"Al momento – ha detto Daveri – solo il 5% dei lavori è stato completamente automatizzato, ma il 60% sarebbe potenzialmente automatizzabile. Le attività operative in contesti stabili, come agricoltura, manifattura e back office, sono fra quelle più facilmente automatizzabili. Meno quelle che richiedono l’empatia umana che le macchine non possono certo garantire, come le attività di management, i servizi sanitari o educativi. Le soluzioni per attenuare gli effetti sociali dello sviluppo tecnologico? Programmi di formazione permanente, prestiti a lungo termine per finanziare la propria riqualificazione professionale e compensazioni salariali per chi accetta di cambiare lavoro".
“Possiamo dire l’impatto della trasformazione tecnologica in Italia è un impatto tutto sommato gestibile – ha rassicurato Maurizio Del Conte Presidente di Anpal, l’Agenzia per le politiche attive - è questa è una buona notizia, non c’è dubbio però che le fasi di transizione sono veloci e non è facile fare previsioni. Per sostenere le trasformazioni – ha detto – dobbiamo da un lato sostenere il reddito dei lavoratori che cambiano, attraverso dei piani di accumulo e dall'altra attivare servizi di supporto per favorirne la ricollocazione”.
"Molto importante – ha aggiunto Goffredo Freddi, di MSD Italia– è l’attrattività del sistema Paese e la qualità delle risorse umane".
Sito: www.festivaleconomia.it
Twitter: https://twitter.com/economicsfest
Facebook: https://www.facebook.com/festivaleconomiatrento
Instagram: https://www.instagram.com/festivaleconomia/