Sabato, 20 Ottobre 2012 - 02:00 Comunicato 3244

Alla cerimonia sono intervenuti il presidente Lorenzo Dellai con l'assessore Alessandro Olivi
DANA ITALIA: IL 50' DI FONDAZIONE DELLO STABILIMENTO DI ARCO

"Dana dà al Trentino l'idea che qui si possa avere ancora un forte settore industriale manifatturiero di grande qualità, dà la sensazione che un'impresa come questa è un luogo di produzione ma anche di formazione e ricerca, un sistema come quello del polo della meccatronica, nel quale Dana e l'ingegner Tarolli stanno dando una esperienza imprenditoriale fondamentale". Lo ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento intervenuto questa sera alla cerimonia organizzata da Dana Italia per festeggiare i 50 anni di fondazione dello stabilimento di Arco. Fra i presenti, l'assessore all'industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi, con il dirigente del Dipartimento industria e artigianato Paolo Spagni, il sindaco di Arco Paolo Mattei con il vicesindaco Alessandro Betta. E domani, domenica 21 ottobre, Dana aprirà le porte dello stabilimento di Arco al pubblico, dalle 10.30 alle 12.30.-

Ad introdurre la serata il presidente e Ceo di Dana Italia di Arco Rino Tarolli che ha ripercorso la storia dell'azienda. Era infatti il 1962 quando un imprenditore bavarese, Federico Hurth, fonda la Hurth Italiana SpA ad Arco di Trento. Acquisito da Dana Holding Corporation nel 1997, lo stabilimento di Arco è oggi uno dei siti produttivi più importanti della Global Business Unit "Off-Highway Driveline Technologies", sede legale di Dana Italia SpA e delle direzioni mondiali di Dana Off-Highway per Vendite e Marketing, Ingegneria, Qualità e Pianificazione Prodotto.
L'azienda oggi lavora su un mercato globale, progetta, produce e commercializza assali, trasmissioni e alberi di trasmissione per veicoli ad uso non stradale, ovvero per macchine industriali, da miniera, forestali ed agricole. Quest'anno ci si appresta a chiudere con un fatturato che raggiungerà i 640 milioni di euro, l'azienda dalla sua nascita ad oggi ha fatturato più di 6,8 miliardi di euro.
I quattro stabilimenti italiani (Arco e Rovereto in Trentino, Montano Lucino in provincia di Como e Crescentino in provincia di Vercelli) impiegano in totale circa 1300 persone, mentre lo stabilimento di Arco ha 445 dipendenti e in esso, in questi cinquant'anni, si sono avvicendati più di tremila collaboratori.
Dopo le parole del presidente Tarolli, un filmato e le interviste con alcuni personaggi della Hurth prima e della Dana poi, curate dal giornalista de "L'Adige" Paolo Ghezzi. Il primo a salire sul palco è stato Federico Hurth che ha fondato nel 1962 l'azienda e l'ha guidata per oltre trent'anni, al quale è stato consegnato un riconoscimento creato da uno dei dipendenti, ora in pensione, Adelfo Bombardelli. Quindi Fiorenzo Busso, che diventò amministratore delegato nel 1993 e guidò l'Azienda in un momento delicato, quale il passaggio nell'orbita americana.
"Qui ad Arco – ha commentato il sindaco Mattei – abbiamo tre o quattro realtà fra le più grosse del Trentino, e questa eccellenza va ricercata nella qualità delle maestranze, del management". L'assessore Olivi ha quindi esplicato il sostegno pubblico ai progetti di filiera economica: "Dana rappresenta non solo un'eccellenza, ma anche un patrimonio di capitale umano, in questo stabilimento si sono avvicendate migliaia di persone e questo a mio avviso è il vero valore della presenza sul territorio. Una grande azienda come Dana crea anche un indotto molto forte, basti pensare che abbiamo approvato un progetto molto forte, che è la filiera Dana attraverso la quale molte molte aziende possono giovarsi di questa Azienda e della sua formazione".
Infine il presidente Dellai: "La solidità del Trentino, che nel giro di qualche decennio di Autonomia è riuscito ad uscire dalla povertà, è una solidità che va sottoposta a manutenzione costante, ci sono rischi enormi nella globalizzazione, ma anche grandi potenzialità. In questo senso Dana e il mondo delle imprese trentine sono fondamentali, non solo perché danno prospettive a tante famiglie, ma perché tutti insieme sul nostro territorio sono un moltiplicatore di valore. Questo è un luogo di produzione, di formazione e di ricerca ed è un modello in questo senso: oggi dobbiamo sempre più abbattere le realtà fra i vari mondi e lavorare tutti assieme. Un po' alla volta sta venendo avanti un disegno compiuto, un sistema diffuso sul territorio caratterizzato da due poli, il primo è a Rovereto ed è quello della meccatronica manifatturiera, l'altro è a Trento ed è il polo dell'information technology. Siamo sempre più in un mondo globale e Dana ci può aiutare a rappresentare questo concetto di impresa diffusa, di filiera. Non vanno poi dimenticati il valore economico di questa azienda e il suo stile, ovvero la sua capacità di fare management di impresa: in Italia ci sono troppi imprenditori e manager che si muovono più a loro agio nei talk show, piuttosto che nei loro stabilimenti". -