando ho saputo che Andrea soffriva di autismo mi sono trovato di colpo in mezzo a un uragano, mi è mancata la terra sotto i piedi. E la cosa peggiore è stato rendersi conto che sarebbe stato per sempre". Sono parole dette con serenità, ma che arrivano dirette nello stomaco, quelle di Franco Antonello, autore del libro "Se ti abbraccio non avere paura", a cui è stato dedicato l'incontro di stamani alla Fondazione Cassa di risparmio a Rovereto. A sollecitare le riflessioni di Antonello, Manuela Bartoli, socia della sezione locale della Simp - Società italiana di medicina psicosomatica.
Al numeroso pubblico che ha partecipato, Antonello non ha parlato del suo dramma, delle difficoltà di padre che deve seguire un figlio autistico, ma ha trasmesso il piacere della scoperta, la forza che nasce dal coraggio di affrontare, giorno per giorno, qualcosa che ha il potere di annullarti e lasciarti senza respiro. Sicuramente non è una situazione facile da vivere ed è proprio pensando a quanti sono lasciati ad affrontarla da soli, che Franco Antonello ha avviato diverse iniziative.
Tra queste il libro che raccoglie il racconto del viaggio coast to coast negli States, vissuto due anni fa con Andrea a bordo di una Harley Davidson. "Abbiamo sfidato tutto, lasciando da parte abitudini, regole e medicine. È stata un'esperienza incredibile".
Un viaggio che ha dato tanto a entrambi: Andrea ha acquisito quell'autostima che oggi gli permette di affrontare la vita con più forza, al punto da voler raccontare la sua storia per "aiutare chi è meno fortunato".
Per Franco è stata una sfida. "Ho provato a mettermi dentro le sue traiettorie, a fare quello che fa lui e un po' autistico lo sono diventato anch'io" scherza, ma si percepisce la forza e il coraggio nascosti dietro queste parole. "Ho imparato che è importante fare qualcosa di speciale per questi ragazzi - ha detto - Basta poco, come andare al cinema o allo stadio".
La loro storia sta facendo il giro del mondo e presto verrà pubblicata anche in Cina. Il successo riscosso, racconta l‘autore, ci ha dato un enorme piacere perché ci ha permesso di avviare un'azione di sensibilizzazione su un tema che spesso è ancora considerato tabù.
Sette anni fa Antonello ha creato la fondazione "I bambini delle fate" per raccogliere fondi privati per finanziare progetti a favore della disabilità. Oggi ha un altro desiderio: "mi piacerebbe che nelle scuole ci fosse un'ora a settimana di educazione sociale fin dalle elementari". Un'iniziativa che, come ha spiegato, aiuterebbe i ragazzi con problemi a sentirsi meno soli, mentre quelli considerati normali avrebbero l'opportunità per capire cos'è la disabilità, senza averne paura, e imparare cosa significa aiutare qualcuno.

Service video a cura dell'ufficio Stampa della Provincia autonoma di Trento -