Sabato, 06 Giugno 2015 - 02:00 Comunicato 1449

A Vigo di Fassa il primo degli incontri partecipativi in Trentino
#DOLOMITI2040, QUALI PROPOSTE PER IL FUTURO?

Si è svolto a Vigo di Fassa il quinto incontro del processo partecipativo denominato #Dolomiti2040 che la Fondazione Dolomiti UNESCO ha organizzato su tutto il territorio dolomitico, dal Brenta alle Dolomiti Friulane e d'Oltre Piave, per coinvolgere gli attori del territorio nella definizione degli obiettivi e delle misure equilibrate per tramandare le Dolomiti alle future generazioni. "Per la formazione del piano di gestione l'elemento distintivo è coinvolgere la popolazione, la strategia non deve essere imposta ma il risultato di processi partecipati - così l'assessore all'ambiente Mauro Gilmozzi, aprendo l'incontro - Il disegno complessivo sulla gestione delle Dolomiti UNESCO deve essere condiviso con la gente. Alla fine di tutti gli undici incontri avremmo coinvolto oltre mille persone attorno a temi che interessano tutti gli abitanti di questo straordinario patrimonio. Quello che stiamo realizzando è un salto culturale eccezionale, lo dimostra la grande partecipazione che finora ha caratterizzato tutti i territori". Con l'assessore Gilmozzi anche il segretario generale della Fondazione Marcella Morandini che ha illustrato le principali tappe della strategia di gestione per uno sviluppo sostenibile del Bene Naturale Dolomiti. Dopo quello di Vigo di Fassa, nel territorio provinciale, seguirà quello di Villa Santi a Montagne (10 giugno) e poi a Villa Welsperg, Tonadico (15 giugno). Si tratta di incontri attivi attraverso una metodologia di lavoro che permette ai partecipanti di esprimere la propria opinione e dare il proprio contributo in termini di idee rispetto a quattro temi: turismo, sviluppo socio-economico, conservazione attiva, costruire relazioni. Oltre 50 i partecipanti: amministratori, rappresentanti degli enti di promozione turistica, di associazioni ambientalistiche, accompagnatori di territorio, guide alpine, rifugisti, albergatori, ristoratori, e semplici cittadini.-

L'incontro di Vigo di Fassa, (sistema 7, Catinaccio e Latemar e parte del sistema 3, Pale di San Martino) si è svolto nel Museo dell'Istituto Culturale Ladino. Il presidente Antonio Pollam ha fatto gli onori di casa ricordando come i Ladini caratterizzino tutte le Dolomiti e siano "una biodiversità con una storia, una cultura e una lingua minacciata di estinzione". Anche la nuova presidente del Comun General de Fascia, Elena Testor, ha portato il saluto e ha partecipato ai tavoli di discussione. La formula adottata dalla Fondazione per questo processo partecipativo è quella di fare sedere le persone a quattro tavoli dove si discutono, con il coordinamento di un esperto, i quattro temi. Ogni mezz'ora, le persone cambiano tavolo in modo che tutti i partecipanti possano contribuire con il loro apporto di idee ai temi utili a definire la strategia complessiva. L'assessore Gilmozzi, osservando l'interesse e la grande partecipazione ha detto "E' molto positivo passare dal dire al fare: in questo tipo di incontri le persone vivono una dimensione inclusiva. Dopo il riconoscimento UNESCO delle Dolomiti avvenuto su due criteri, straordinaria bellezza e valore geologico per la storia della Terra, ci siamo trovati di fronte a due sfide, una quella di costruire una rete fra territori diversi, istituzionalmente e con quattro differenti lingue. La seconda, fatta la rete, - ha continuato l'assessore - era riuscire a definire una strategia comune con tutti i territori, trovare comuni denominatori evitando, possibilmente, gli errori. La prima sfida e' stata superata brillantemente: costituire la Fondazione e' stata la chiave vincente. Con la Fondazione ci siamo dotati di luogo di confronto per prendere decisioni che preludono a strategie comuni. Una metodologia di lavoro ormai consolidata, indirizzata a lavorare in rete, i livelli politici sono riusciti a stare insieme. L'altra sfida è la strategia che si fonda su alcuni assi, sintetizzata nei temi di cui discutiamo oggi. Siamo qui per mettere a frutto la capacità di valorizzare un bene unico. Per fare un ulteriore passo, cercheremo di coinvolgere più persone possibile e questo lavoro condizionerà positivamente, spero, il lavoro di tutti ognuno nel proprio ambito".
Il percorso partecipativo è iniziato il 20 maggio a Cimolais, Pordenone (Dolomiti Friulane e d'Oltre Piave, sistema 4), il 21 maggio a Lozzo di Cadore (sistema 5) poi, ancora nel sistema 5 (Sorapis, Cristallo e Alta Pusteria) alla Casa delle Regole di Cortina d'Ampezzo. Quindi a Selva di Cadore (sistema 1, Pelmo e Croda da Lago e Civetta, sistema 3) nel Museo Civico ‘Vittorino Cazzetta'. Il prossimo appuntamento è a Badia, Ciasa Runcher l'8 giungo (parte sistema 5, Fanes Senes e sistema 6, Puez Odle. Quindi il 10 giugno a Montagne, Villa Santi (Brenta sistema 9), il 12 a Nova Levante presso il Comune (Bletterbach sistema 8, Sciliar, Catinaccio e Latemar sistema 7), il 15 ci si trasferisce a Tonadico Villa Welsperg (Pale di San Martino, San Lucano e Dolomiti Bellunesi, parte sistema 3). Il 17 giugno il trasferimento è a Pedavena provincia di Belluno, (Vette Feltrine Dolomiti Bellunesi, parte sistema 3). La conclusione dell'intero percorso partecipativo non poteva che essere organizzato in cima alla Regina delle Dolomiti: il 19 giugno, infatti, l'appuntamento si svolgerà al Rifugio Serauta sulla Marmolada. E' gradita la prenotazione per tutti gli incontri, anche per questioni organizzative (info@dolomitiunesco.info tel. 0436 867395). (fs)
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