Domenica, 13 Ottobre 2019 - 12:08 Comunicato 2546

Dove ti "uso" la gomma riciclata? Sui campi sportivi

Basket, volley, calcio e atletica: alcuni esempi di discipline sportive che possono trarre vantaggio da una nuova concezione di materiali, innovativi ed ecosostenibili. Allo “Sport Tech District”, nel contesto del Festival dello Sport di Trento si è parlato di tecnologie, imprese e ricerca: con grandi campioni come “Gek” Galanda, leggenda del basket azzurro e Andrea Zorzi, colonna della nazionale italiana di pallavolo, c’era Davide Nicola, ex allenatore di Crotone e Udinese insieme a Mauro Testa, esperto internazionale di biomeccanica. A moderare l’incontro il giornalista Claudio Arrigoni.

In tutti i tempi, fino da quelli più antichi, le competizioni sportive hanno sempre costituito, oltre che l'occasione per l'uomo di mettere alla prova la propria valentia fisica, uno stimolo a studiare materiali innovativi allo scopo di produrre un miglioramento delle prestazioni agonistiche. È un aspetto poco conosciuto e spesso non approfondito, ma è essenziale perché lo sport possa essere praticato nel migliore dei modi. Dai fenomeni come dai semplici appassionati. Ogni evento sportivo ha bisogno di ausili, che permettono prima di tutto la sua realizzazione, ma che poi aiutano a poterlo affrontare nel migliore dei modi. Questo non riguarda soltanto gli attrezzi e i materiali tecnici (scarpe e maglie, per esempio) che vengono utilizzati, ma pure campi e piste, che nel tempo sono cambiati strutturalmente.
Andrea Zorzi ha militato in tutta la carriera in Italia, tra Padova, Parma, Milano, Treviso e Macerata. È fra i membri della nazionale detta “generazione di fenomeni” o “squadra del secolo”, ed è stato colonna portante azzurra fino al 1996, anno della medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atlanta.  “Per noi pallavolisti sono fondamentali terreno e scarpe ma anche le pavimentazioni fanno la differenza. Nella mia esperienza di campi ne ho calpestati davvero tanti, e di tutti i colori e tipologie. Io ho iniziato a giocare nel 1981 a 16 anni sul cemento, poi ho vissuto l’epoca dei terreni duri, poi quelli scivolosi e infine così porosi che non si riusciva nemmeno a scivolare! Oggi abbiamo campi di parquet, ma anche questi spesso non sono omogenei. Per fortuna, grazie alla ricerca applicata allo sport, sono stati recentemente introdotti nuovi materiali che agevolano la performance agonistica, ma soprattutto riducono stress fisici e infortuni agli atleti”.
Analogo discorso per la pallacanestro. Come spiegato da Gek Galanda, ex capitano della nazionale di basket oro europeo a Parigi ’99 e medaglia d’argento Olimpica ad Atene 2004 che grazie alla sua esperienza di atleta ai più alti livelli collabora attivamente testare e trovare la composizione ideale per avere la migliore pavimentazione per il basket.
Gek, con la “G” maiuscola guadagnata grazie anche al suo tiro da 3 e alla vittoria contro la Nazionale Usa, ha aggiunto: “Amo la pallacanestro e credo di aver giocato ovunque: dalle piastrelle al cemento, dalla sabbia all’aperto al parquet al chiuso, sempre la voglia ti faceva andare avanti anche oltre la soglia del dolore. Perché certo, una pavimentazione adeguata all’atto fisico e all’impatto delle gambe sul terreno, fa certo la differenza. Tutti gli acciacchi che l’atleta si fa da bambino, ti vengono poi “fuori” quando sei professionista con qualche anno in più”. Per cui sono veramente felice che oggi la ricerca abbia portato alla scoperta dei campi in gomma riciclata: è un prodotto che performa meglio, dura di più, è sostenibile e a chilometro zero ed è un vantaggio perché praticamente in ogni città c’è un deposito di copertoni
“L’avvento dei campi in erba sintetica in molti sport, calcio incluso, ha permesso di continuare a essere praticati in luoghi dove questo non era più possibile o migliorato le condizioni di altri. E anche dal punto di vista dei “metodi di allenamento” – ha precisato dal punto di vista di allenatore anche Davide Nicola – permette di aumentare la velocità del gioco in maniera significativa e di pulire la gestualità tecnica”.
“La tecnologia nello sport ha fatto passi da gigante, permettendo sia ai dilettanti che ancor più ai professionisti, di utilizzare soluzioni tecniche innovative, in grado di migliorare le prestazioni: in primis durante l’allenamento studiando abbigliamenti dotati di sensori per il monitoraggio dei dati e dei parametri fisici e poi, di conseguenza, nelle gare ufficiali” – ha spiegato Mauro Testa – nome pesante nel campo della biomeccanica mondiale, una disciplina che si occupa essenzialmente di prevenzione e riabilitazione, e che ha implicazioni anche nel settore sportivo, Numerosi infatti sono i brevetti partoriti dalla sua mente vulcanica in svariati settori produttivi, dal mondo dell’ortodonzia a quello dell’automotive. Tra gli ultimi anche la pista per i Mondiali di Atletica a Pechino nel 2008.
Una parola infine anche da parte di Egidio Bianchi, Lega Basket Serie A, che spiega “ Le stesse Federazioni e Leghe della massima serie hanno interesse, a collaborare con aziende del settore che propongono prodotti innovativi e soprattutto sostenibili. Ad esempio, da parte nostra con Ecopneus - azienda che è la società senza scopo di lucro tra i principali responsabili della gestione degli Pneumatici Fuori Uso in Italia - collaboriamo per progettare nuove soluzioni performanti”.

http://www.investintrentino.it/sporttechdistrict

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