Tra i temi trattati si è discusso in particolare dei poteri del commissario straordinario che, in caso di crisi idrica, d’intesa con la Regione territorialmente competente, provvede alla regolazione dei volumi e delle portate derivati dagli invasi.
È il Commissario dunque che, in caso di carenza idrica per soddisfare esigenze primarie idropotabili o irrigue di alcuni territori, potrebbe, previa intesa con la Regione o Provincia competente, richiedere un sacrificio ai gestori dei grandi invasi imponendo il rilascio di ingenti quantitativi d’acqua.
Il tema dibattuto ha riguardato in particolare le conseguenze di una mancata intesa con la Regione o Provincia in cui hanno sede gli invasi. La posizione sostenuta da alcuni era di dare pieno mandato al Commissario anche in assenza di intesa. In sede di discussione è invece prevalsa la soluzione, fortemente difesa dal vicepresidente Tonina in accordo con il presidente Maurizio Fugatti e in piena sintonia con il presidente altoatesino Kompatscher, di demandare alla presidenza del consiglio dei ministri la decisione in caso di dissenso con la Regione o Provincia titolare della gestione degli invasi.
Il parere, votato da tutte le Regioni, è stato favorevole ma subordinato a questa condizione.
“È dunque prevalsa la ragionevolezza – ragiona Tonina – rispetto alla pretesa di calare dall’alto decisioni che, se da una parte possono costituire una immediata soluzione ad un problema, dall’altro rischiano di risultare facili rimedi che allontanano sempre più la realizzazione di interventi strutturali e gestionali atti a risolvere anche per il futuro simili emergenze. Dobbiamo infatti prendere atto che nella materia della gestione delle acque si ripeteranno sempre più di frequente eventi estremi, sia di siccità che di alluvioni come dobbiamo purtroppo registrare in questi giorni nell’evento tragico dell’Emilia Romagna”.
Nell’esprimere soddisfazione sul risultato raggiunto, il vicepresidente Tonina ribadisce infine che la Provincia autonoma di Trento garantirà come sempre aiuto e collaborazione nella ricerca di valide soluzioni agli effetti dei cambiamenti climatici, forte anche della propria competenza nella gestione del demanio idrico.