Mercoledì, 04 Luglio 2012 - 02:00 Comunicato 2006

Giovedì 5 luglio alle ore 17.30 a Cavalese con gli assessori Franco Panizza e Mauro Gilmozzi
DOMANI LA RIAPERTURA DEL PALAZZO RESTAURATO DELLA MAGNIFICA COMUNITA' DI FIEMME

E' in programma domani, giovedì 5 luglio alle 17.30 la riapertura del Palazzo della Magnifica Comunità di Cavalese, la casa dei Fiemmesi. Chiuso da diversi anni perché interessato da complessi lavori di restauro, il Palazzo sarà mostrato in tutta la sua straordinaria bellezza ai Vicini, agli ospiti e a tutti coloro che vorranno visitarlo. La struttura quattrocentesca decorata magnificamente da affreschi esterni (alcuni scoperti proprio in occasione dei restauri) ed interni, con gli alloggi del Principe vescovo e un salone di grande pregio, costituisce uno dei più significativi edifici del patrimonio storico-artistico del Trentino. All'anteprima di domani saranno presenti l'assessore alla cultura, rapporti europei e cooperazione Franco Panizza e l'assessore all'urbanistica, enti locali e personale Mauro Gilmozzi.-

Non sono solo la struttura architettonica e i preziosi affreschi a fare della "casa dei Fiemmesi" una delle perle del patrimonio storico-artistico del Trentino, il Palazzo conserva infatti le collezioni pittoriche della Scuola Fiemmese e i documenti storici che raccontano le vicende della Magnifica dal 1111 ad oggi. Proprio per questo, a breve, saranno definiti tempi e modi per un'attività museale di largo respiro coordinata con le realtà museali del territorio provinciale.
Il finanziamento dei lavori complessivi di restauro - 6.300.000 euro - è stato fatto dalla Provincia autonoma di Trento attraverso la Soprintendenza per i Beni Architettonici coordinata dal dirigente Sandro Flaim. Progettista e direttore lavori è stato lo Studio Marastoni. Di seguito una relazione redatta dallo Studio Marastoni che da' conto, nel dettaglio, del complesso lavoro di restauro.

