Mercoledì, 14 Marzo 2012 - 02:00 Comunicato 649

L'intervento dell'assessore alla solidarietà internazionale e alla convivenza Lia Beltrami Giovanazzi
DONNE E LAVORO: IL PROGETTO FASSANO PER COMBATTERE LA FUGA DEI GIOVANI CERVELLI

Nell'ambito delle iniziative organizzate in Trentino per la Giornata della Donna e che sono spalmate sull'intero mese di marzo, l'assessore provinciale alla solidarietà internazionale e alla convivenza Lia Beltrami Giovanazzi ha partecipato ieri sera al convegno "Esperienze di lavoro e di formazione raccontate al femminile", che si è tenuto nell'aula magna del polo scolastico di Moena, in Val di Fassa.
L'incontro di ieri sera è stato il primo di una serie di appuntamenti pubblici che la Consigliera di Parità ha fissato sul territorio, per esaminare e approfondire tematiche di stretta attualità legate ai problemi al femminile. Dopo il confronto di Moena di ieri, l'assessore Beltrami sarà venerdì 16 marzo a Grigno per una conferenza sul tema "Qual è il ruolo delle donne per costruire rete nelle relazioni sociali" promosso e organizzato dal Gruppo Donne di Grigno.-

"È stato un incontro molto partecipato, quello di Moena, – ci ha detto l'assessore Beltrami, – a testimonianza sia della stretta attualità del tema "giovani e lavoro", sia della particolare sensibilità che esiste in Val di Fassa, dove la procuradora Cristina Donei ha avviato il progetto "Leames, la valle scommette sui giovani".
Ed è stata proprio la procuradora, in apertura di serata a parlare di "Leames", progetto promosso dalla Comunità di Valle assieme al Servizio Pari Opportunità della Provincia che si propone di accogliere una duplice sfida. La prima è di investire nella formazione e nella conseguente possibilità di offrire occupazioni in valle ai giovani fassani, con particolare attenzione all'occupazione femminile. La seconda mira ad avviare una nuova stagione di dialogo con i giovani che scelgono di iscriversi all'alta formazione e di compiere questo investimento al di fuori della nostra provincia.
A differenza del passato sono sempre più numerosi i giovani fassani che, conseguito il diploma di scuola superiore, scelgono di proseguire i loro studi iscrivendosi ai corsi universitari. In aumento è anche il numero di coloro che propendono a frequentare Facoltà diverse da quelle proposte dall'Ateneo trentino, o che dopo aver conseguito la prima laurea triennale a Trento si rivolgono a percorsi di specializzazione organizzati a livello nazionale.
Ora il Comun General de Fascia si è impegnato a impostare una nuova e proficua relazione di reciprocità. "A partire dalla conoscenza e dal dialogo sarà possibile dar vita tutti insieme a qualcosa di nuovo. Una sorta di 'rete sociale oltre confine', destinata a rinsaldare il senso di appartenenza dei singoli alla propria comunità natia, per non disperdere i legami, i talenti, e allo stesso tempo per offrire, a coloro che vorranno, l'opportunità di rientrare e valorizzare le esperienze formative e lavorative maturate altrove, contribuendo così in prima persona alla crescita del proprio territorio", ha spiegato la procuradora Cristina Donei.
E le parole della procuradora sono state avvalorate, ieri sera, sia dalle parole della Consigliera di parità Eleonora Stenico, sia dalle testimonianze portate all'incontro da giovani donne neolaureate e impegnate in diverse professioni, dalla dottoressa alla psicologa all'avvocato."Sono donne che ce l'hanno fatta – ha sottolineato l'assessore Beltrami nel suo intervento, – ma sono donne che rimangono sul loro territorio e lì si impegnano per migliorarne le dinamiche sociali. Oggi assistiamo a una nuova emigrazione, caratterizzata da moltissimi giovani che, dopo essersi qualificati nell'alta formazione, vanno a lavorare all'estero oppure si fermano in città, a Trento, e non tornano più nelle loro valli. È una vera e propria fuga di cervelli che impoverisce le nostre comunità e di fronte alla quale a volte ci sentiamo impotenti. Non così è successo in Fassa: è veramente lungimirante infatti, e da additare come esempio di buona pratica da diffondere anche in altri territori del Trentino, la visione e il progetto della procuradora di Fassa e dell'intera comunità fassana, che intendono mettere in campo una serie di azioni tese a favorire la permanenza in loco dei giovani, specie delle giovani donne".
(m.n.) -