Lunedì, 16 Febbraio 2015 - 02:00 Comunicato 347

L'assessora Borgonovo Re ha presentato oggi alla Giunta gli emendamenti proposti
DISEGNO DI LEGGE 56: ATTENZIONE AL SOCIALE E PARTECIPAZIONE

Fra gli argomenti all'ordine del giorno oggi dell'esecutivo provinciale, anche l'aggiornamento al disegno di legge n. 56. Il disegno di legge, d'iniziativa della Giunta provinciale, riguarda la programmazione integrata delle politiche sanitarie e delle politiche sociali e rappresenta la cornice normativa di riferimento per il costruendo Piano della salute. Nei giorni scorsi gli emendamenti erano stati presentati alla IV Commissione dalla assessora alla salute e solidarietà sociale, Donata Borgonovo Re: "A fronte degli esiti delle audizioni e del dibattito di questi giorni, è emersa la necessità di essere più nitidi nella definizione del Piano della salute e dei rapporti fra le due dimensioni sociale e sanitaria. In particolare il mondo del sociale ha manifestato il timore che nel piano della salute si nasconda una sanitarizzazione del sociale, dubbio che vogliamo assolutamente fugare; sul tema della salute ragioniamo da anni in termini di integrazione, non già di separatezza fra le due aree sociale e sanitaria: la preoccupazione verso la salute delle persone e della comunità deve caratterizzare tutte le politiche. Per questo, uno degli emendamenti chiave che abbiamo introdotto stabilisce che il Piano non sia più disciplinato dalla legge provinciale di tutela della salute 16/2010, bensì dalla legge provinciale sulle politiche sociale 13/2007".-

Gli emendamenti introdotti dall'esecutivo provinciale al disegno di legge n. 56 da un lato perfezionano il processo di partecipazione a tutti gli atti e in particolare a quelli sanitari, dall'altro introducono una maggiore chiarezza nei rapporti fra i tre strumenti programmatici provinciali, il Piano salute, il Programma sociale e il Programma sanitario e socio-sanitario. Tre sono gli emendamenti di maggiore interesse.
Il primo è l'emendamento all'articolo 12 che stabilisce come il Piano per la Salute non sia più disciplinato dalla legge provinciale sulla tutela della salute ma dalla legge provinciale sulle politiche sociali, inoltre fissa la necessità di assicurare idonee forme di partecipazione per l'elaborazione del Piano, da cui discendono ora il Programma sociale provinciale e il Programma socio sanitario e sanitario provinciale e non più singoli atti di programmazione su materie socio-assistenziali, socio-sanitarie e sanitarie.
Il secondo è l'emendamento all'articolo 14: viene introdotto un nuovo articolo nella legge sulle politiche sociali 13/2007 che introduce il Programma sociale provinciale, che contiene le azioni, le linee di indirizzo e i temi principali della programmazione delle politiche sociali.
Infine l'emendamento all'articolo 2 riordina l'articolo 13 della legge di tutela della salute 16/2010 introducendo e definendo il Programma socio-sanitario e sanitario provinciale, che costituisce lo strumento principale della programmazione di medio periodo delle politiche socio-sanitarie e sanitarie: in sostanza i singoli atti di programmazione sono discussi nei rispettivi mondi di riferimento, ma con l'obbligo di un confronto reciproco e mantenendo una dimensione partecipativa. (at) -