Sabato, 05 Giugno 2021 - 14:13 Comunicato 1418

Dedicato a chi coltiva il dubbio, il nuovo libro verità su Eugenio Cefis

Per “Incontri con l’Autore”, Giulio Sapelli, economista, storico, accademico e dirigente d’azienda e Bruna Bagnato, docente di Storia delle Relazioni internazionali all’Università degli Studi di Firenze, coordinati da Tonia Mastrobuoni, hanno presentato il libro “Eugenio Cefis. Una storia italiana di potere e misteri” di Paolo Morando, giornalista trentino, pubblicato da Laterza.
Chi era Eugenio Cefis? Sicuramente è stato per anni uno degli uomini più potenti d’Italia. Secondo molti, il più potente: la politica al suo servizio, i rapporti con i servizi segreti, le accuse di progettare disegni eversivi, fondi neri, dossier e intercettazioni telefoniche. Un grande manager di Stato, capace di nutrire per oltre mezzo secolo una inarrestabile leggenda nera. Ma che cosa c’è di vero? L’autore, in questo suo nuovo libro, offre al lettore un profilo autentico e raccontando Cefis, Paolo Morando racconta l’Italia e le dinamiche interne della società di quei decenni.

Eugenio Cefis, un personaggio che ha attraversato decenni di storia italiana, da partigiano, alla ricostruzione repubblicana, fino al suo esilio e alla sua morte. Un nome a cui si associano leggende nere e complotti. Un grande manager di Stato, legato alle vicende più oscure della Prima Repubblica. Quello di Paolo Morando “Eugenio Cefis. Una storia italiana di potere e misteri” è un libro importante perché ricostruisce la sua storia, districandosi nella giungla di notizie false e vere. Un libro dedicato anche alle nuove generazioni che hanno diritto di sapere la verità su questo personaggio emblematico legato a molte figure di spicco della storia italiana, a partire da Enrico Mattei, ma legato spesso erroneamente anche a leggende nere come la morte di Pasolini o la creazione della P2.
Importante il parallelo che, richiamato nel titolo, l’autore fa tra il protagonista e la storia italiana, sulle dinamiche interne della società italiana di quegli anni. Importante anche la dedica, “a chi coltiva il dubbio”, che rappresenta il vero valore di questo lavoro. 
In occasione del centesimo dalla nascita, il giornalista Paolo Morando, richiamato da un’“ossessione” condivisa e coltivata con Luca Dal Bosco, ha scritto questo libro per conoscere Eugenio Cefis con l’obiettivo di mettere ordine nella “complotteria" legata alla sua figura. Ma studiando e scavando, tale “complotteria”, che sembrava fondata senza se e senza ma, alla fine non sembrava più tale. Quindi lo sforzo dell’autore è stato quello di smontare le teorie fasulle ricamate sulla persona di Eugenio Cefis.
A Cefis è stato attributo tanto, ma va detto che il personaggio non amava replicare, anzi non lo faceva mai. La sua è una storia italiana di politica, economia e letteratura, che, come dice l’autore, doveva essere restituita ad un lettore che coltiva il dubbio, liberata e “ripulita” dalle falsità. Una storia italiana ma soprattutto una figura che andava scoperta per restituirle l’importanza che ha avuto e per far sì che qualcuno, con questi nuovi elementi di verità, scavi ancora di più. Il libro infatti, si conclude con una vicenda, la morte di Mattei, attribuita a Cefis, svelando un aspetto nuovo che invita ad indagare in tal senso. 
Bruna Bagnato, che a suo tempo aveva incontrato Cefis, porta una testimonianza importante, quella relativa all’accordo petrolifero del 1960 tra Italia e Unione Sovietica, accordo concluso grazie al lavoro di diplomazia e negoziazione di Eugenio Cefis e dove le relazioni che Cefis aveva intrecciato durante la guerra, sia da partigiano che da combattente in Slovenia, risultarono determinanti. La professoressa Bagnato spiega come nel suo incontro con Cefis, il personaggio si mostrò particolarmente disponibile anche a parlare di temi delicati, come ad esempio, l’impegno dell’ENI nella guerra d’Algeria, un tema cruciale che può contribuire  - come spiega l’autore nel libro - a spiegare la morte di Mattei. 
Giulio Sapelli plaude al libro di Morando perché in primo luogo sfata tutte le leggende su Cefis, facendo un’operazione di verità. "Cefis - spiega il professore - fu l’ultimo protagonista dello Stato imprenditore, un gigante che proveniva da una carriera militare e nasceva come uomo della Resistenza. Una figura che si è voluta infangare con innumerevoli tentativi di collegamento con le vicende più oscure dell’Italia del suo tempo. Cefis, personaggio sicuramente controverso, arrivato a rappresentare il ponte tra capitale pubblico e capitale privato. Il libro di Morando - osserva Sapelli - racconta in modo esemplare la storia di Cefis incrociando, con un lavoro manuale e certosino, tutta la documentazione esistente su di lui e tendendo come fine alla verità".

(ds)


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