Martedì, 31 Gennaio 2012 - 02:00 Comunicato 219

L'intervento del presidente Lorenzo Dellai in Consiglio provinciale prima del voto sul rendiconto generale della Provincia
"DOBBIAMO LAVORARE PER RENDERE IL TRENTINO PIÙ FORTE, NON PER INDEBOLIRLO"

"Posso accettare che si dica che in Trentino ci sono elementi di criticità, ma non posso accettare che si dica che il nostro è un territorio dove si baratta la libertà con i favori. Abbiamo sempre cercato di garantire, nella nostra azione di governo, il massimo di libertà e di rispetto del pluralismo e dunque del confronto. Il che mi fa dire, ancora una volta, che le preoccupazioni che le minoranze spesso esprimono non derivano appunto dalla realtà, ma da una caricatura della realtà". Così il presidente Lorenzo Dellai ha concluso oggi il suo intervento in Consiglio provinciale, prima del voto con il quale l'aula ha approvato il rendiconto generale della Provincia autonoma di Trento per l'esercizio finanziario.-

"Abbiamo assicurato stabilità e abbiamo governato", ha aggiunto Dellai, "che è cosa diversa dall'assicurare governabilità, laddove le tattiche d'aula servono solo per garantire durata agli esecutivi. Non è il nostro caso, perché non abbiamo ricercato solo alleanze politiche ma anche sociali, civili, istituzionali, nel rispetto dei principi di libertà. Siamo pervasivi? Non credo. Abbiamo reso un buon servizio al Trentino? Credo di sì. Ogni epoca ricerca i suoi equilibri, i suoi protagonisti, le sue rappresentanze politiche. Si è aperta una stagione di riflessione, su tutto, anche sulla democrazia autonomistica. Per questo vogliamo chiamare i trentini agli "stati generali". Non perché, come qualcuno pare avere frainteso, ci siano nemici alle porte, ma perché vogliamo che i trentini tirino fuori un'anima che dia senso alla miglior Autonomia. Dovranno essere giorni dedicati da tutti i cittadini ad una riflessione seria sui temi dell'Autonomia e di come proprio questa nostra Autonomia possa essere partecipata ancora di più dalla società civile. E' questa una attitudine dirigistica dell'ente pubblico? Non credo. E' proprio per questo che abbiamo avviato riforme importanti, perché cambiano le forme dell'autonomia".
Nel suo intervento il presidente Dellai ha toccato altri temi importanti, al centro del dibattito in queste settimane. "Non penso - ha aggiunto - che il Trentino abbia bisogno dei difensori dei Comuni, che sono e rimangono i capisaldi delle nostre istituzioni autonomistiche locali e che sono maturi e maggiorenni per affrontare la riforma del sistema autonomistico. Perché è proprio con la riforma istituzionale che i Comuni si rafforzano, se dovessero essere lasciati da soli nel rapporto con la Provincia - il che accadrebbe in assenza delle Comunità di valli - saranno più deboli".
Ha toccato anche il tema dell'università e della ricerca, il presidente Dellai. "Le domande sottese alle critiche di taluni sono quelle se valga la pena investire in questi settori, se ciò abbia attinenza con lo sviluppo. Non abbiamo dubbi su questo: in un mondo globalizzato la filiera della conoscenza è condizione fondamentale per ogni territorio. E allora penso che sia ora e tempo, semmai, di dare vita ad una conferenza di informazione proprio su università e ricerca: l'occasione di valutare e conoscere le tante esperienze positive già fortunatamente presenti in Trentino ed anche di raccogliere nuove idee".
"Il Trentino è una piccola navicella - ha infine detto il presidente Dellai - in un mare che sappiamo bene essere in tempesta. Il nostro compito è rendere il territorio più forte e per questo appare curioso il ruolo di chi sembra lavorare per indebolirlo. Noi dobbiamo portare forza in tutte le parti del sistema e dunque la politica non si limiti a contestare o a dipingere un territorio dove l'adesione della maggioranza dei cittadini ad una proposta di governo viene dipinta come scarsa libertà. Questa non è la terra degli imprenditori con il bancomat in mano e non è la terra dei sindaci con il cappello in mano. Questa è una comunità che nella sua autonomia trova le ragioni del suo cammino, del suo domani. Rifuggendo le caricature, scegliendo la difficile arte del governo".

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