Il bosco come sistema multifunzionale: ovvero come sistema che ha, al contempo, funzioni di protezione e di produzione, nel quale si coniugano aspetti paesaggistici e ricreativi. Il workshop "Economia ed ecologia nel bosco di protezione" si è rivolto proprio a questa dimensione a tutto tondo del bosco. Il progetto, nato tre anni fa, si è articolato in due meeting all'anno nelle diverse regioni coinvolte, per scoprire le caratteristiche peculiari di ogni bosco, i diversi metodi di coltivazione, le specie e gli habitat dei vari ambienti, i sistemi contributivi previsti.
Stamattina, nella valle di Peio, 18 esperti hanno potuto analizzare il bosco di protezione: i partecipanti si sono recati lungo versanti caratterizzati da valanghe e cadute massi per vedere come il bosco svolge le funzioni di protezione diretta nei confronti dei manufatti sottostanti. Il tipo di silvicoltura impostato in Trentino risente del fatto che la maggior parte dei boschi faccia parte del patrimonio pubblico, vi è quindi una situazione ottimale per realizzare una silvicoltura sostenibile ed efficace nella sua opera di protezione dei versanti. Nel corso del workshop si sono analizzati anche gli aspetti economici e tecnici della gestione del bosco, come la necessità di mantenere un buon equilibrio fra le piante giovani e quelle più mature, per avere sempre boschi efficienti e vitali. Affrontati inoltre gli argomenti di valenza ambientale e naturalistica, nonché le specie animali presenti nei boschi trentini: in particolare nella zona si è segnalato l'areale di presenza del gallo cedrone, una specie particolarmente delicata che necessita di una attenta conciliazione con i metodi di coltivazione del bosco.
Questa sera la discussione della proposta di un documento conclusivo comune, fra le otto regioni, che dovrà contenere aspetti di politica forestale per il progetto Arge Alp. E domani gli esperti saranno in Val d'Ultimo.
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