Venerdì, 24 Maggio 2024 - 15:11 Comunicato 1257

Dal diritto bancario unico allo stop al debito pubblico, la visione di Antonio Patuelli

Il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana Antonio Patuelli, intervistato da Laura Serafini, commenta alcuni grandi temi economici finanziari, dall’impatto sulle banche per il taglio di interessi della Bce alle fusioni cross boarder, dai grandi appuntamenti delle elezioni europee e in Gran Bretagna al prossimo rinnovo del consiglio Abi, fino al futuro e all’impiego delle tecnologie.
“La BCE ha regole stringenti basate su criteri oggettivi e il raggiungimento del 2% di inflazione europea rende il tempo maturo per la riduzione dei tassi. Una modifica che non ci spaventa. Di fatto i tassi di mercato, che sono quelli su cui si fanno i mutui, sono già calati da novembre scorso per cui sono diversi mesi che stiamo lavorando come la decisione fosse già stata presa”, ha detto Patuelli.
Festival dell'Economia Le banche del futuro Nella foto: Laura SERAFINI, Antonio PATUELLI [ Alessandro Eccel - Archivio Ufficio Stampa PAT]

Anche in riferimento alla possibilità di sbloccare le fusioni cross boarder, ovvero fuori dai confini nazionali, il presidente ABI non manifesta preoccupazione visto che l’Italia è il Paese bancariamente più aperto alle acquisizioni da parte di altri Paesi europei. Quello che però sottolinea con forza è che l’unione bancaria debba crescere con un disegno centrale, e non su una frammentazione di misure. E questo è possibile solo basandosi su un codice di diritto bancario unico che faccia sì che tutti i Paesi dell’unione bancaria debbano rispettare le medesime regole. La logica, aggiunge, deve essere di mercato e non di sovranità nazionale. A tal proposito considera fondamentali i prossimi appuntamenti: dalle elezioni europee dell’8 e 9 giugno, che considera momento decisivo per fare i conti con la realtà, alle elezioni in Gran Bretagna, in cui si respira una valutazione sempre più negativa sulla Brexit, visto che il Paese non è più tra i fari dello sviluppo economico e sociale e i tassi sono maggiori di quelli della BCE.

Sull’operato dell’ABI in vista del prossimo rinnovo del consiglio si dice soddisfatto, pur essendo consapevole che “far meglio non è sempre possibile ma doveroso”. Aggiunge anche come l’ABI sia “l’organismo più democratico che esiste in Italia in quanto l’unico che rinnova i propri organi ogni due anni.

In tema di debito pubblico commenta come questo non possa crescere all’infinito ma sia necessario  imporre uno stop non in termini percentuali ma su cifra assoluta. Quando verrà fatta questa scelta, caleranno gli interessi, i costi dell’ammontare del debito pubblico e si innesterà un clima di fiducia.

E su futuro e innovazione, anche in rapporto all’approvazione dell’AI Act, spiega come il mondo bancario e finanziario siano da sempre avanti su questo fronte e vi sia un grande lavoro anche nella tutela della sicurezza, per fronteggiare gli attacchi di hacker che quotidianamente cercano di minare il risparmio degli europei. Importante però lasciare alle persone la libertà di scegliere tra canali informatici e fisici.

(sc)


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