Martedì, 07 Febbraio 2012 - 02:00 Comunicato 301

L'assessore Tiziano Mellarini questo pomeriggio ha presentato il disegno di legge alla stampa
È IN ARRIVO UNA NUOVA LEGGE PER I CAMPEGGI DEL TRENTINO

"Dopo più di vent'anni, l'attuale legge che regolamenta la ricettività all'aria aperta – ha esordito l'assessore al turismo Tiziano Mellarini nella conferenza stampa di questo pomeriggio, – ha necessità di essere aggiornata e ammodernata. Sull'esempio di quel che è già successo per il settore alberghiero, è nostra intenzione puntare su un aumento della qualità delle strutture ricettive, visto che oggi ben 57 campeggi su 69 sono a una o due stelle. Quello della ricettività all'aria aperta è un settore che in questi ultimi anni sta dando notevoli soddisfazioni: nel 2011 gli ospiti delle nostre strutture sono stati complessivamente più di un milione e 400mila, di cui quasi 940mila provenienti da Paesi stranieri, con un aumento proporzionale a due cifre rispetto al 2010 che ci conforta. Dobbiamo però stimolare l'ammodernamento, semplificare le procedure burocratiche, redistribuire i ruoli e le funzioni di regia e di controllo operativo su diversi livelli di soggetti pubblici, coinvolgere infine le categorie nella ricerca di una qualità delle strutture e dei servizi, con un occhio alla compatibilità ambientale".
Il disegno di legge che, quando sarà approvato, sostituirà la legge provinciale n. 33 del 1990, ha ricevuto il via libera della Giunta provinciale venerdì scorso e, dopo il parere che verrà espresso dal Consiglio delle Autonomie e l'approvazione definitiva in Giunta, andrà in discussione dapprima in Commissione e poi nell'aula del Consiglio provinciale.-

