Mercoledì, 03 Febbraio 2016 - 17:24 Comunicato 163

Oggi pomeriggio la cerimonia di chiusura
Da Piazza San Pietro alla Terra Santa: inizia la seconda vita del presepe trentino

Cerimonia di chiusura oggi pomeriggio davanti alla Basilica vaticana alla presenza del presidente della Provincia autonoma Ugo Rossi, dell'assessore Mauro Gilmozzi, dell'arcivescovo di Trento monsignor Luigi Bressan, del consigliere provinciale Pietro De Godenz, nonché di alcuni sindaci della Val di Fiemme. Da domani inizieranno le operazioni per spostare l'installazione realizzata dagli Amici del Presepio di Tesero nella Basilica della Natività di Betlemme, per decisione diretta di Papa Francesco.

Per 50 giorni ha arricchito la piazza più celebre della Cristianità ed è stato fotografato da centinaia di migliaia di turisti affluiti in Vaticano per le festività natalizie e il Giubileo straordinario della Misericordia. Oggi, per il presepe realizzato dagli artisti della Val di Fiemme e donato dalla Provincia Autonoma di Trento, inizia però una seconda vita.
La cerimonia di chiusura, svoltasi oggi pomeriggio in Piazza San Pietro, coincide infatti con l'inizio delle operazioni di disallestimento necessarie per trasferire in un luogo altrettanto simbolico l'installazione realizzata dagli Amici del Presepio di Tesero con legno proveniente dalla Val di Fiemme: la Basilica della Natività di Betlemme, nel luogo in cui, secondo la tradizione, è nato Gesù.
“Papa Francesco ha avuto l’opportunità di contemplarlo più volte transitando in questa piazza, e milioni e milioni di persone nel mondo lo hanno potuto ammirare attraverso la televisione. E’ stato un grande onore per il popolo trentino” ha commentato l'arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan, ricordando come Papa Francesco, il 18 dicembre del 2015, giorno dell'inaugurazione ufficiale, aveva detto: “Vi invito a sostare davanti al presepe, perché la tenerezza di Dio ci parla. Lì si contempla la misericordia divina, che si è fatta carne umana e può intenerire i nostri sguardi”. Il Papa, ha proseguito Bressan, “metteva quindi in risalto uno degli aspetti più postivi di questo Presepio trentino: la figura di quel personaggio che chinandosi porge aiuto a un anziano signore. E aggiungeva che era bello che vi fosse tale figura perché essa coglie subito il mistero del Natale. Esprimiamo un po’ di nostalgia nel vedere terminare questa magnifica esposizione in una piazza unica al mondo, ma esprimiamo gioia che il nostro presepe possa andare in Terra Santa ed essere testimonianza di quella fraternità che Gesù ha portato tra noi, e della quale vogliamo essere costruttori”.
Un concetto ripreso nel suo intervento dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi: “Questo presepe - ha spiegato intervenendo alla cerimonia di chiusura – è per noi trentini un simbolo dei valori radicati nella nostra comunità. Valori di fede, di operosità di un popolo, dell'arte, del volontariato e dell'associazionismo. Ma soprattutto sono i valori più universali possibili: quelli della Pace, di cui il presepe è simbolo per antonomasia. Siamo orgogliosi che il presepio parta per Betlemme dove porteremo un pezzetto dei nostri valori affinché anche lì la parola 'pace' possa essere finalmente affermata ad alta voce”.
L'imponente allestimento scenografico (20 metri per 12, altezza 6,5 metri), realizzato interamente con legno locale certificato PEFC, a garanzia della provenienza da boschi gestiti in modo sostenibile, riproduce le caratteristiche costruzioni rurali trentine ed è stato realizzato dal Servizio per il Sostegno occupazionale e valorizzazione ambientale che ha costruito ex novo anche l'imponente struttura della capanna. Sono in legno della Val di Fiemme, scolpito e dipinto a mano, anche le 24 figure a grandezza naturale: la Natività con Maria, Giuseppe e Il Bambino al centro della scena e i 3 re Magi in arrivo per l'Adorazione. A contorno, alcuni personaggi con abbigliamento tipico delle località dolomitiche del Trentino di metà Novecento.
“Quando il Papa ha visitato il presepio nella notte di Natale ha particolarmente ammirato la figura dell'uomo che aiuta il povero” ha rivelato il presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, card. Giuseppe Bertello. “Non c'era modo migliore per simboleggiare la misericordia, filo conduttore del Giubileo Straordinario e per celebrare i 50 anni dell'associazione Amici del Presepio: voi avete offerto al Santo Padre e, soprattutto, al mondo, statue che sono non solo rappresentazioni di capacità artistiche ma anche di profondi valori della vostra comunità che dovete sempre impegnarvi a portare avanti”.
Ovviamente entusiasti della possibilità di far ammirare il Presepio trentino in Terra Santa, i rappresentanti della comunità di Tesero: “Per noi, oltre che per l'intera comunità trentina – ha osservato Elena Ceschini, sindaco di Tesero - è un'emozione che rimarrà viva per sempre nei nostri cuori e nella nostra memoria. L'occasione dell'anno Santo va a coronare l'impegno dell'associazione amici del Presepio e ne valorizza la storia e la competenza”.

(at)


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