Venerdì, 22 Giugno 2012 - 02:00 Comunicato 1886

L'intervento del presidente Lorenzo Dellai alla Conferenza di informazione sulla ricerca e l'innovazione
"DOBBIAMO FORTEMENTE VOLERE L'INNOVAZIONE"

"Emerge in modo chiaro la percezione di una situazione positiva del nostro sistema della ricerca che è per definizione dinamico, ha senza dubbio luci e ombre ma del quale siamo molto orgogliosi: decennio dopo decennio questo nostro piccolo territorio ha saputo tenere la barra dritta. E non è cosa scontata. Il merito è di tutti i trentini che ci hanno creduto. Più si discute su queste cose, più questo è terreno condiviso, anche da chi la ricerca la fa e ha così modo di sentirsi parte di un disegno". Lo ha detto oggi Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento, intervenendo alla Conferenza di informazione sul sistema provinciale della ricerca e dell'innovazione promossa dal Consiglio provinciale di Trento presso la sala conferenze del Consiglio delle autonomie. "Qui, oggi - ha continuato Dellai - sono emersi gli obiettivi che abbiamo davanti, specie di medio e lungo periodo. Certo, rispetto all'approvazione della legge 14 è cambiato lo scenario. Oggi non si parla più di ricerca se non in una dimensione internazionale, in una logica di rete e il nostro sistema, proprio per questo, deve sempre più internazionalizzarsi. Così come oggi è chiaro che l'orientamento della ricerca è verso lo sviluppo: nei confronti dell'impresa da una parte, nel pensare e progettare cose utili alla comunità dall'altra. A chi si chiede a cosa serva la ricerca e cosa rimanga al Trentino degli investimenti in ricerca si può rispondere che la necessità del Trentino di riposizionarsi è già una risposta. Il tema delle ricadute non può infatti essere declinato al ribasso, altrimenti la ricerca perde il suo senso. Non c'e' garanzia dei risultati a priori, altrimenti non si chiamerebbe ricerca, ma è vero comunque che abbiamo intensificato gli sforzi per trasferire sul nostro territorio il massimo dell'impatto".-

Proseguendo il suo intervento Dellai ha indicato tre temi.
1. "Dobbiamo fare attenzione, perché ciò che cambia l'economia non è la ricerca, ma l'innovazione. E l'innovazione non è solo un prodotto dei centri di ricerca o delle università. E' un fatto culturale. Dobbiamo collocarci dunque in una ottica di formazione. Bisogna volerla, l'innovazione. Bisogna che ci siano imprese curiose della ricerca e che ci siano ricercatori che non si sentano in una torre isolata, ma vogliano seguire la strada maestra del coinvolgimento reciproco."
2. "Se questa necessità di non stare nella torre isolata è reale, occorre allora ragionare in termini di sistema. Ecco perché, pur sapendo che dovevamo fare i conti con pulsioni conservatrici, abbiamo voluto fortemente una nuova governance del sistema. La scuola, l'università, la pubblica amministrazione, le imprese la finanza creativa devono giocare insieme. Ma questo purtroppo non avviene nell'esperienza italiana, dove ognuno difende il suo orticello. Vogliamo un'università con governance duale, che deve ragionare con i centri di ricerca: abbiamo duemila ricercatori di area pubblica, ma se non lavorano insieme non avremo mai una grande potenza di fuoco. In Trentino qualcosa si sta muovendo, per cluster comuni, come quello del trasferimento tecnologico ed anche nell'internazionalizzazione. Ed anche sul fronte finanziario stiamo cercando di favorire percorsi nuovi, pensiamo al venture capital, per dare vita a forme nuove di impresa".
3. "La logica conseguenza dei punti appena esposti è che dobbiamo pensare al Trentino come ad un laboratorio. Si parte dalla formazione, si fanno prodotti, che si testano e poi si esportano nel mondo. Si parte dalle risorse del territorio: pensiamo alla nostra sanità, al nuovo ospedale, ma anche al turismo, all'energia, alla sicurezza sociale. Tutto questo non deve essere immaginato come proprietà assoluta di chi mastica high tech, anche piccolissime imprese del Trentino riescono ad essere presenti insieme al mondo della ricerca sui mercati internazionali".

"Dobbiamo essere grati - ha concluso Dellai - a chi negli anni Sessanta ha intrapreso questa strada. E poi porre attenzione a non commettere l'errore: poiché c'è la crisi, dobbiamo arretrare. No, è proprio in questi periodi che occorre guardare lontano. Lo si farà nella consapevolezza di dover porre molta attenzione agli aspetti del trasferimento tecnologico". -