L'assessore Mellarini, che in conferenza stampa era accompagnato da Paolo Nicoletti, dirigente generale del Dipartimento turismo, commercio, promozione e internazionalizzazione, e da Romano Stanchina, dirigente del Servizio turismo, ha poi illustrato nel dettaglio i contenuti della nuova proposta di legge.
La fotografia dell'esistente nel settore della ricettività all'aria aperta vede in Trentino 69 campeggi in attività, di cui 56 "campeggi" e 13 "campeggi parco per vacanze", strutture ricettive cioè caratterizzate da un'alta percentuale di "preingressi" e situate a un'altitudine superiore a 500 metri s.l.m. Quattro sono i campeggi a quattro stelle; otto quelli a tre stelle; 35 quelli a due stelle e 22 quelli a una stella. "E già il dato di 57 campeggi su 69 a una e due stelle – ha sottolineato l'assessore Mellarini, – ci dice che bisogna puntare sulla qualità e sull'eccellenza, sull'esempio di quel che è già stato fatto nel settore alberghiero".
Comunque quello dei campeggi è un settore che ha dato in questi ultimi anni notevoli soddisfazioni, "e proprio per questo noi vogliamo intervenire per adeguare la disciplina alle nuove esigenze del mercato, che chiede sono solo qualità, ma anche varietà e flessibilità nella proposta turistica. L'esigenza è, secondo noi, quella di favorire una maggiore libertà imprenditoriale sviluppando proposte di offerta più varie e complete. Quello dell'aria aperta è un turismo in continua crescita – ha continuato Mellarini, – che interessa una clientela che possiede sempre maggiori capacità di spesa e che lascia ricchezze sul territorio. Non a caso i visitatori dei nostri campeggi, dal 2010 al 2011, sono aumentati dell'10% per la clientela estera e dell'8% in termini complessivi, assestandosi su un milione e 410mila ospiti in entrata. Sono cifre di tutto rispetto, ma sono anche cifre che ci spingono ad operare sempre meglio".E se i campeggiatori italiani provengono per la massima parte da regioni come il Veneto, la Lombardia, l'Emilia Romagna, l'Alto Adige, la Toscana, il Piemonte e il Lazio, quelli esteri arrivano di preferenza dalla Germania, dall'Olanda, dall'Austria, dalla Repubblica Ceca, con la recente novità della Svizzera.
Il percorso di ammodernamento dell'attuale legge provinciale, che è in vigore dal 1990, ha coinvolto l'associazione di categoria per elaborare una proposta normativa che mantiene alla Provincia le funzioni di verifica generale e trasferisce alle Comunità di Valle, in una logica di sussidiarietà, le funzioni più operative, mentre i Comuni dovranno interessarsi delle previsioni urbanistiche e dei titoli edilizi.
Negli ultimi anni si è inoltre assistito alla diffusione, con tassi di crescita esponenziali, del camperismo. Nel merito va evidenziato come le strutture ricettive all'aria aperta siano riuscite, per il momento, ad intercettare solo una parte di questo segmento di domanda e pertanto l'incremento delle opportunità di sosta all'interno dei campeggi oppure in aree appositamente attrezzate per l'erogazione di servizi specifici potrebbe aprire ulteriori spazi di mercato all'imprenditoria locale e, nel complesso, al turismo trentino.
LE NOVITA' DEL DISEGNO DI LEGGE
Il disegno di legge introduce la tipologia del "campeggio villaggio", del campeggio cioè con un minimo del 15% e un massimo del 40% di unità abitative e case mobili, che offre obbligatoriamente la ristorazione, attività commerciali e servizi accessori (sportivi, benessere, ecc.).
Per quel che riguarda i requisiti qualitativi per le nuove strutture, l'asticella viene alzata: esse infatti dovranno essere strutture di qualità, con un 60% almeno di piazzole disponibili per tende e mezzi mobili di soggiorno; le case mobili dovranno corrispondere a tipologie che ben s'inseriscano nell'ambiente, mentre i preingressi (per un massimo del 30% e vietati in fascia lago e nei centri abitati) dovranno essere adeguati al regolamento. Per i campeggi esistenti il disegno di legge prevede alcune garanzie: potranno rimanere come sono, ma dovranno gradualmente adeguare i preingressi. Anche i campeggi parco per vacanze non cambierà nulla, salvo quelli che hanno più del 70% di preingressi che dovranno scendere al 70%.
Ci sarà la possibilità di realizzare unità abitative nei campeggi (bungalow, appartamenti, camere, suite, se ciò è previsto nei Piani regolatori generali, con volumetrie previste nei PRG e comunque con un massimo di 50 metri quadrati per appartamento. Le aree sosta dei camper dovranno essere previste nei Piani regolatori generali e potranno essere realizzate dai Comuni o da privati.
Per la classificazione dei campeggi, vengono introdotte le "5 stelle", alle quali già oggi alcuni campeggi potrebbero ambire. Un'importante norma di semplificazione burocratica prevede un sistema di autoclassificazione dei livelli dei campeggi che sarà immediatamente efficace, mentre spetterà alla Provincia verificare ed eventualmente rideterminare questo livello. Così come già avviene per gli alberghi, è prevista "commissione qualità" che avrà anche funzioni di consulenza per l'assegnazione delle "5 stelle". Di questa commissione faranno parte funzionari provinciali ma anche rappresentanti della categoria, in una filosofia di coinvolgimento e di condivisione.
In definitiva i livelli istituzionali di intervento saranno così suddivisi: la Provincia avrà funzioni di vigilanza e controllo sull'intero comparto, rilascerà il visto di corrispondenza, che sarà necessario per ottenere il titolo edilizio, e verificherà le classifiche e le relative modifiche d'ufficio. Alle Comunità di Valle è affidato il compito di seguire l'esercizio dell'attività, per la quale basterà una segnalazione certificata di inizio attività, la classifica delle strutture e i manuali tipologici per le case mobili. I Comuni infine dovranno interessarsi delle previsioni urbanistiche e dei titoli edilizi.
Altre semplificazioni e liberalizzazioni riguardano il numero illimitato di accessi al campeggi, purché sia assicurato il controllo; la possibilità di valorizzare le pertinenze per fornire servizi accessori; l'introduzione di altre semplificazioni nella predisposizione e consegna delle documentazioni previste. Ad esempio, la presentazione della segnalazione certificata di inizio attività ( la cosiddetta SCIA) consentirà la somministrazione di alimenti e bevande, la vendita al dettaglio di prodotti alimentari e non alimentari nonché la fornitura di altri servisi destinati agli ospiti, fermo restando ovviamente il rispetto della normativa di settore in materia. Insomma, con un unico atto il titolare o il gestore della struttura potrà svolgere all'interno della medesima anche altre attività senza dover presentare ulteriori domande.
(m.n.)

In allegato: audio dell'intervista all'assessore Mellarini
Fotoservizio e filmato a cura dell'Ufficio Stampa -