Giovedì, 12 Ottobre 2017 - 11:34 Comunicato 2684

Dalla parte di Eva

Sabato 14 ottobre, in apertura del 20° Religion Today Film Festival, la presentazione del progetto alla FBK di Trento, con una riflessione su venti anni di cinema, media, donne, religioni.

Si chiama programmaticamente “Dalla parte di Eva” il progetto promosso dalla Fondazione Bruno Kessler con la collaborazione del Centro per la Cooperazione Internazionale e del Religion Today Filmfestival e il sostegno dell’Assessorato alle pari opportunità della Provincia autonoma di Trento.
Grazie alla partecipazione di un gruppo di donne di diverse appartenenze religiose, nei mesi scorsi l’iniziativa ha offerto significative opportunità di riflessione e di dialogo sulle relazioni di genere, le pari opportunità e sui ruoli e l’immagine delle donne nello spazio pubblico e nelle diverse comunità di fede. L’esperienza condivisa di un denso workshop primaverile si è inoltre concretizzata in un “manifesto video” ideato e realizzato dalle partecipanti.

Il percorso si apre ora verso l’esterno e, nell’ambito del 20° Religion Today Filmfestival, getta uno sguardo su venti anni di cinema, media, donne e religioni. Sabato 14 ottobre, dalle ore 10.30, l’Aula grande della Fondazione Bruno Kessler, in via Santa Croce 77, ospiterà un confronto a più voci tra prospettive culturali, religiose e studi di genere. Dopo i saluti di Simone Semprini, presidente di Religion Today, e Irene Scarascia, che ha seguito il progetto per FBK, la matinée, con il coordinamento di Elisa Rapetti del Centro per la Cooperazione Internazionale, darà voce alle donne coinvolte nella produzione del manifesto. Nel commentare il lavoro, Katia Malatesta, direttrice di Religion Today, che all’immagine e alla condizione della donna dedica ogni anno almeno una sezione, affronterà il mutevole terreno all’incrocio tra cinema, genere e religioni, provando a chiarire cosa significhi essere donna, e credente, davanti e dietro la macchina da presa. In tutto il mondo, infatti, le donne rivendicano nuovi spazi: fenomeno trasversale, deflagrante, cruciale per comprendere i movimenti e le tensioni dialettiche esistenti all’interno di ogni gruppo religioso. Allo stesso modo, da Hollywood a Bollywood, una formidabile schiera di nuove autrici, attrici e “personagge” – per riprendere l’espressione necessaria ma dirompente introdotta in anni recenti dalla Società Italiana delle Letterate – sta cambiando le regole di un’industria cinematografica “di uomini e per uomini”. Sara Hejazi, ricercatrice del Centro per le scienze religiose di FBK, proporrà infine un intervento dal titolo Musulmane pubbliche: la costruzione della donna islamica nei media.



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