Lunedì, 27 Agosto 2012 - 02:00 Comunicato 2543

DELLAI: DIFENDERE L'A22 SIGNIFICA DIFENDERE UN INTERESSE NAZIONALE

Soddisfazione per il voto unanime espresso dall'assemblea dei soci, ma al tempo stesso grande rammarico sul piano del metodo per le posizioni che il Governo sta mantenendo circa il futuro dell'Autostrada del Brennero. Si esprime così il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, al termine della riunione che si è svolta questo pomeriggio in via Berlino a Trento. Abbiamo davanti tre strade - ha riassunto Dellai - a cominciare dalla difesa dell'ipotesi in house che abbiamo sempre sostenuto; non daremo mai l'assenso alla richiesta di rinunciare all'accantonamento del fondo pro ferrovia che lo Stato vorrebbe a titolo di contributo, ma almeno che se ne discuta a fronte di una contropartita, vale a dire la proroga della concessione; la terza strada infine è quella della gara, che espone tutto il Paese al grave rischio di perdere l'incredibile opportunità offerta dalla gestione di questa infrastruttura strategica".
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Lorenzo Dellai ha espresso dunque viva soddisfazione per il fatto che i soci della società autostradale hanno votato all'unanimità parere favorevole al documento elaborato dal consiglio di amministrazione su input degli azionisti di riferimento. Le linee di indirizzo prendono in esame in sintesi quattro punti. Il rinnovo della concessione non può essere disgiunto dalla sorte del fondo per la ferrovia e per quanto riguarda quest'ultimo, si richiamano gli impegni a suo tempo presi dallo Stato. "Abbiamo dato mandato al consiglio di amministrazione - spiega Dellai - di percorrere tutte le strade per difendere il senso di questo accantonamento. Abbiamo sempre sostenuto la necessità di investire sul Brennero. Siamo ancora convinti della bontà di questo disegno che è in perfetta sintonia con quanto l'Europa chiede in termini di sostenibilità delle politiche di trasporti, e siamo quindi ancora pronti a fare fino in fondo la nostra parte. Ma gli accordi funzionano solo se vengono rispettati da tutti i contraenti e quindi non possiamo accettare che lo Stato acquisisca con decreto gli accantonamenti di questi anni come fosse una sorta di contributo. Se contributo deve essere, allora si parli anche di indennizzo, come se fossimo in presenza di un esproprio e va da sé che l'unico indennizzo accettabile non può che essere la proroga della concessione di A22".
Le altre due linee di indirizzo riguardano per l'appunto il bando di gara e quindi il ricorso che il CdA continuerà a coltivare su espresso invito dell'assemblea dei soci. "E' chiaro che non possiamo trascurare di preparaci allo scenario di un confronto concorrenziale - ha commentato Dellai - anche se è paradossale che dobbiamo essere noi a rilevare il fatto di come questo scenario sia estremamente pericoloso per tutto il sistema Paese. Fare una gara in queste condizioni, insomma, significa esporre l'Italia ad un rischio gravissimo: quello di perdere ogni voce di merito nella gestione di una infrastruttura che è e rimarrà strategica per il futuro. Ecco perché siamo convinti che la nostra battaglia sia fatta per tutelare un interesse nazionale, non solo locale."

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