· inizio dei primi progetti 1982 a cura di Antonello Marastoni, sempre discussi in modo articolato con lo Scario di allora e via via fino ad oggi con i Regolani e lo Scario attuale G. Zorzi. "Lavori di questa portata non sono realizzabili senza una stretta intesa ed accordo con la committenza, ed in questo caso la committenza è stata illuminata"
· i primi progetti esecutivi sono datati inizio 2000, curati da un gruppo di progettazione articolato (ing. Ugo Braito statica, Arch. Claudio Salizzoni restauro, Studio 3 impiantistica, Studio Marastoni, progettazione e coordinamento, arch. Bianca Monti collaboratrice)
· "Con l'arrivo dell'arch. Flaim alla direzione dei Beni Monumentali si ha la svolta decisiva ed assieme al prof Jurina (Politecnico di Milano, incaricato direttamente dalla Provincia autonoma), si riesce ad elaborare gli esecutivi approvati e la Provincia autonoma stanzia 5 milioni e 300 mila euro per il restauro, il consolidamento statico ed il recupero del palazzo. Parlerò sempre dell'importo totale dei lavori riferiti al cantiere, perché è quello il dato di riferimento"
· il progetto prevede spazi polivalenti per mostre temporanee a piano terra, la nuova pinacoteca al primo e secondo piano, il recupero del salone del Consiglio per convegni ed una zona operativa ad uffici nel sottotetto, nonché il consolidamento statico generale e la predisposizione per la domotica di tutto il Palazzo
· la gara d'appalto viene vinta dalla ditta Mattioli di Padova che forma un'ATI (Associazione Temporanea d'Impresa) con due ditte grosse di restauro: "l'Arte restauro di Padova" e la "Lares di Venezia", la gara viene vinta sia per il prezzo proposto che per le capacita, verificate, delle ditte formanti l'ATI.
· "Il cantiere comincia nell'estate del 2005 ed ha 5 anni di tempo contrattuale per essere concluso. Il lavoro viene controllato - già dalla prima settimana di lavoro - ogni sette giorni, il mercoledì mattina di tutte le settimane lavorative, tutti gli attori erano invitati a partecipare alla riunione che si svolgeva in cantiere. I tecnici riferiti alle lavorazioni del momento erano obbligati a partecipare e veniva sempre redatto un verbale trasmesso a tutti"
· "Fondamentale ed entusiasmante la collaborazione dell'arch. Giorgio Bellotti e dell'arch. Ermanno Tabarelli che hanno partecipato in modo collaborativo assieme al dott. Perini mettendo la loro esperienza e professionalità a servizio del cantiere, riducendo così a 0 i tempi morti ed aiutando la progressione dei lavori, in diversi casi migliorando efficacia e risultato estetico".
· "L'impresa, rappresentata in modo energico dal geom. Mauro Greggio, è sempre stata presente non solo come mera esecutrice, ma credendo nel valore storico ed artistico che stava trattando, il geom. Greggio ha sempre messo nel lavoro svolto una energia e una passione difficilmente riscontrabili altrove".
· "Durante il corso dei lavori sono stati scoperti nuovi affreschi di cui non si aveva conoscenza di fondamentale importanza per la storia del palazzo (nonostante le numerose relazioni storiche in nostro possesso non ve ne era menzione da nessuna parte), tali scoperte, vista la delicatezza e l'estensione, sono state valutate di estrema importanza e valore storico, quindi oggetto di un nuovo finanziamento per la loro conservazione! Anche in questo caso è stata fondamentale la presenza dell'arch. Flaim e della dottoressa Cunaccia, che forti della spinta derivante da noi operatori e dei loro tecnici hanno potuto permettere il secondo finanziamento"
· "Con un importo finale di lavori di circa 6 milioni e 300 mila euro (il 1.000.000 di euro è stato stanziato per la perizia di variante dopo la scoperta dei nuovi affreschi) si è potuto completare il restauro e recupero del Palazzo in circa 4 anni e mezzo. Le opere da contratto si sono concluse prima del termine e senza una riserva o contestazione, rispettando quanto imposto da capitolato e rispondendo puntualmente alle 'prescrizioni' presenti nei documenti di concessione e soprattutto senza esubero di spesa".
· "Il cantiere ha dovuto comunque aspettare qualche tempo per l'adeguamento illuminotecnico e l'allestimento museale, questi lavori non facevano parte del nostro progetto, ma per l'ottenimento delle licenze necessarie all'utilizzo erano indispensabili. La dott. ssa Chiara Felicetti ha curato questa parte assieme agli arredi permettendo così di avere tutte le caratteristiche necessarie per la riapertura oltre che suggestive e coinvolgenti emozioni nel godimento delle opere esposte"
· "L'atto conclusivo per il rilascio dell'agibilità, ha trovato nel Comune di Cavalese una veloce risposta, il geom. Rizzoli si è dovuto districare tra varianti, certificazioni e rispondenza dei progetti su un cantiere di non facile lettura, ma ancora una volta abbiamo trovato un tecnico che oltre a svolgere egregiamente il proprio lavoro è riuscito a mantenere tempi brevi per il rilascio delle licenze".

"A conclusione della relazione - scrive l'arch. Andrea Marastoni, rappresentante dello Studio - vorrei sottolineare ancora una volta l'impegno di tutti quanti hanno lavorato a questo progetto e poi al cantiere, non si sono mai risparmiati ed anno sempre provato a migliorare quello che avevano appena prodotto e mi preme ricordare ancora l'importanza della collaborazione con la Soprintendenza della Provincia autonoma di Trento, gli uomini che ho incontrato in questo cantiere sono poi diventati amici e la mia stima nei loro confronti è pari al risultato che è sotto gli occhi di tutti". (fs)

I colleghi degli organi di informazione sono cordialmente invitati -